Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche
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<strong>Frammentazione</strong> <strong>ambientale</strong> 35<br />
grafiche, nei frammenti terrestri la relazione “specie/area”, descritta nella teoria<br />
della biogeografia insulare, può non essere così chiaramente osservata. Infatti, nei<br />
frammenti residui, le comunità possono essere composte sia da specie sensibili,<br />
presenti prima della frammentazione, sia da altre, generaliste, provenienti dalla<br />
matrice 4 . In tali frammenti il numero di specie può così mantenersi inalterato, grazie<br />
a questo turnover, o addirittura aumentare con il diminuire dell’area del frammento,<br />
mascherando la reale diminuzione delle specie sensibili (Saunders et al.,<br />
1991). A causa di questa eterogeneità nella composizione in specie del frammento,<br />
la relazione “specie/area” può, quindi, essere evidente solo se applicata al gruppo<br />
delle specie originarie. A tal proposito Robinson et al. (1992) hanno ribadito come<br />
possa rivelarsi errato, quando si analizza la Ricchezza e la composizione in specie<br />
di aree frammentate, calcolare solo il numero di specie e non la loro caratterizzazione<br />
ecologico-qualitativa.<br />
E’ noto inoltre come sulla terraferma la Ricchezza di specie sia molto più elevata<br />
rispetto alle isole propriamente dette, soprattutto oceaniche, per cause <strong>ecologiche</strong><br />
e storico-biogeografiche. Conseguentemente, il marcato cambiamento di superficie<br />
di habitat disponibile che avviene in seguito al processo di frammentazione può, in<br />
aree continentali, provocare una riduzione proporzionalmente maggiore di specie<br />
rispetto alle isole geografiche propriamente dette (Heaney, 1989).<br />
Un’altra differenza fra isole geografiche ed <strong>ecologiche</strong> riguarda la scala temporale<br />
di riferimento dei processi che sono all’origine dell’isolamento. Il processo di<br />
frammentazione antropogenica sulla terraferma, avvenuto su scale temporali dell’ordine<br />
di 10 1 -10 3 anni, non può essere comparato con i processi di tipo geologico<br />
e climatico che hanno consentito la formazione delle isole geografiche, inquadrabili<br />
su scale di ordine ben superiore, tali da consentire anche l’avvio di processi evolutivi<br />
nelle popolazioni isolate (fanno eccezione alcune isole vulcaniche e altre tipologie<br />
ambientali estremamente dinamiche per le quali può valere un discorso di<br />
processi su scale temporali ridotte, analogo alla frammentazione).<br />
Infine, a livello di singole specie esistono differenze anche nei meccanismi d’estinzione<br />
tra frammenti terrestri e isole geografiche. Lo scarso adattamento di molte<br />
specie “continentali” a rapidi cambiamenti nella superficie di habitat idoneo disponibile<br />
e nel suo grado di isolamento, proprio perché evolutesi in condizioni differenti<br />
da quelle insulari, le rendono maggiormente vulnerabili a tali trasformazioni.<br />
4 Ciò può comunque valere anche per le isole geografiche che possono essere colonizzate da specie ampiamente<br />
diffuse, generaliste e con alta capacità dispersiva provenienti dalla terraferma: per fare un esempio, le<br />
ornitofaune terrestri delle piccole isole italiane sono composte da una proporzione maggiore di specie euricore<br />
e generaliste rispetto alle faune presenti sul continente (Battisti e Contoli, 1999).