EDUARD REUT-NICOLUSSI - Centro Documentazione Luserna
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96 Michael Gehler<br />
mente interpretabile». Per renderlo più utile converrebbe completarlo,<br />
come l’accordo per la Slesia Superiore del 15 maggio 1922, con la convenzione<br />
di una commissione mista e di un tribunale arbitrale «a meno<br />
che una delle grandi potenze non ne assuma la garanzia formale».<br />
3. Le disposizioni preparate dal governo italiano riguardanti la revisione<br />
delle opzioni riserverebbero a Roma «ogni libertà nella concessione<br />
della cittadinanza italiana». Ciò contraddirebbe in tutto le<br />
idee «che noi intendiamo con il termine “annullamento del trattato<br />
Hitler-Mussolini”». Già per questo sarebbe necessario poter disporre<br />
di una struttura superiore indipendente 90 .<br />
I dubbi di Reut non vennero però ascoltati. Appena firmato, l’accordo<br />
diede origine alle più svariate interpretazioni e controverse discussioni.<br />
Nelle sue riflessioni sull’accordo, Reut era partito dalle sue<br />
esperienze fatte nel periodo tra le due guerre e da un’immagine critica<br />
dell’Italia come controparte nelle trattative, e i fatti dovevano dargli<br />
ragione, come risulterà dall’ulteriore sviluppo.<br />
Come esperto di contratti e regolamenti internazionali per questioni<br />
riguardanti le minoranze e visto le trattative imminenti per una garanzia<br />
internazionale dell’autonomia del Sudtirolo, Reut aveva ancora nel<br />
luglio del 1946 attirato l’attenzione di Karl Tinzl, agente di collegamento<br />
dell’SVP nel ministero degli esteri a Vienna, su le garanzie accordate<br />
nel trattato tedesco-polacco del 1922 riguardante la Slesia Superiore,<br />
sotto forma di una commissione garante mista e un tribunale arbitrale<br />
internazionale. Reut affermò: «Queste istituzioni hanno dato, secondo<br />
le testimonianze di tutte le parti coinvolte, ottimi risultati durante tutta<br />
la durata di validità del trattato, dunque fino alla fine del 1936».<br />
Raccomandò di prendere in considerazione questi accordi come esempio<br />
di modello anche per un possibile regolamento dell’autonomia sudtirolese<br />
91 . Le proposte di Reut non convinsero, rimasero ferme e furono<br />
infine messe “ad acta”. Per la ricerca storica si rivelano però molto sti-<br />
90 TLA, Landesstelle für Südtirol, fasc. 2., pos. 12, copia lettera al Ministro Dr. Karl Gruber,<br />
Parigi, 1619146 [recte 16.9.1946]. Il mittente è sicuramente Reut Nicolussi. Reut usava<br />
solitamente l’appellativo “Lieber Freund!” (caro amico) nella corrispondenza con Gruber<br />
– entrambi erano membri del CV e come tali “fratelli dell’unione” –, l’idea della determinazione<br />
dell’Alta Slesia ricorre spesso nei documenti redatti da lui.<br />
91 TLA. Landesstelle für Südtirol, fasc. 2, pos. 4, lettera del Prof. Reut-Nicolussi al Dr. Karl<br />
Tinzl, n. 358, foglio 688.