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EDUARD REUT-NICOLUSSI - Centro Documentazione Luserna

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104 Michael Gehler<br />

Infatti, in seguito, la politica sudtirolese dell’Austria puntava sulla<br />

riopzione 100 rendendo in tal modo un ottimo servizio alla causa sudtirolese.<br />

Partendo dalla base rinforzata della popolazione di lingua tedesca<br />

era possibile rilanciare nuovamente la questione dell’autonomia<br />

ponendola su posizioni migliori.<br />

Poco tempo più tardi Reut rispose anche alla domanda se la missione<br />

fosse finita. Con la firma dell’accordo di Parigi venne anche disciolto<br />

l’ufficio regionale. In un discorso nel Tirolo, davanti a Sudtirolesi trasferiti,<br />

Reut sostenne che solo l’attuazione dell’accordo dimostrerà se la<br />

lode avuta da Byrnes e Bevin fosse giustificata. Era dell’avviso che certe<br />

affermazioni di De Gasperi e le spiegazioni di Nitti e di Parri nel<br />

Parlamento italiano avrebbero fatto sorgere dei dubbi. Ma egli non vorrebbe<br />

ostacolare l’ulteriore sviluppo, ossia le trattative con l’Italia 101 .<br />

Reut riduceva perciò considerevolmente anche le sue attività pubbliche.<br />

In compenso aveva grande successo nella sua carriera scientifica: nel<br />

1948 venne chiamato in qualità di professore ordinario di diritto internazionale<br />

all’Università di Innsbruck. Due volte fu eletto decano della<br />

facoltà di giurisprudenza, e nel 1951/52 addirittura rettore 102 .<br />

Quando, nell’ottobre del 1953, l’Italia chiese l’autodeterminazione per<br />

Trieste presentando l’idea di un referendum popolare 103 , Reut ritornò<br />

ancora una volta in politica richiedendo la stessa cosa per il Tirolo del<br />

Sud 104 . L’agitazione nel Tirolo era grande, non soltanto perché il nuovo<br />

100 Cfr. in merito H. Alexander/S. Lechner/A. Leidlmair, Heimatlos. Die Umsiedlung der<br />

Südtiroler, edito da Tiroler Landesinstitut (Innsbruck und Bozen), Wien 1993, 181-236, qui<br />

223 ss. nonché il progetto attuale presso l’ Institut für Zeitgeschichte der Universität<br />

Innsbruck, cfr. “Südtirol - verhinderte Selbstbestimmung?”, in: I. Böhler/R. Steininger<br />

(ed.), Österreichischer Zeitgeschichtetag 1993, 24. - 27. Mai 1993 a Innsbruck, Innsbruck-<br />

Wien 1995, 107-149.<br />

101 Cfr. in merito l’interessante relazione nell’organo della KPÖ: Österreichische<br />

Volksstimme, 22.10.1946, che comprensibilmente vide le dimissioni di Reut anche come<br />

critica nei confronti della politica sudtirolese di Gruber e la trattò come tale.<br />

102 Gehler, “Zum Umgang mit einem Tabu”, 243.<br />

103 Cfr. V. Stadlmayer, “Die Südtirolpolitik Österreichs seit Abschluß des Pariser<br />

Abkommens”, in: F. Huter (ed.), Südtirol. Eine Frage des europäischen Gewissens, München 1965,<br />

474-536, 484 ss. e recentemente R. Steininger, “Die Südtirolfrage 1946 bis 1993. Vom Gruber-<br />

De Gasperi-Abkommen zur Beilegung eines europäischen Minderheitenkonflikts”, in:<br />

Geschichte in Wissenschaft und Unterricht 45 (Januar 1994), fascicolo 1, 3-23.<br />

104 W. Marzari, Kanonikus Michael Gamper. Ein Kämpfer für Glauben und Heimat gegen<br />

Faschistenbeil und Hakenkreuz in Südtirol (Sammlungen “Aus Christentum und Kultur” 3),<br />

Wien 1973, 190 s.; W. Wolf, Südtirol, 83, 131, 177.

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