EDUARD REUT-NICOLUSSI - Centro Documentazione Luserna
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222 Armin Pinggera<br />
lotta alle persecuzioni fasciste. Egli stette sempre dalla parte del popolo,<br />
sempre dalla parte dei cittadini, dando coerente espressione ai suoi<br />
convincimenti anche nell’esercizio della professione ed in particolare<br />
sostenendo che il diritto e la ragione devono sempre prevalere. Così<br />
egli, avvocato, difendeva anche sindacalisti e maestri che avevano insegnato<br />
in lingua tedesca e difendeva senza sosta persone perseguitate<br />
dal fascismo, incolpate di avere fatto uso di diritti naturali, quali l’insegnamento<br />
nella madre lingua. Il divieto di insegnare nella madre lingua<br />
tedesca già di per sé rappresentava una grave ingiustizia da parte<br />
dello Stato, perché tale divieto ledeva gravemente il diritto umano dei<br />
singoli cittadini alla propria identità culturale; divieti di questo genere<br />
però facevano parte della tragedia che aveva colpito l’Italia e Reut-<br />
Nicolussi Eduard difendeva proprio le vittime del fascismo ed i perseguitati<br />
dal fascismo.<br />
Ciò però gli venne a costare caro, poiché l’aver difeso sindacalisti ed<br />
insegnanti, macchiati della colpa d’aver insegnato in lingua tedesca – i<br />
cosiddetti maestri delle catacombe – gli comportò il divieto di esercitare<br />
la propria professione. Egli venne radiato dall’albo degli avvocati,<br />
sebbene fosse proprio compito dell’avvocato difendere gli imputati e<br />
far valere i loro diritti. Secondo il nostro odierno modo di vedere è<br />
assurdo che un personaggio come Reut-Nicolussi Eduard sia stato colpito<br />
da divieto di esercitare la professione solo per avere adempiuto il<br />
suo incarico naturale di avvocato. Egli, il difensore dei perseguitati<br />
diventava a sua volta un perseguitato e fu costretto a rifugiarsi fuori<br />
del proprio paese, a lasciare la terra natia per salvare la propria libertà<br />
e la vita. Questa però era conseguenza della logica del fascismo il cui<br />
volto disumano è impresso nei ricordi di noi tutti. Eduard Reut-<br />
Nicolussi dovette quindi rifugiarsi ad Innsbruck.<br />
Era consapevole di correre tale rischio, ma ciò nonostante continuò<br />
ad assolvere i propri compiti con grande senso di responsabilità e profonda<br />
onestà. Proprio perché egli come politico, ma anche nella sua<br />
vita professionale, si era così coerentemente impegnato per i suoi concittadini,<br />
noi oggi gli dobbiamo profonda gratitudine e lo dobbiamo<br />
commemorare con immensa stima.<br />
Egli fu un grande ed impavido figlio di questo territorio e può e<br />
deve essere per noi tutti un luminoso esempio. Eduard Reut-Nicolussi<br />
deve essere raccomandato anzitutto alla nostra gioventù, qui presente