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EDUARD REUT-NICOLUSSI - Centro Documentazione Luserna

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22 Sandro Schmid<br />

delle società e i rifugi alpini (spesso di costruzione e di proprietà germanica)<br />

furono confiscati a favore di italiani e fascisti. Non fu permessa<br />

alcuna organizzazione sportiva o atletica che non fosse controllata<br />

dal partito fascista.<br />

Un decreto reale del 28 ottobre 1923 bandì l’uso della lingua tedesca<br />

in tutti i manifesti, annunzi, segnali, tabelle, affissi, titoli, cataloghi,<br />

orari ed iscrizioni diretti o destinati al pubblico o accessibili al pubblico.<br />

Tali documenti avrebbero dovuto essere redatti esclusivamente in<br />

lingua italiana; e così pure fotografie, cartoline postali, carte topografiche,<br />

guide turistiche, orari e segnali stradali di ogni genere dovevano<br />

portare soltanto nomi in lingua italiana.<br />

Dopo il 28 ottobre 1923 non fu più permessa alcuna iscrizione in lingua<br />

tedesca sulle pietre tombali e sulle lapidi funerarie: persino nomi<br />

di battesimo ed i cognomi dovettero essere tradotti in lingua italiana,<br />

anche se intraducibili. I nomi delle montagne e delle vallate dovettero<br />

diventare italiani e soltanto in tale lingua essere usati.<br />

Dal 1° ottobre 1924 un decreto impartì l’ordine che l’istruzione in<br />

tutti i giardini d’infanzia frequentati del tutto o in parte da bambini di<br />

lingua tedesca sarebbe stata impartita soltanto in lingua italiana.<br />

Agli sportivi non iscritti al partito fascista venne fatto divieto di<br />

frequentare i campi sportivi.<br />

I proprietari di prati o di campi dove venivano sorpresi a giocare al<br />

calcio giovani di lingua tedesca venivano multati. I giovani sportivi si<br />

recavano in montagna per il lancio del disco o del giavellotto o per sciare,<br />

ma venivano pedinati dalla polizia fascista.<br />

Nell’ottobre 1931, ben 42 tra i più noti giovani sciatori furono arrestati<br />

perché esercitavano tale sport ed i loro genitori furono minacciati<br />

di rappresaglie.<br />

Nel 1928 vi erano nella provincia di Bolzano 760 classi in cui l’italiano<br />

era la sola lingua di insegnamento: in non più di 30 classi il tedesco<br />

era tollerato quale supplementare a scelta; ma anche queste 30 classi<br />

scomparvero con l’inizio dell’anno scolastico 1929 - 1930.<br />

Il 24 luglio 1929 “Il Popolo d’Italia” (organo ufficiale del partito<br />

fascista) dette questo annuncio trionfale: «Tutto ciò che è straniero<br />

scomparirà da Bolzano e la città, purificata dalle iscrizioni straniere,<br />

apparirà quale di fatto è, veramente italiana».<br />

Il prefetto della provincia di Bolzano, il 13 ottobre 1929, telegrafava<br />

a Mussolini: «L’Italia fascista, sotto il vostro comando, una volta

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