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vòlta plantare, sono il volume, la stabilità, la solidità; attributi del primo
metacarpeo, destinato a sostenere un dito che doveva opporsi a tutti gli altri,
sono: una situazione, una direzione, una mobilità eccezionali. Notiamo
però che la natura, modificando queste ossa per renderle atte allo
scopo che essa si proponeva, ha rispettato le loro connessioni. In mezzo
a tutte queste modificazioni di forma, di volume e di attribuzioni, che
danno ad esse un'aspetto tanto differente, si trova intatta l'analogia che
le avvicina.
Fra le falangi della mano e quelle del piede, ci ha pure simiglianza
di numero, situazione, direzione e sviluppo. Esse non differiscono in
realtà che per le loro dimensioni.
Le prime organi essenziali del prendimento, acquistano un grandissimo
sviluppo, e costituiscono la parte fondamentale della mano.
Le seconde, semplici appendici annesse alla parte anteriore della vòlta
sulla quale poggia il peso del corpo, perchè contribuiscono a trasmettere
al suolo, prendendo però solo una debole parte a questa trasmissione,
sono notevoli per il loro piccolo volume. Esse non rappresentano che
una parte molto accessoria del piede; tanto accessoria, che sembra che
esse esistano in certo modo solo per attestare l'unità di piano di cui
abbiamo di già viste le pruove per tutta la lunghezza degli arti, ma che
si manifesta in un modo più evidente sulla loro parte terminale.