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napoli - USP

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solco, che pare tracciato con la punta di un ago e che si vede solo allontanandone<br />

le due labbra. Molto spesso si osserva in questo solco .<br />

a livello dell'incisura del margine interno, un fondo cieco che si estende<br />

al disotto dell'orlo, e che varia del resto molto nelle sue dimensioni.<br />

Superiormente, il cercine glenoideo è. rinforzato dal tendine della porzione<br />

lunga del bicipite, che si attacca alla parte più alta del contorno<br />

'della cavità. La maggior parte delle sue fibre si inseriscono sul tessuto<br />

osseo, le altre si riflettono da sopra in basso , nel lato interno<br />

dell'orlo, che esse concorrono a formare. — Inferiormente alcune fibre<br />

della porzione lunga del tricipite si continuano anche con quest'orlo: le<br />

une si perdono nel suo lato esterno, altre, più numerose, salgono pel<br />

suo lato interno, e par che vadano incontro alle fibre discendenti del<br />

bicipite. — Alle fibre provenienti da questi tendini si uniscono fibre<br />

proprie, molto più numerose, che le incrociano ad angolo acuto, e che<br />

s'incrociano anche tra loro. Nel suo lato esterno, l'orlo è costituito quasi<br />

esclusivamente dalle sue fibre intrinseche.<br />

Al disopra della cavità glenoide si avanza la volta acromio-coracoidea,<br />

la cui estensione trasversale è di 6 a 7 centimetri, e l'antero-posteriore<br />

di :ì() a :>,7> millimetri. Le sue due estremità, sono situate ad<br />

una distanza molto ineguale dall'omero. L'interna, o l'apofisi coracoide,<br />

non ne è separata che da un intervallo di 7 ad s millimetri, mentre che<br />

l'esterna, o l'acromio, se ne allontana per 17. o 1(5. Questa volta, covrendo<br />

la parte superiore dell'articolazione, concorre potentemente a<br />

mantenere la teste dell'omero nella sua posizione, e supplisce così alla<br />

insufficienza della cavità glenoide. La superficie articolare dell'omoplata<br />

e la volta che le sovrasta, concorrono dunque allo stesso scopo, sicché<br />

possono considerarsi come una sola cavità divisa in due parti. La inferiore<br />

si trova, è vero, immediatamente in contatto con la testa omerale<br />

mentre che la superiore ne resta separata dal legamento capsulare.<br />

Ma ricordiamo che il legamento, in questo punto, è coverto da una<br />

larga membrana sierosa, ed è tappezzato sulla sua faccia opposta dalla<br />

sinoviale. Tutta la sua parte superiore, per conseguenza, si comporta<br />

a guisa di un legamento intrarticolare. Così disposte, le due superficie<br />

che compongono la cavità di ricezione della testa omerale la circondano<br />

quasi interamente, lasciandole non pertanto la maggiore libertà di<br />

movimenti.<br />

I.a testa dell'omero, rivolta in sopra, in dentro ed in dietro, rappresenta<br />

i due quinti di una sfera, un po' allungata da sopra in basso.<br />

Quando essa è coverta dalla sua cartilagine il diametro esteso dalla<br />

sua estremità superiore all'inferiore è in media di 48 a 50 millimetri,<br />

ed il trasversale di 44 a 10 m. ni. 11 suo asse, diretto molto obliquamente,<br />

forma con quello del corpo dell'osso un angolo di 155 gradi circa. —<br />

La cartilagine che covre la sua superficie è talvolta più spessa al cen-

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