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che dalle apofisi trasverse lombari: coste rudimentarie che, atrofizzandosi,
si sono saldate al corpo della vertebra.
Nella regione sacrale, questo arco riacquisterebbe grandi proporzioni,
secondo alcuni autori tra quali citerò Owen, e sarebbe rappresentato
dalle ossa iliache. Questa opinione però non è più in rapporto coi
progressi dell'anatomia filosofica. Noi vedremo, più innanzi che,queste
ossa sono le analoghe di quelle della spalla; esse appartengono agli arti
addominali e non alla rachide. L'arco addominale è rappresentato in
questa regione dalle eminenze trasversali che separano i forami sacrali
anteriori, le quali si sviluppano ciascuna per un particolare punto
di ossificazione.
Al collo, l'arco anteriore si atrofizza ancora dippiù; la parte anteriore
delle apofisi trasverse ne. è un ultimo vestigio,
E degno di nota che più i segmenti superiori ed inferiori si trovano
vicini ai segmenti completi, più ancora tendono avvilupparsi: così è
sempre nelle vicinanza dell'apice o della base del petto che s'incontrano
coste supplementari.
Le stesse vertebre craniche non sono sprovviste d'arco anteriore.
Quello della vertebra occipitale è rappresentato dal cQrpo e dalle grandi
corna dell'osso ioide; le sue parti laterali sono scomparse. Quello della
vertebra sfeno-parietale è costituito dal corpo di questo medesimo osso
e dalle catene ioidee; sulla linea mediana i due archi si confondono ;
ma gli esempi di una simile coalizione non sono rari nel campo dell'anatomia
filosofica. Appoggiandosi sopra considerazioni d'un valore molto
reale si dimostra che l'arco anteriore della vertebra sfeno-frontale è
formato dalla mascella inferiore. Gli autori, che ammettono una quarta
vertebra cefalica, o nasale, le danno per arco anteriore i mascellari superiori
e le ossa palatine.
L' asse dello scheletro si compone adunque , in definitiva di molti
segmenti disposti in serie da sopra in basso nell'uomo, d'avanti in die^
tró'negli animali, e conformati su di un tipo uniforme in tutti i vertebrati,
f.e parti costituenti di questo tipo variano nella loro proporzione
relativa in modo quasi infinito: alcune raggiungono in certi segmenti,
od in certe specie, un enorme sviluppo; altre diminuiscono considerevolmente
e spariscono in parte od anche completamente ; da, ciò le innumerevoli
modifiche in mezzo alle quali si riconosce sempre il tipo
primitivo. Varietà nell'unità, ecco la legge che sembra abbia presieduta,
alla segmentazione ed alla costituzione dell'asse del corpo.
L'estremità cefalica, così diversa a primo aspetto dal tronco, che ab-,
biamo dovuto separarla da questo nel doverla considerare sotto il punto,
di vista -puramente descrittivo, gli si avvicina dunque di molto quando la
si considera sotto un punto di vista filosofico. L'una e l'altra presentano
lo stesso modo di costituzione. In realtà, lo scheletro comprende due
SAPPKT — Voi. I.
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