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EDUARD REUT-NICOLUSSI - Centro Documentazione Luserna

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84 Michael Gehler<br />

Il 21 dicembre 1945 il parlamento decise una risoluzione la quale<br />

deplorò in modo addirittura sacrale il ritorno del Sudtirolo. Il cancelliere<br />

federale Leopold Figl dichiarò riguardo ai principi e agli intenti del governo:<br />

«Non vogliamo parlare dell’ingiustizia di un certo tracciato del confine<br />

del 1918, ma per noi il Tirolo del Sud non è una questione di politica,<br />

ma una questione di cuore. Il suo ritorno fa parte della preghiera di ogni<br />

austriaco» 71 . Con ciò si erano espressi i sentimenti patriottici benché la<br />

soluzione di una serie di problemi esistenziali fosse più urgente.<br />

Ricordiamo in questo contesto soltanto l’occupazione, soprattutto quella<br />

temuta da parte dei russi nell’est del paese, i problemi alimentari e abitativi<br />

dovuti alle conseguenze della guerra, gli espropri e le demolizioni.<br />

Comunque, per quello che riguardava il Tirolo del Sud, l’Austria non era<br />

priva di chances 72 .<br />

Nella primavera del 1946, Reut interpretò l’agire di De Gasperi<br />

come “una lotta su terreno neutro” oppure “un tentativo di salvare<br />

Trento difendendo Bolzano”. Reut invece non si stancò mai di richiedere<br />

il ritorno del Tirolo del Sud propagandando l’idea di un solido e<br />

durevole “ponte di fiducia” 73 . Certo, il ministero degli esteri austriaco<br />

dimostrò nel primo semestre del 1946 nella sua tattica d’azione nella<br />

politica del Sudtirolo una mano assai infelice; le condizioni internazionali<br />

del 1945/46 parlarono però chiaramente contro una riunificazione<br />

modalità di un’intesa con l’Italia) non volle rispondere con una bugia. De Gasperi disse<br />

che non si poteva chiedere ai sudtirolesi [sic!] «che mettiamo per voi a repentaglio la<br />

nostra vita. Considerate la responsabilità che noi guide politiche abbiamo nei confronti<br />

del popolo sudtirolese». Funder presagiva, quando si salutarono, «che era il suo<br />

[De Gasperi] addio dall’Austria». Va aggiunto che allora per “Südtirol” si intendeva la<br />

zona con popolazione di lingua italiana, perciò il “Trentino”. Cfr. ad esempio il titolo<br />

delle spiegazioni di H. v. Voltelini sull’Historischen Atlas der österreichischen<br />

Alpenländer, Kartenblätter Sulzberg, Judicarien, Trient und Rovereto: “Das welsche<br />

Südtirol” (Erläuterungen I/3/2), Wien 1919.<br />

71 Gehler (ed.), Verspielte Selbstbestimmung?, 592.<br />

72 Cfr. Gehler (ed.), Verspielte Selbstbestimmung?, 560-562; ma cfr. anche “Vielleicht war es<br />

ein Glück, daß 1946 keine Abstimmung war” [Hofrat Viktoria Stadlmayer su 40 anni di<br />

politica relativa al Sudtirolo], in: Alto Adige, 18.4.1986, n. 91, 15 e ID., Pariser Vertrag -<br />

Dokumente, in: Dolomiten, 8./9.8.1937, n. 182, 17.<br />

73 Cfr. E. Reut-Nicolussi, “Südtirol - Kluft oder Brücke?”, in: Die Presse, 2.3.1946, 1 s.<br />

74 Elementare per un chiarimento del retroscena R. Steininger, Los von Rom? Die<br />

Südtirolfrage 1945/46 und das Gruber-De Gasperi-Abkommen (Innsbrucker Forschungen zur<br />

Zeitgeschichte 2), Innsbruck 1987, in sintesi: ID., “Die Südtirolfrage 1945/46 und das<br />

Gruber-De Gasperi-Abkommen”, in: Handbuch zur Neueren Geschichte Tirols, vol. 2, parte<br />

I, 347-397, e l’opera totalmente incentrata sui conti con Gruber ed altri, di<br />

H. Golowitsch/W. Fierlinger, Kapitulation in Paris. Ursachen und Hintergründe des

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