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Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

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3.4 Il livello dinamico-funzionale<br />

Reti <strong>ecologiche</strong> 185<br />

Secondo l’Unione Internazionale Conservazione della Natura, e come più<br />

volte ricordato (cfr. par. 3.1), una rete ecologica deve assolvere a quelle funzioni<br />

prioritarie che riguardano la conservazione di specie, di comunità e di ecosistemi<br />

naturali, attraverso il mantenimento dei processi di dispersione, dello<br />

scambio genetico fra le popolazioni e, quindi, della loro vitalità (Reggiani et<br />

al., 2000).<br />

Il precedente livello strutturale appare di grande utilità per perseguire tali obiettivi.<br />

Esso può fornire alcune indicazioni indirette riguardo alle caratteristiche funzionali<br />

di un mosaico di paesaggio: è noto, infatti, come la configurazione spaziale<br />

e le caratteristiche quali-quantitative dei frammenti residui di habitat e della matrice<br />

trasformata possano influenzare in modo considerevole i flussi di energia e materia<br />

e le dinamiche biologiche (Kareiva e Wennergren, 1995; Gimona, 1999; Mac-<br />

Mahon e Holl, 2001). 1<br />

L’individuazione e l’analisi cartografico-strutturale del paesaggio, seppur<br />

utile in una fase iniziale, non può, tuttavia, essere definitiva ai fini dell’individuazione<br />

di <strong>reti</strong> <strong>ecologiche</strong> specie-specifiche o multi-specie. Tale definizione<br />

strutturale può infatti non coincidere con l’effettiva funzionalità connettiva di<br />

questi elementi paesistici per determinate specie (Gimona, 1999). Ad esempio<br />

alcune fra queste possono mostrare difficoltà a disperdersi lungo aree che appaiono<br />

contigue ad una analisi strutturale ed alla nostra percezione ma che, per<br />

dimensioni, forma, qualità <strong>ambientale</strong> o disturbi legati all’effetto margine, non<br />

risultano funzionalmente connettive per alcune fra le specie più sensibili (Wilcove<br />

et al., 1986).<br />

Quanto sopra è stato recentemente ribadito da Boitani (2000), che ha sottolineato<br />

come la continuità fisica tra aree naturali, attraverso corridoi biologici a scala di<br />

paesaggio, possa non essere garanzia di una funzionalità ecologica complessiva del<br />

sistema per determinate specie e comunità. Romano (2001) ha evidenziato inoltre<br />

come, proprio per questo motivo, possa non risultare soddisfacente la definizione<br />

di “oggetti territoriali” solamente sulla base delle informazioni provenienti dalle<br />

cartografie di uso e copertura del suolo. In definitiva, quindi, ogni ipotesi strategica<br />

sul territorio non può prescindere dallo studio dell’ecologia delle singole specie o<br />

1 A tal proposito l’ecologia del paesaggio, fondendo l’approccio spaziale-geografico con quello funzionaleecologico,<br />

può fornire alcuni strumenti utili a valutare i rapporti tra struttura (causa) e funzione (effetto) dei<br />

vari elementi territoriali (Forman, 1995; Farina, 2001).

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