20 DANIELE ANDREUCCI2.3.2. Problema <strong>di</strong> Neumann <strong>per</strong> l’equazione del calore. Il problema <strong>di</strong>Neumann <strong>per</strong> l’equazione del calore nel c<strong>il</strong>indro Q T = Ω×(0,T), èPN C : Assegnate u 0 : Ω → R, f : ∂Ω ×(0,T) → R determinare u ∈C 2,1 (Q ∗ T ), tale che u t −D ∆u = 0, in Q T , (2.11)u(x,0) = u 0 (x), x ∈ Ω, (2.12)D∇u(x,t)·ν = f(x,t), su ∂Ω×(0,T). (2.13)Osservazione 2.5. Il problema <strong>di</strong> Neumann <strong>per</strong> l’equazione del calore hauna soluzione unica, a <strong>di</strong>fferenza del problema <strong>di</strong> Neumann <strong>per</strong> l’equazione<strong>di</strong> Laplace (ve<strong>di</strong> Teorema 6.6). Questo è dovuto all’imposizione deldato iniziale, che proibisce la ‘traslazione’ <strong>per</strong> costanti ad<strong>di</strong>tive arbitrarie,possib<strong>il</strong>e invece nel caso dell’equazione <strong>di</strong> Laplace. □2.4. Problemi ai valori iniziali e al contorno <strong>per</strong> l’equazione delle ondeNel caso dell’equazione delle onde, che contiene la derivata temporaledel secondo or<strong>di</strong>ne dell’incognita, vanno prescrittidue dati iniziali, ossia ivalori dell’incognita, e della sua derivata temporale prima.2.4.1. Problema <strong>di</strong> Dirichlet <strong>per</strong> l’equazione delle onde. Il problema <strong>di</strong>Dirichlet <strong>per</strong> l’equazione delle onde, posto nel c<strong>il</strong>indro Q T = Ω×(0,T) è:PD O : Assegnate u 0 , u 1 : Ω → R, f : ∂Ω × (0,T) → R determinareu ∈ C 2 (Q T ), tale cheu tt −c 2 ∆u = 0, in Q T , (2.14)u(x,0) = u 0 (x), x ∈ Ω, (2.15)u t (x,0) = u 1 (x), x ∈ Ω, (2.16)u(x,t) = f(x,t), su ∂Ω×(0,T), (2.17)Questo problema ha un’unica soluzione sotto ipotesi ragionevoli sui datial contorno e iniziali (ve<strong>di</strong> Teorema 6.4).•2.4.2. Problema <strong>di</strong> Neumann <strong>per</strong> l’equazione delle onde. Il problema <strong>di</strong>Neumann <strong>per</strong> l’equazione delle onde, posto nel c<strong>il</strong>indro Q T = Ω×(0,T)è:PN O : Assegnate u 0 , u 1 : Ω → R, f : ∂Ω × (0,T) → R determinareu ∈ C 2 (Q T ), tale cheu tt −c 2 ∆u = 0, in Q T , (2.18)u(x,0) = u 0 (x), x ∈ Ω, (2.19)u t (x,0) = u 1 (x), x ∈ Ω, (2.20)∂u(x,t) = f(x,t), su ∂Ω×(0,T). (2.21)∂ν•
2.6. DIPENDENZA CONTINUA DAI DATI. 21Vale <strong>per</strong> <strong>il</strong> problema PN O un’osservazione sim<strong>il</strong>e all’Osservazione 2.5. Inparticolare, questo problema ha un’unica soluzione sotto ipotesi ragionevolisui dati al contorno e iniziali (ve<strong>di</strong> Teorema 6.4). •2.5. Il problema <strong>di</strong> Cauchy in tutto lo spazioUn caso particolare <strong>di</strong>problemapostoin un dominio <strong>il</strong>limitato sihaquando<strong>il</strong> dominio è tutto lo spazio. Soprattutto quando l’equazione è <strong>di</strong> tipoevolutivo (delle onde o del calore) <strong>il</strong> problema si <strong>di</strong>ce allora problema <strong>di</strong>Cauchy.2.5.1. Problema <strong>di</strong> Cauchy <strong>per</strong> l’equazione del calore.PC C : Assegnata u 0 : R N → R determinare u ∈ C 2,1 (R N ×(0,T]) tale cheu t −D ∆u = 0, in R N ×(0,T), (2.22)u(x,0) = u 0 (x), x ∈ R N . (2.23)Per assicurare l’unicità della soluzione, occorre imporre qualche restrizionesul comportamento <strong>per</strong> |x| → ∞ della medesima, <strong>per</strong> esempio che simantenga limitata.•2.5.2. Problema <strong>di</strong> Cauchy <strong>per</strong> l’equazione delle onde.PC O : Assegnate u 0 , u 1 : R N → R determinare u ∈ C 2 (R N ×(0,T)), talecheu tt −c 2 ∆u = 0, in R N ×(0,T), (2.24)u(x,0) = u 0 (x), x ∈ R N , (2.25)u t (x,0) = u 1 (x), x ∈ R N . (2.26)In questo caso non occorrono particolari restrizioni <strong>per</strong> ottenere unicità <strong>di</strong>soluzioni.•2.6. Dipendenza continua dai dati.Un problema <strong>per</strong> e.d.p. che debba essere ut<strong>il</strong>izzato come modello matematiconelle applicazioni dovrebbe essere ben posto nel senso <strong>di</strong> Hadamard.Questo significa che le soluzioni del problema devono esistere (quandoi dati sono scelti in modo ragionevole), e che esse devono <strong>di</strong>pendere concontinuità dai dati stessi. La <strong>di</strong>pendenza continua dai dati in sostanzaequivale alla richiesta che le soluzioni corrispondenti a dati sim<strong>il</strong>i sianoa loro volta sim<strong>il</strong>i tra <strong>di</strong> loro. Un modo più formale <strong>di</strong> esprimere questoconcetto, se <strong>di</strong>st sol in<strong>di</strong>ca una opportuna ‘<strong>di</strong>stanza’ tra soluzioni, e <strong>di</strong>st datiuna ‘<strong>di</strong>stanza’ tra dati, è:<strong>di</strong>st sol (u,ū) ≤ C<strong>di</strong>st dati (d, d), ¯ (2.27)ove u [ū]èla soluzionecorrispondentealdato d [ d], ¯ e C > 0èunacostantein<strong>di</strong>pendente dai dati. Si noti che la (2.27), e in genere la <strong>di</strong>pendenzacontinua, implicano l’unicità della soluzione (assegnato <strong>il</strong> dato).La buona posizione <strong>di</strong> un modello matematico garantisce, tra l’altro, chegli inevitab<strong>il</strong>i errori <strong>di</strong> misura che si compiono nel determinare i dati siriflettano in modo controllab<strong>il</strong>e sulla soluzione.