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napoli - USP

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- 301 -<br />

glomerazione di colonne filiformi congiunte le une alle altre da lamine<br />

trasversali o oblique ; dall' incrociamento dei due ordini di lamine risultano<br />

larghe areole, a pareti incomplete ed irregolari.<br />

Nei grandi mammiferi, e specialmente nella balena, le lamine trasversali<br />

e longitudinali sono disposte in modo da formare dei tubi diretti<br />

d'avanti in dietro. Si vede perciò nascere da ogni faccia articolare<br />

della vertebra, una quantità prodigiosa di tubi, quasi tutti eguali, piccolissimi,<br />

paralleli, che si estendono sino alla faccia opposta.<br />

Canali venosi del corpo delle vertebre. — Questi canali sono notevoli<br />

per il loro calibro, per il loro numero, e per la direzione orizzontale<br />

e radiata che presentano. Del resto sotto questo triplice punto di vista<br />

variano molto secondo gl'individui.<br />

Il loro calibro, più o meno esile nelle vertebre del collo, è in generale<br />

largo in quelle del dorso e dei lombi.<br />

11 loro numero, quasi sempre molteplice, non potrebbe essere determinato<br />

in modo rigoroso; se ne contano ordinariamente da tre a cinque.<br />

Nelle vertebre dorsali e lombari, questi canali hanno come punto di<br />

partenza la fossetta anfrattuosa esistente nella faccia posteriore del corpo.—Dopo<br />

qualche millimetro di corso, ognuna di queste fossette, o piuttosto<br />

ognuno di questi canali principali, si divide per ordinario in varii<br />

canali secondari, che si estendono a raggi verso la faccia anteriore, nella<br />

quale si vedono aprirsi per un orifizio eguale al loro calibro.<br />

Spessissimo questi canali divergenti comunicano fra loro mediante canali<br />

diretti trasversalmente. Abbastanza spesso esiste in avanti nella<br />

parte centrale del corpo un canale trasversale, curvilineo , a concavità<br />

(anteriore, le cui due estremità si aprono a destra ed a sinistra.<br />

Le pareti di tutti questi canali, formati da uno strato di tessuto compatto,<br />

sono crivellate da fori, che rappresentano le foci delle vene emanate<br />

dal tessuto spugnoso. Ogni canale è tappezzato da un prolungamento<br />

della membrana interna del sistema vascolare : prolungamento<br />

mediante cui si continuano in dietro con le vene intra-rachidee ed in<br />

avanti con le vene intercostali e lombari. Questa doppia continuità ci mostra<br />

che i canali venosi delle vertebre non sono destinati solamente a raccogliere<br />

il sangue contenuto nelle vene del tessuto spugnoso, ma anche<br />

a stabilire una comunicazione: 1° fra le vene intra-rachidee e le rachidee<br />

anteriori; 2° fra le vene intercostali e lombari da una parte, e le stesse<br />

vene dalla parte opposta. Insomma, le vene della rachide, che vedremo<br />

anastomizzarsi fra loro su tutta la periferia del corpo delle vertebre,<br />

si anastomizzano anche nella spessezza di questi corpi per F intermedio<br />

dei canali venosi.<br />

Cosisi spiega il calibro tanto considerevole di questi canali, il quale<br />

è in rapporto con quello delle vene che essi ricevono. Se la loro capacità<br />

cresce con l'età, ciò accade per mettersi in armonia col volume egualmente<br />

crescente delle vene periferiche.

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