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spese della faccia interna e nella parte inferiore una porzione tagliata<br />

a sghembo a spese della faccia esterna, in guisa che in dietro e in basso<br />

i due temporali si appoggiano egualmente sopra quest'osso. Così sostenute,<br />

innanzi dallo sfenoide, in dietro dall'occipitale, queste ossa non possono<br />

abbassarsi, e si trovano solidamente immobilizzate nel senso verticale.<br />

Trasversalmente sono fissate nella loro posizione in modo non meno solido<br />

mediante le connessioni che hanno con l'apofisi basilare. In ciascun<br />

lato quest'apofisi è tagliata così obliquamente a sghembo a spese della<br />

sua parte inferiore, che essa termina con una cresta, la quale è ricevuta<br />

in un solco angoloso dell'apice della rocca; d'onde ne segue che questo<br />

non può né elevarsi né abbassarsi, ma è fisso, e completa con la<br />

sua immobilità quella del temporale. La rocca non si trova dunque completamente<br />

isolata, come crede Trélat (1), né rappresenta una penisola,<br />

secondo l'espressione di Richet. Prendendo delle ossa separate ed articolando<br />

il temporale con l'occipitale, si vede benissimo come i margini dell'apofisi<br />

basilare sono ricevuti nell'incisura degli apici delle rocche, e come<br />

in seguito di tale compenetrazione, questi margini si trovano fissati trasversalmente<br />

in modo da non potere oscillare, né di basso in sopra, né di<br />

sopra in basso. Le apofisi piramidali sono dunque altrettanto solidamente<br />

immobilizzate per il loro apice che per la loro base. Solo la loro parte<br />

media resta libera da ogni connessione ossea.<br />

Conosciuti questi fatti anatomici, vediamo in che modo una scossa<br />

comunicata al vertice si trasmetterà dalla volta alla base del cranio.<br />

I due parietali, sostenendosi reciprocamente in sopra ed essendo sostenuti<br />

in basso, resisteranno a modo delle volte, e la scossa si propagherà<br />

al temporale, e tenderà a farlo oscillare in fuori ed in basso.—Una parte<br />

dell'urto si comunica all'apofisi zigomatica, e viene a perdersi nelle ossa<br />

della faccia. Questa apofisi rappresenta, in conseguenza, per la porzione<br />

squamosa, un arco di sostegno sottilissimo e molto debole, ma di un'importanza<br />

incontrastabile. —Lo sforzo, dopo essersi decomposto e dopo<br />

esser divenuto hieno intenso, giunge fino alla base della rocca, tendendo<br />

sempre a far muovere il temporale in guisa da portare la parte esterna<br />

della rocca in basso, ed il suo apice direttamente in sopra. Ma la base<br />

della rocca non può abbassarsi, e poiché il suo apice è solidamente fissato<br />

a destra ed a sinistra dai margini dell'apofisi basilare, poiché d'altra<br />

parte è spesso e compatto, resiste anche esso. La parte media della piramide,<br />

che contiene molte cavità, che si trova notevolmente indebolita<br />

dall'esistenza di queste escavazioni, e che in oltre non prende alcun appoggio<br />

sulle ossa vicine, resiste meno, e perciò, quando il temporale si<br />

rompe, la frattura sta generalmente in questa parte media che corrisponde<br />

al fondo, del condotto auditivo interno.<br />

(1) Trélat, Les condilions de re'sistance du cràne (Bullet de la Soc. anat.<br />

1855 p. 135).

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