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Gli accordi di ristrutturazione dei debiti: disciplina positiva ed effettività

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con<strong>di</strong>zioni che hanno determinato l'ammissione alla proc<strong>ed</strong>ura stessa 436 .Il fallimento potrà invece essere <strong>di</strong>chiarato solo in esito ad un autonomoproce<strong>di</strong>mento che si svolga nelle forme <strong>di</strong> cui all'art. 15 l. fall., promosso da un cre<strong>di</strong>tore odal p.m 437 .In giurisprudenza sul tema del rapporto tra proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> omologa eproce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> fallimento si è assistito ad una vera e propria evoluzione.In due pronunce, una della Corte d'Appello <strong>di</strong> Trieste 438 e una del Tribunale <strong>di</strong>U<strong>di</strong>ne del 2007 439 , che si collocano in una fase antec<strong>ed</strong>ente rispetto al decreto correttivodel 2007, si afferma che tra i due proce<strong>di</strong>menti c'è una "reciproca in<strong>di</strong>fferenza"; in terminipratici questo significa che nel corso della fase <strong>di</strong> omologa degli <strong>accor<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong>i cre<strong>di</strong>tori estranei erano legittimati a presentare istanza <strong>di</strong> fallimento nei confronti deldebitore proponente, nello stesso modo in cui quest'ultimo, in pendenza del proce<strong>di</strong>mentoper la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> fallimento, poteva depositare un accordo <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong> al fine<strong>di</strong> ottenerne l'omologazione.Resta il fatto che in realtà i due proce<strong>di</strong>menti interferiscono l'uno con l'altro sulpiano sostanziale: dal momento che, come sopra esposto, l'omologa dell'accordo <strong>di</strong><strong>ristrutturazione</strong>, accertando l'idoneità <strong>di</strong> quest'ultimo a sod<strong>di</strong>sfare integralmente i cre<strong>di</strong>toriestranei, andrebbe ad attestare sostanzialmente anche se non formalmente, l'insussistenzadello stato <strong>di</strong> insolvenza. Infatti nella pronuncia del Tribunale <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, chiamato adesprimersi sull'istanza <strong>di</strong> fallimento depositata in pendenza del giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> omologazion<strong>ed</strong>ell'accordo, è stata valutata proprio l'idoneità dell'accordo a rendere inattuale lo statod'insolvenza. In particolare i giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne si sono rifatti alla giurisprudenza <strong>di</strong>legittimità in materia <strong>di</strong> concordati stragiu<strong>di</strong>ziali 440 e hanno valutato l'idoneità quantitativa436 FRASCAROLI SANTI, cit., 163.437 D'AMBROSIO, cit., 1816; PROTO, cit., 138; FERRO, cit., 83; ZANICHELLI, cit., 618 precisa che si puòestendere agli <strong>accor<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong> l'applicazione dell'art. 180, ultimo comma, dal momento che èfatto salvo il principio dell'iniziativa <strong>di</strong> parte, non vi è pregiu<strong>di</strong>zio del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa del debitore e vienesalvaguardata anche l'esigenza <strong>di</strong> economicità <strong>di</strong> attività processuale, dal momento che nulla vieterebbe alcre<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> proporre la stessa istanza una volta concluso negativamente il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> omologazione (o incorso <strong>di</strong> proc<strong>ed</strong>ura, ma subor<strong>di</strong>nato alla mancata omologazione).438 App. Trieste, 4 settembre 2007 in Dir. fall., 2008, II, 297.439 Trib. U<strong>di</strong>ne 22 giugno 2007, in Fallimento, 2008, 701.440 La prima pronuncia sul punto, che poi ha creato un filone, è stata Cass., 26 febbraio 1990, n. 1439,in Fallimento, 1990, 495 ove si afferma che risulta imprescin<strong>di</strong>bile "accertare l'attualità o nodell'insolvenza, o d<strong>ed</strong>ucendola dalla globalità della situazione patrimoniale dell'impren<strong>di</strong>tore, oanalizzando l'attuale rapporto tra fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà <strong>ed</strong> entità residua <strong>dei</strong> <strong>debiti</strong> scaduti: (...) solo se questa114

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