Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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bcro esposto, e chiama Giovanni nostro
sacellario. Questi due personaggi inter-
vennero al sinodo di Compiegne,prestando
il loro consenso a que'canoni sul ma-
trimonio che non erano soggetti a cen-
sura, non a tutti come scrisse Mabillon.
Nel 768 Sergio figlio di Cristoforo Pnmiceroj
ne parlai a quell'articolo ed a
Secondicero, grado a cui pervenne. Nel
772 Gregorio saccellario da Adriano I fu
spedito in Pavia a Desiderio re de'longo-
bardi, per indurlo a restituire le giustizie
di s. Pietro, a rendergli cioè quello che
gli spettava per gli usurpati suoidomiuii.
Ebbe pur commissione d'imporre nel pon-
tificio nome a Leone arcivescovo di Ra-
venna ed a que'cittadini, che lasciassero
sano e salvo nella persona Paolo Afiarta
cubiculario e superista, scoperto reo della
violenta morte data al detto Sergio, che
nel ripassare per Ravenna l'avrebbe con-
dotto a Roma; ma l'arcivescovo fece uccidere
l'Afiarta, onde poi pentitosi, il Papa
gli negò la sua grazia, e gli fece sapere
che se la vedesse al tribunale di Dio. Nel
772 Stefano nolaro regionario e saccella-
rio, sembra contemporaneamente al pre-
cedente, poiché Adriano I lo diresse a re
Desideriocon 1' Afiarta,occultamente mal-
vagio e amico del re, ad istigazione del
quale aveva ucciso Sergio e Cristoforo, al
modo narrato a Primicero. La loro mis-
sione era per reclamare le giustizie di s.
Pietro, ma mentre erano in viaggio, l'iniquo
Desiderio occupò Ferrara, Comacchio
e Faenza, ponendo l'assedio a Ra-
venna. Questi avvenimenti anteriori al-
l'altro Gregorio saccellario, Galletti li ri-
portò dopo, per dirci che Stefano continuava
nella dignità di saccellario nel 779,
allorché alla presenza di Adriano I fu ven-
tilata la causa di Potone abbate di Vicen-
za, accusato di aver sparlato della realca-
sa di Francia e della nazione; onde il Pa-
pa dando conto a Carlo Magno del giu-
dicato, gli scrisse ch'erasi fatto alla pre-
senza di diversi personaggi e di Stefano
saccellario nostro. Dimise questi poi il
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posto, poiché avendolo Adriano I spedito
aSpo!eto,per rimuoverelldebrando dalle
ostilità contro la chiesa romana,nel!o seri -
venie aCarloMagno,e quando a lui l'in-
viò per pregarlo di consegnare a s. Pietro
il territorio di Sabina, lo enuncia Stephanum
dudum saccellarium. Nel 775 Gre-
gorio saccellario fu da Adriano I spedito
a Ravenna per condurre in Roma i giu-
dici delle città dell'Esarcato, e farsi pre-
stare il giuramento da tutti que'popoli,
ciò che avendo impedito l'altiero Leone
arcivescovo, il Papa ne fece alte doglian-
ze a Carlo Magno, anche per diverse u-
surpazioni. Nel 799 Campolo saccellario
e nipote d'Adriano I: di lui parlai a Pa-
squale Primicero, ed a s. Leone ITI, il
quale santissimo Pontefice, essi fecero
di tutto per ucciderlo barbaramente, e
poscia iniquamente calunniarono. Avendo
il Papa ricorso a Carlo Magno come
Patrizio di Roma (F.), e non come
scrisse Muratori, che trattando della maestà
e sovranità pontificia si studiò sem-
pre di darle un altro colore, perattribui-
re il dominio di Roma agl'imperatori da
lui con troppo manifesta e singolare par-
zialità vagheggiati, con pregiudizio grave
della storica verità, gl'indegni Pasquale
e Campolo furono esiliati in Francia nel-
l'8oo, avendo loro salvata la vita s. Leo-
ne III. Nell'872 Teofilatto saccellario in-
tervenne all'insigne placito tenuto nelle
controversie insorte tra Monte Cassi no ed
i duchi di Gaeta con altri signori, circa
alcuni beni. Nel 942 Giovanni saccellario
a' 1 7 agosto si trovò presente ad un
atto di Leone abbate di Subiaco. Nel 963
Giovanni saccellario intervenne al con-
ciliabolo di Roma, tenuto alla presenza
d'Ottone I, in cui fu deposto il legittimo
Giovanni XII, ed intruso l'antipapa Leo-
ne Vili. Nel 1002 Leone saccellario fu
presente agli 8 marzo alla donazione di
Eufemiano senatore padre di s. Alessio,
in favore del monastero de'ss. Bonifazio
e Alessio nell'Aventino, avanti Silvestro
li. Nel io 11 Benedetto saccellario, che
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