EDUARD REUT-NICOLUSSI - Centro Documentazione Luserna
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116 Michael Gehler<br />
giudizio espresso dal regime nazionalsocialista su Reut-Nicolussi<br />
– che criticava il sistema di Versailles – rende evidente che tale sistema<br />
non aveva soltanto interesse di revisione dei trattati di Parigi. Era<br />
solo una stazione di passaggio in un concetto di dominio imperiale ed<br />
espansionistico di vaste proporzioni. Davanti a questo sfondo un<br />
combattente per valori etnici come Reut-Nicolussi era naturalmente<br />
indesiderato.<br />
Come uomo fedele ai suoi principi Reut era un avversario senza<br />
compromessi del trasferimento dei sudtirolesi battendosi incondizionatamente<br />
per la permanenza dei suoi compatrioti nel Tirolo del Sud.<br />
Il suo comportamento merita perciò considerazione e rispetto.<br />
Benché per le sue origini e il suo stato sociale vicino all’idea di una<br />
Grande Germania, Reut si tenesse lontano dal NSDAP, non metteva<br />
in secondo piano la causa del Tirolo del Sud e non abbandonava i suoi<br />
principi di una politica democratica: come visto, nel 1932 non era<br />
stato possibile ottenere dei compromessi con Hitler, ciononostante<br />
Reut seguiva i cambiamenti politici nella primavera del 1938 o nell’estate<br />
avanzato del 1943 con attenzione, grande speranza e ansiosa<br />
attesa. Reut rimase fedele ai suoi principi politici sudtirolesi.<br />
Contrariamente ad esponenti dall’ambiente tedesco nazionale, etniconazionale<br />
e nazionalsocialista che abbandonavano la loro resistenza<br />
contro il mantenimento del Sudtirolo all’Italia, sostenendo l’accordo<br />
di Berlino del 1939 124 , Reut rifiutava la politica sudtirolese di Hitler e<br />
il trasferimento. Una partecipazione o persino una collaborazione<br />
attiva a questi procedimenti diretti dalle SS sarebbe stata impensabile<br />
per lui.<br />
Un’analisi delle attività politiche di Reut-Nicolussi evidenzia in<br />
modo esemplare che tutti i suoi sforzi per giungere ad una regolamentazione<br />
della questione sudtirolese nel senso di un diritto per l’autodeterminazione<br />
erano sempre destinati a fallire a causa di sovrapposti<br />
interessi nazionali o internazionali da parte delle grandi potenze.<br />
Anche se Reut fosse stato il più diplomatico possibile, gli ostacoli con-<br />
124 Cfr. M. Gehler, “Der Hitler-Mythos in den ‘nationalen’ Eliten Tirols, dargestellt an<br />
Hand ausgewählter Biographien am Beispiel der Südtirolfrage und Umsiedlung”, in:<br />
Geschichte und Gegenwart 9 (November 1990) fascicolo 4, 279-315.