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Gli accordi di ristrutturazione dei debiti: disciplina positiva ed effettività

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"impren<strong>di</strong>tore in stato <strong>di</strong> crisi" dal decreto correttivo del 2007. Dunque, con la precisazioneoperata dal decreto correttivo, cade ogni dubbio sulla possibilità <strong>di</strong> riservare il ricorso agli<strong>accor<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong> al debitore "civile" 181 .Tuttavia il termine usato per gli <strong>accor<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong>, quello generico <strong>di</strong>impren<strong>di</strong>tore, non chiarisce se il soggetto legittimato ad acc<strong>ed</strong>ere alla proc<strong>ed</strong>ura sial'impren<strong>di</strong>tore soggetto a fallimento, ovvero qualsiasi tipo <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tore, dal momentoche non tutti gli impren<strong>di</strong>tori commerciali sono soggetti a fallimento, ferma la <strong>di</strong>stinzionein relazione alle soglie fissate dall'art. 1, comma secondo, l. fall..L'espressione "impren<strong>di</strong>tore in stato <strong>di</strong> crisi" è la stessa usata dall'art. 160 l. fall.:questa identità del dato testuale può indurre a ritenere che il presupposto soggettivo sia lostesso del concordato preventivo (e del fallimento), ossia l'essere il debitore unimpren<strong>di</strong>tore commerciale non piccolo 182 . Anche il richiamo al deposito delladocumentazione <strong>di</strong> cui all'art. 161 l. fall. e il richiamo all'esenzione da revocatoriainducono a ritenere che la <strong>di</strong>sciplina si applichi agli impren<strong>di</strong>tori commerciali soggetti afallimento, con correlativa esclusione <strong>di</strong> professionisti intellettuali, impren<strong>di</strong>tori agricoli <strong>ed</strong>enti non commerciali. 183.Questo almeno era il quadro prima del d.l. 6 luglio 2011, n. 89, che estende181 Tuttavia già prima della precisazione effettuata dal d.lgs. 169/2007, la giurisprudenza <strong>di</strong> merito(Trib. Bari 21 novembre 2005 in Fallimento, 2006, 169) aveva affermato che il presupposto soggettivodegli <strong>accor<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong> era il m<strong>ed</strong>esimo del fallimento. PRESTI, <strong>Gli</strong> <strong>accor<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong> <strong>dei</strong><strong>debiti</strong>, in La riforma della legge fallimentare a cura <strong>di</strong> AMBROSINI, Torino, 2006, 393 e GABRIELLI, cit.,975 estendono la legittimazione anche all'impren<strong>di</strong>tore commerciale soggetto all'amministrazionestraor<strong>di</strong>naria.182 ZANICHELLI, cit., 603; VALERIO, cit., 669.183 PROTO, <strong>Gli</strong> <strong>accor<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>debiti</strong>, cit., 130 ss; FABIANI, Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong><strong>dei</strong> <strong>debiti</strong>: l'incerta via italiana alla reorganization, in Foro It., 2006, 264; NARDECCHIA, <strong>Gli</strong> <strong>accor<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong><strong>ristrutturazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>debiti</strong>, in Fallimento, 2006, 29; ROPPO, Profili strutturali e funzionali <strong>dei</strong> contratti <strong>di</strong>salvataggio (o <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>debiti</strong>), in Dir. fall., 2008, I, 270, AMBROSINI, Il concordatopreventivo e gli <strong>accor<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>debiti</strong>, cit., 164; GABRIELLI, cit., 975. In giurisprudenza:Trib. Brescia, 22 febbraio 2006, Trib. Milano, 23 gennaio 2007, e la sopra richiamata pronuncia del Trib.Bari, 21 novembre 2005, ove si afferma esplicitamente che il presupposto soggettivo è il m<strong>ed</strong>esimo delfallimento. Contra: D'AMBROSIO, cit., 1806 che ritiene applicabile l'art. 182-bis all'impren<strong>di</strong>torecommerciale in quanto tale, travalicando quin<strong>di</strong> i limiti fissati dall'art. 1 l. fall.; BONFATTI(-)CENSONI, cit.,554 ha posto <strong>dei</strong> dubbi sull'applicabilità della <strong>di</strong>sciplina in esame all'impren<strong>di</strong>tore commerciale nonpiccolo <strong>di</strong> natura privata, sul presupposto che l'art. 1 della l. fall. attribuisce a tale soggetto in via espressasolo l'applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni concernenti il fallimento e il concordato preventivo, ma non quellesugli <strong>accor<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong> e i piani <strong>di</strong> risanamento. Tuttavia è lo stesso Autore ad osservare che se ilprincipale effetto dell'accordo <strong>di</strong> <strong>ristrutturazione</strong> è quello dell'esenzione da revocatoria degli atti <strong>di</strong><strong>di</strong>sposizione del debitore, è impossibile utilizzarlo in situazioni in cui sia esclusa a priori l'azionerevocatoria, per mancanza <strong>dei</strong> presupposti <strong>di</strong> assoggettabilità al fallimento del debitore.60

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