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EDUARD REUT-NICOLUSSI - Centro Documentazione Luserna

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40 Michael Gehler<br />

Reut aveva conosciuto di persona l’opinione di Hitler sulla questione<br />

del Sudtirolo e ciò confermava i suoi dubbi preesistenti sul fatto che<br />

Hitler avrebbe abbandonato la sua politica di rinuncia 22 precedentemente<br />

proclamata: nella primavera del 1932, dopo una lunga attesa, a Reut e ai<br />

rappresentanti del gruppo popolare e della VDA era stato concesso un<br />

incontro con Hitler nella “Braune Haus” a Monaco durante il quale non<br />

riuscirono però a convincere Hitler a fare qualcosa per rendere meno difficile<br />

la situazione dei sudtirolesi. Reut li difese argomentando che «non<br />

sarebbe nelle intenzioni dell’autodifesa dei sudtirolesi di ottenere con la<br />

forza una separazione dall’Italia della loro patria, ma che miravano unicamente<br />

alla conservazione dei loro diritti più elementari di popolo».<br />

Chiese a Hitler di insistere presso i fascisti «per concedere ai sudtirolesi,<br />

visto anche la posizione dell’opinione pubblica tedesca nei confronti<br />

dell’Italia, quei diritti fondamentali concessi anche nella vecchia Austria<br />

alle minoranze di lingua italiana in misura notevolmente più generosa».<br />

Una tale concessione da parte dei fascisti potrebbe fruttare al movimento<br />

nazionalsocialista tedesco “ulteriore riconoscimento e consenso”. Hitler<br />

non diede ulteriore ascolto alla richiesta di Reut, respingendo la bozza del<br />

trattato, argomentando che, a tradire il paese, sarebbero stati quelli che<br />

«nell’autunno del 1918, durante la disfatta austriaca, avrebbero ordinato<br />

il ritiro delle truppe bavaresi avanzate già fino a Chiusa». Al momento,<br />

potrebbe consigliare ai sudtirolesi soltanto di cercare «di continuare a<br />

conservare la loro cultura etnica con l’aiuto delle loro ancora solide forze<br />

interiori. Mettersi contro il fascismo a causa del Tirolo del Sud, lo proibirebbe<br />

la meta comune: la lotta contro il comunismo!». Egli non avrebbe<br />

niente contro una discussione su tali problemi, ma non si può usare il<br />

Sudtirolo contro il NSDAP 23 .<br />

22 “Hitler und Südtirol, Zeugenaussage Dr. Reut-Nicolussi”, in: Neues Wiener Tagblatt,<br />

23.4.1932; cfr. anche K. Mittermaier, Verzicht aus Staatsräson. Hermann Göring und die<br />

Südtirolfrage im Jahre 1924, Brixen 1993, anche se a mio avviso sbaglia a parlare di “ragione<br />

di Stato” nel caso dei nazionalsocialisti nei primi anni Venti. Sarebbe più adeguato<br />

parlare di “ragione di partito” o “ragione ideologica” secondo cui la pretesa di un riaggancio<br />

del Sudtirolo doveva essere venduta già nel 1924. Göring tuttavia non fu ricevuto<br />

da Mussolini.<br />

23 Cit. da una testimonianza di Anton Conte Bossi Fedrigotti, “Die Südtiroler bei Hitler. Die<br />

Begegnung Dr. Eduard Reut-Nicolussis mit Adolf Hitler zu Ostern 1932 in München”, in:<br />

Das Fenster (estate 1976), fascicolo 18, 1885-1888, che aveva fatto da tramite e partecipato al<br />

colloquio assieme al capitano distrettuale Mumelter, al giornalista Strobel e al funzionario<br />

VDA Witzleben. In termini cronologici comunque l’affermazione di Theo Habicht può<br />

essere avvenuta solo due anni dopo, cfr. 1888 sopra; Steurer, Südtirol zwischen Rom und<br />

Berlin 1919-1939, 178 s.; cfr. Documento n. 5 in: Corsini/Lill, Südtirol 1918-1946, 233-239.

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