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Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

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78 <strong>Frammentazione</strong> <strong>ambientale</strong><br />

rente da quello ove sono stati effettuati gran parte degli studi in materia (America<br />

settentrionale). Addirittura Hannon e Cotterill (1998) hanno mostrato come, in alcuni<br />

casi (pioppeti frammentati in Canada), i predatori di nidi di uccelli (es. piccoli<br />

mammiferi) esercitassero un impatto uguale se non addirittura superiore all’interno<br />

dei frammenti rispetto a quello esercitato lungo il margine da altri predatori<br />

provenienti dalla matrice (es. corvidi). In Russia, Kubareva-Zacharova e Romanov<br />

(1998) hanno osservato come molte specie di rapaci diurni, benché preferissero<br />

per nidificare i frammenti di maggiori dimensioni, tendevano a costruire il nido<br />

nelle aree marginali dei frammenti a causa, presumibilmente, di un maggior tasso<br />

di predazione dei nidi, internamente ai frammenti, da parte della Martora (Martes<br />

martes), un predatore strettamente forestale. A risultati analoghi sono pervenuti<br />

Pasitschniak-Arts et al. (1998) studiando la predazione dei nidi di alcune specie di<br />

anatidi nelle praterie canadesi. Benché i nidi di queste specie fossero soggetti a intensa<br />

predazione da parte di alcune specie di mammiferi, non è emersa dal loro lavoro<br />

una correlazione significativa tra il tasso di predazione e la distanza dal margine<br />

della prateria, probabilmente a causa di altri fattori: tra questi il pattern di<br />

distribuzione dei predatori che, in questo caso, potevano ridursi in abbondanza<br />

presso i margini, e l’assenza di differenze strutturali nella vegetazione tra aree<br />

marginali e interne della prateria che le rendono simili in termini di idoneità ecologica<br />

per la nidificazione di queste specie.<br />

Contesto geografico, tipologia ecosistemica, specie considerate sembrano quindi<br />

variabili importanti nel determinare il tipo e gli effetti dei rapporti interspecifici<br />

nelle aree marginali.<br />

L’effetto margine sulla componente biotica può essere osservato non solamente<br />

lungo il perimetro dei frammenti. Internamente ad alcune aree forestali, la presenza<br />

di edifici sparsi, non osservabili a scala regionale, può, infatti, favorire un effetto<br />

margine a scala sottile (tale tipo di frammentazione è stata definita “perforazione”;<br />

si veda Fig. 1; cfr. Farina, 2001). Ciò può far ipotizzare che tali aree, benché possano<br />

apparire non frammentate ad una analisi macroscopica, potrebbero venire ecologicamente<br />

percepite come se fossero ambienti di margine dalle specie più sensibili<br />

e dai predatori generalisti (Kluza et al., 2000).<br />

A livello intraspecifico i disturbi legati all’effetto margine possono rendere le<br />

popolazioni più vulnerabili a fattori non prevedibili di tipo stocastico (demografici,<br />

genetici, ambientali) provocando la scomparsa locale di alcune specie.<br />

In seno alle singole popolazioni uno degli effetti riscontrabili nelle aree di margine<br />

riguarda l’alterazione delle dinamiche a livello individuale. I disturbi provenienti<br />

da aree limitrofe ai frammenti possono infatti indurre gli individui di determinate<br />

specie sensibili a compiere spostamenti verso aree meno disturbate. Tali aree posso-

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