EDUARD REUT-NICOLUSSI - Centro Documentazione Luserna
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18 Sandro Schmid<br />
loro. Giolitti fu così costretto a rassegnare le dimissioni nel giugno<br />
del 1921.<br />
Il Partito di maggioranza relativa era quello dei Popolari di Don<br />
Sturzo (107 deputati), seguito dai socialisti di Turati (83), dai liberali di<br />
Giolitti (78), da democrazia sociale di Nitti e fra gli altri per la prima<br />
volta compare la rappresentanza dei fascisti di Mussolini (35).<br />
Dal giugno 1921 al febbraio 1922 a Giolitti succede Bonomi e poi<br />
fino ad ottobre si susseguono i due governi di Luigi Facta in una situazione<br />
ormai di palese ingovernabilità e di oggettivo vuoto di potere.<br />
Facta tentò invano, per bloccare “la marcia su Roma”, di invocare al re<br />
Vittorio Emanuele III lo stato di assedio. Come risposta il 29 ottobre il<br />
re assegna l’incarico a Benito Mussolini.<br />
Nel Governo Mussolini, per un grave errore di sottovalutazione del<br />
fenomeno fascista (ritenuto per lo più da liberali e popolari passeggero<br />
e utile per ridare autorità allo Stato), entrarono 3 liberali, 2 popolari<br />
e 2 socialdemocratici e ottenne 306 voti a favore contro 116. Da questo<br />
momento il processo di fascistizzazione e di squadrismo sarà inarrestabile<br />
e grazie ad un sistema elettorale truffa (con il 25% dei voti si<br />
ottengono i due terzi dei seggi) nel 1924 a fronte di un’opposizione<br />
democratica frammentata, la sinistra spaccata in quattro tronconi, in un<br />
clima di gravissime intimidazioni e azioni squadriste, il fascismo guadagna<br />
con 375 seggi la maggioranza assoluta.<br />
In parallelo nella nostra Regione, con il trattato di Saint Germain del<br />
10 settembre 1919, oltre il Trentino viene assegnato all’Italia anche il<br />
Sudtirolo.<br />
Si avvia da questo momento e fino al fascismo una fase di grande<br />
provvisorietà e complessità.<br />
Via via che per la componente di lingua tedesca furono perse le<br />
speranze di mantenere il Sudtirolo unito all’Austria, prende corpo la<br />
richiesta di un’autonomia sostanziale e di tipo federale.<br />
I rapporti fra Trento e Bolzano, fra italiani, tedeschi, ladini, nazionalismo<br />
pantirolese e pantedesco, irredentismo e nazionalismo italiano<br />
si fanno sempre più complicati e conflittuali. Già lo stesso Nitti, fin<br />
dal luglio 1919, riguardo alle “nuove terre redente” indirizza il suo<br />
governo al rispetto “delle loro leggi, usi e tradizioni”, in particolare<br />
delle autonomie provinciali e locali.<br />
Concetto ripreso dal re Vittorio Emanuele III nel discorso della<br />
Corona del 1° dicembre 1919 e poi da Giolitti nel ’20 e da Bonomi nel ’21.