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EDUARD REUT-NICOLUSSI - Centro Documentazione Luserna

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188 Atti Parlamentari<br />

te e senza alcuna utilità per lo Stato. Ma non era l’ultimo periodo;<br />

venne l’ultimo che era il peggiore, quello delle violenze. E io debbo, per<br />

obbligo di una certa veridicità, rammentare qui le spedizioni fasciste,<br />

l’occupazione delle scuole tedesche, le dimissioni coattive da parte<br />

delle rappresentanze comunali e tutto quello che sta con un certo nesso<br />

con quella politica di snazionalizzazione che non fu politica di<br />

Governo ma bensì della corrente che allora dominava la vita pubblica<br />

italiana. Questi incidenti per noi significarono l’ultima fase prima del<br />

Governo, anzi prima della venuta “del Governo”, se così si vuole chiamarlo.<br />

Ora noi domandiamo a questo nuovo Governo: quo vadis? Dal<br />

discorso dell’onorevole Mussolini ho rilevato un concetto che sembra<br />

essere in lui l’idea spiccante su tutti gli elementi politici; cioè il concetto<br />

della forza. E allora domando: è necessaria la forza anche nel nostro<br />

Paese abitato prevalentemente da popolazioni tedesche? ed io rispondo<br />

subito: la forza non è necessaria, quando cesseranno le violenze fasciste,<br />

perché il nostro popolo è del tutto inerme, non soltanto, ma non ha mai<br />

pensato di servirsi di arma alcuna. Tutt’altro! Basta a se medesimo ed è<br />

contento di attenersi strettamente alla legge. Quindi necessità di forza<br />

non c’è! E del resto ci sono problemi che non si risolvono con la forza. Ci<br />

sono dei problemi di sentimento e quelli delle necessità di cultura spirituale.<br />

I cuori non si controllano, né da parte dei questori, né con mezzi<br />

di sicurezza pubblica. I bisogni culturali non si possono soddisfare con<br />

misure poliziesche. Alla forza deve sostituirsi un altro elemento e anche<br />

quello l’ho trovato nelle dichiarazioni del Governo e mi piace ripeterlo,<br />

il concetto di dignità. Credo che veramente la dignità sia la base unica su<br />

cui una grande potenza debba risolvere anche i piccoli problemi delle<br />

minoranze etniche. Ed io sostengo certamente d’accordo con molti di<br />

loro che tutte le violenze commesse nel nostro Paese sono andate a spese<br />

della dignità dello Stato».<br />

GIUNTA. «A vantaggio della nostra dignità!».<br />

<strong>REUT</strong>H <strong>NICOLUSSI</strong>. «Nel nostro paese non c’era bisogno di queste<br />

violenze e di questi metodi per salvaguardare gli interessi italiani e io<br />

mi compiaccio di constatare come il nostro popolo non abbia mai commesso<br />

la minima violenza contro degli italiani, ma sia stato anzi, in<br />

ogni modo, da noi ammonito che l’unica base della convivenza tra noi<br />

e gli italiani venuti nel nostro paese...».

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