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EDUARD REUT-NICOLUSSI - Centro Documentazione Luserna

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130 Sandro Schmid<br />

Questi formano la compagine della morte e la compagnia della disperata.<br />

Oggi sono con i nazionalisti perché sono pagati bene...».<br />

- La risposta dell’on. Wilfan<br />

Accuse pesantissime vengono poi fatte alle minoranze slave cui<br />

risponderà l’on. Wilfan. Wilfan accuserà il fascista on. Giunta di aver<br />

messo come primo punto elettorale «l’incendio dell’Hotel Balcan, o<br />

come noi la chiamavamo del NARODNI DOM e della sua abitazione»<br />

e aggiungerà che «con le mazze, con i randelli, con le revolverate<br />

e gli incendi non si serve l’Italia».<br />

- L’intervento dell’on. Reuth Nikolussi<br />

È qui che prende la parola l’on. Reuth Nikolussi che respinge tutte le<br />

accuse. Dice che le frasi citate dall’on. Giunta, tratte dai suoi discorsi<br />

elettorali a quelli dell’on. Toggenburg sono state deformate, ma da<br />

una posizione difensiva passa coraggiosamente al contrattacco, affermando<br />

che quelle frasi vanno interpretate come reazione alle settimane<br />

«che susseguirono il 24 aprile, in cui una spedizione fascista è<br />

venuta a Bolzano e si è lanciata su un corteo pacifico». E il Nicolussi,<br />

nel silenzio attento dell’aula, spiega che «il risultato di quella spedizione<br />

fu una cinquantina di feriti e la morte di un maestro assassinato<br />

non in lotta con i fascisti, ma quando si trovava fuggendo per proteggere<br />

e portare in salvo due fanciulli».<br />

Una scena drammatica, un fotogramma della storia che testimonia la<br />

triste condizione dei sudtirolesi rispetto alla dinamica della violenza<br />

fascista del tutto impunita e destinata a prendere il potere.<br />

Nicolussi respinge gli insulti dell’on. Giunta che tentava di interromperlo<br />

e dopo aver ricordato che «noi siamo qui in quattro e i rappresentanti<br />

del popolo italiano sono 527», chiuderà il suo intervento con<br />

l’orgoglio militare di chi si rivolge allo spirito cavalleresco dei combattenti<br />

italiani che hanno portato le armi con onore per avere almeno<br />

il riconoscimento del reciproco rispetto e aggiungerà: «Noi quattro<br />

tedeschi, non possiamo difenderci perché è impossibile esporre<br />

qui il nostro punto di vista».<br />

- Intervengono fra gli altri l’on. Degasperi, l’on. Gnudi e l’on. Turati<br />

Dopo il Nicolussi interviene con il suo primo discorso al Parlamento<br />

italiano il deputato Alcide Degasperi che ricorda il suo pas-

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