SANCTAE SEDIS - Libr@rsi

Romana et aliarum 2.5gticos opinionem benedictio parochi proprii tantummodo ad liceitatemnon vero ad validitatem matrimonii est necessaria : nam apud omnesfere receptum est ad validam matrimonii celebrationem benedictionemcuiusque sacerdotis sufficere. Huius rei praeclarum testimonium attulitcl. Antonius Mussabini Archiep. Smyrnensis qui praxim vigentem perOrientem tum apud schismaticus et haereticos tum apud catholicos orientalesita retulit. Quoad schismaticus : « Giusta la disciplina e la praticadella Chiesa orientale, basta per la validità del matrimonio la presenzae la benedizione nuziale di un ecclesiastico qualunque anche non parroco,purché sia insignito del carattere sacerdotale... Qui in levante iscismatici e gli eretici orientali, i quali non hanno a rigore altro pastoreche il proprio vescovo, fanno benedire i loro matrimoni da qualunquesacerdote del loro rito, e cosi pure tutti i matrimoni misti che accadono,si fanno avanti dei semplici sacerdoti non aventi ufficio parrocchiale masolo carattere sacerdotale, in cui la Chiesa orientale fa consistere tuttala validità del matrimonio » (i). Quoad unitos: « La prassi che vigetra gli Orientali di Smirne circa il sacramento del matrimonio è quellastessa che ha invalso sempre nelle Chiese dell' Oriente. Vale a dire chefanno dipendere la validità di questo sacramento non dalla presenza delparroco e dei testimoni come si usa presso gli Occidentali, ma unicamentedalla presenza e benedizione di ogni e qualunque sacerdote delloro rito, purché sia insignito del carattere sacerdotale; nè importa cheil sacerdote sia scismatico ed i sposi ambedue cattolici, poiché il caratteresacerdotale dal quale gli Orientali fanno dipendere la validità delmatrimonio esiste non meno nel sacerdote scismatico che nel sacerdotecattolico » (2).9. Non tamen desunt apud Orientales qui teneant benedictionem sacerdotalemtantummodo ad liceitatem non vero ad validitatem matrimoniiesse necessariam. Inter hos eminet cl. Papp-Szylagyi, qui in memoratoEnchiridion, eodem loco, § 118, haec relate ad clandestinitatemnuptiarum scribit: «Cum Constitutio Principis laici (Leonis Philosophi)non potuerit validitatem matrimonii quoad forum conscientiae infringere,manifestum est, ex ea impedimentum dirimens clandestinitatis , nullodesuper existente antea Ecclesiae universalis decreto, derivari non posse...Quod Ecclesiam orientalem adtinet, probe distinguenda est clandestineitasantiqui iuris, a clandestineitate per Concilium Tridentinum inducta, certumqueest, ius orientale non agnoscere nisi clandestineitatem veteris(1) Lettera alla S. C. di Prop. Fide dei 18 Maggio 1847.(2) » » » » » 19 Maggio 1859.