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Gli accordi di ristrutturazione dei debiti: disciplina positiva ed effettività

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1.2. La crisi d'impresaIl decreto correttivo del 2007 ha puntualizzato 189 che l'accordo <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong>può essere concluso dall'"impren<strong>di</strong>tore in stato <strong>di</strong> crisi" 190 , ossia nella stessa situazione incui potrebbe proporre una domanda <strong>di</strong> concordato preventivo 191 .Il legislatore non fornisce però una definizione dello stato <strong>di</strong> crisi 192 . Vi è chi 193propone <strong>di</strong> trarre la definizione dalla bozza <strong>di</strong> articolato <strong>di</strong> riforma delle proc<strong>ed</strong>ureconcorsuali pre<strong>di</strong>sposta dalla Commissione Trevisanato - secondo cui "crisi in<strong>di</strong>ca lasituazione patrimoniale, economica e finanziaria in cui si trova l'impresa, tale dadeterminare il rischio <strong>di</strong> insolvenza" - integrata dal novellato art. 160 l. fall., co. 2 194 , inbase al quale "per stato <strong>di</strong> crisi si intende anche lo stato <strong>di</strong> insolvenza" 195 : non si escludequin<strong>di</strong> che anche l'impren<strong>di</strong>tore in stato <strong>di</strong> insolvenza, ossia l'ultimo stato <strong>di</strong> degrado,consistente nella irreversibile incapacità <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare regolarmente le proprie obbligazioni,possa acc<strong>ed</strong>ere agli <strong>accor<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>debiti</strong> 196 .Dunque l'accesso all'istituto verrebbe garantito tanto all'impren<strong>di</strong>tore in vero e189 Sul <strong>di</strong>battito che si era sviluppato in dottrina sul presupposto oggettivo degli <strong>accor<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong><strong>ristrutturazione</strong> prima della precisazione effettuata dal correttivo circa lo stato <strong>di</strong> crisi si v<strong>ed</strong>a ampiamenteVALERIO, cit., 670 ss.190 La dottrina aziendalista propone una serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinzioni sui fattori scatenanti della crisi, al fine <strong>di</strong>accertare se il malessere dell'impresa sia dovuto a fatti contingenti o al contrario a fatti durevoli. Sulpunto CAPALDO, R<strong>ed</strong><strong>di</strong>to, capitale e bilancio d'esercizio, Milano, 1998, 102 ss. Sulla <strong>di</strong>stinzione tra fattoriendogeni della crisi, controllabili e mo<strong>di</strong>ficabili dall'impren<strong>di</strong>tore e fattori esogeni, insensibili alla suacondotta, v. GARELLA, Il concordato stragiu<strong>di</strong>ziale, Napoli, 2003, 10 ss; BOGGIO, cit., 6 ss; CASELLI, Lacrisi aziendale, in Trattato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto commerciale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico dell'economia, 3, Padova, 1979, 624.Per un esame <strong>dei</strong> sintomi dello stato <strong>di</strong> crisi costituiti dalle tre tipologie <strong>di</strong> squilibrio i) finanziario, ii)patrimoniale, iii) economico si v<strong>ed</strong>a RACUGNO, Concordato preventivo, <strong>accor<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong> etransazione fiscale, in Trattato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto fallimentare <strong>di</strong>retto da BUONOCORE e BASSI, Padova, 2010, 480ss.191 ZANICHELLI, cit., Torino, 2010, 602 e BONFATTI, cit., 556 osservano che l'applicabilità <strong>di</strong> questopresupposto tanto agli <strong>accor<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong> che al concordato preventivo si giustifica nelle finalità ingran parte con<strong>di</strong>vise <strong>dei</strong> due istituti.192 Per il <strong>di</strong>stinguo tra crisi economica e crisi finanziaria, che sono due tipi <strong>di</strong> crisi <strong>di</strong>stinti, si v<strong>ed</strong>ano:BRUGGER, La nozione <strong>di</strong> insolvenza: un concetto che muta, in Dir. fall., 1988, 889; ROSSI, In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong>bilancio, modelli <strong>di</strong> classificazione e previsione delle insolvenze aziendali, Milano, 1988, 5 ss.;TEDESCHI-TOSCHI, Crisi d'impresa tra crisi <strong>di</strong> sistema e dottrina manageriale, in Finanza, marketing eproduzione, 1990, 77 ss.193 ZANICHELLI, cit., 602.194 Dal d.l. 30 <strong>di</strong>cembre 2005, n. 273, convertito nella l. 23 febbraio 2006, n. 51, che ha inserito unsecondo comma all'art. 160 l. fall.195 Cfr. DE FERRA, Il rischio <strong>di</strong> insolvenza, in Giur. comm., I, 2001, 188 ss; TERRANOVA, Stato <strong>di</strong> crisi,stato <strong>di</strong> insolvenza, incapienza patrimoniale, in Dir. fall., 2006, I, 547 ss.196 FRASCAROLI SANTI, cit., 114.62

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