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senso che l'occipitale si trova nella parte inferiore e posteriore di questa
cavità, che il sacro corrisponde alla parte posteriore del bacino, lo sterno
alla anteriore del torace. Questo linguaggio pare vog'ia indicare che l'osso
si mette in rapporto con la cavità di cui fa parte: non bisogna però dimenticare
che le pareti di questa cavità si riferiscono esse stesse ai sei piani
esterni.
Considerate nei loro rapporti col piano, che divide il corpo in due metà
simmetriche, le ossa, al pari di tutti i nostri organi,si distinguono in mediane
e laterali, destre e sinistre, interne ed esterne. Le ossa mediane, o impari,
sono 34; le piari, o laterali, sono 164. 11 numero totale delle ossa che si
debbono studiare è dunque Ilo. Nei punti dello scheletro in cui esistono
nello stesso lato due o più ossa, le qualifiche di osso interno ed esterno
indicano la loro situazione relativa, e si dice osso interno quello più vicino
al piano mediano, esterno quello più vicino al piano laterale corrispondente.
Per mettere un osso impari o mediano nella situazione che gli e propria,
basta conoscere i rapporti, che ha con due piani del corpo. La situazione di
un osso pari non può determinarsi che tenendo conto di tre piani.
Le connessioni s'invocano specialmente per meglio precisare la situazione
delle ossa degli arti. Parlando dell'omero, si dice che è situato tra la
spalla e l'antibraccio; parlando del raggio, che è situato alla pane esterna
del cubito.
B. — Direzione delle ossa.
La direzione delle ossa si determina mediante la situazione che queste
occupano relativamente all'asse ed ai diversi piani del corpo, e t'evolta
anche secondo la loro reciproca posizione.
Riferite all'asse del corpo, le ossasi dicono parallele, perpendicolari, o
oblique a questo asse. Le ossa degli arti hanno per la maggior parte una
direzione parallela, quelle del tronco e della testa ne hanno una obliqua.
Queste espressioni non si debbono però prendere in un senso assoluto
: poiché in questo caso esisterebbero solo ossa più o meno oblique.
Quelle del braccio e dell'antibraccio, della coscia e della ganìba, considerate
come parallele al piano mediano, non sono mai i ero esattamente verticali:
p. e., le ossa dell'antibraccio sono inclinate in fuori, il femore invece
è inclinato in dentro. L'osso ioide, la clavicola, la prima costola,
ritenute come ossa perpendicolari a questo piano, sono anche inclinate, e
ciascuno in un senso differente. Ma, allo stesso modochele prime si avvicinano
molto alla verticale, le seconde si avvicinano mollo alla orizzontale.
Se, dopo aver definita la direzioni 1 generale di un osso o di un orbano
qualunque riferendola all'asso del corpo, la si voglia esprimere con maggior
precisione, bisogna riferirla al piano mediano ed ai piani periferici.
Così, facendo intervenire questo nuovo elemento nell'imi icnro la dire-