Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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280 SAL sua chiesa un messale, un breviario ed un rituale. Stabilì le ceremonie, in cui erano state fino allora molte varietà, perchè nei libri che le contenevano, si erano i copisti permesso di farvi de'cambiamenti a loro arbitrio. Con ciò si stabilì I' uniformila nella celebrazione dell'uffìzio divino. Del resto tutte le chiese si accorciavano nel- l'essenziale, e ad esempio de'ptimi apostoli del paese, si faceva l'uffìzio in latino, il che si osservò sino al regno di Edoar- do VI. Altri vescovi inglesi fecero pure dei libri liturgici, i quali differivano in qual- che cosa da quelli di Sarutn o di Salisbu- ry; ma i primi ebbero una tale approva- zione, che la maggior parte delle diocesi d' Inghilterra li seguirono fino al regno della regina Maria. Molti ecclesiastici ot- tennero allora dal cardinal Polo delle per - missioni particolari per recitare il breviario romano, il quale fu allora ricevuto u- niversalmente. Che i riti e l' ufficiatura della chiesa di Salisbury fino al regno di Maria furono seguiti dalla maggior parte delle diocesi inglesi, si prova con l'articolo 2. delle costituzioni pubblicate nel i4i6 da Enrico Chichley arcivescovo di Cantorbery. Leggesi pure in Hygden, anno 1 : 077 » Che s. Osmondo compilò un Ordinale, che fu quasi universalmente ricevuto in Inghilterra,in Irlanda e nel paese di Galles. Questo Ordinale, dice John- son t. 2, anno i4 16, era un libro che ri- duceva ad una forma certa tutte le dif- ferenze, e che stabiliva ciò eh' era stato dubbioso infino allora". Lo stesso autore osserva, che questo libro venne tal- Tolta chiamato impropriamente una uuo- va liturgia, essendo l'introduzione d'una nuova liturgia superiore al potere d'un vescovo. Ma s. Osmondo solo fissò i riti ch'erano incerti, e supplì a ciò che mancava alle rubriche atte a dirigere nella celebrazione dell' uffizio divino. Egli ag- giunse altresì nel suo Ordinale alcune pre- ci particolari, come quelle che un vescovo poteva prescrivere per le sue diocesi. Nella biblioteca dell'abbazia di Jumieges, SAL in Normandia, vi è un messale mss. degli anglo sassoni, che esaminandolo si vede che fu preso dall'antico romano. Il cardinal Lorenzo Campeggi (V.) fu l'ultimo vescovo amministrafore di Salisbury, che nominato nel 1 524, fu deposto nel i535 da Enrico Vili, autore del fatale scisma d' Inghilterra (V.) e della chiesa anglicana, per non aver voluto approvare il suo divorzio con Caterina d'Aragona, sua le- gittima moglie. La bella cassa in cui era rinchiuso il corpo di s. Osmondo, che dalla sua cattedrale fu trasportato nella nuova, e deposto nella cappella della B. Ver- gine, fu saccheggiata sotto Enrico Vili: si lasciarono le sue ossa nella stessa cappella, e vi souo ancora sotto una pietra di marmo. Fu tenuto un concilio in Sa- lisbury nel 1 1 16 : i vescovi e gli abbati giurarono fedeltà ad Enrico I, figlio ed erede presuntivo di Guglielmo II re d'In- ghilterra. Labbé 1. 1 o. Si riporta dal Gior- nale Romano del 1848,0.° 34» Nella cit- tà di Salisbury nel distretto occidentale (di cui nel voi. XXXV, p. 1^7), trovasi ancora la magnifica cattedrale dedicata alla B. Vergine, ma dall'epoca funesta di Enrico Vili è passata dal possesso de'fe- deli ai protestanti anglicani. Ai cattolici di Salisbury si è data la consolazione di avere una chiesa ristretta e meno splen- dida di quella che fra le cattedrali inglesi si considera da alcuni come la più nobile, ma mentre nell'antica cattedrale re- gna il culto freddo e languido della setta anglicana, questa nuova chiesa avrà fer- vidi adoratori eredi della fede, dalla quale furono eretti tanti templi gloriosi, monumenti della pietà inglese. Questa nuova chiesa, situata sotto il finestrone orientale della caltedrale,è dedicata a s.Osmondo i.° vescovo di Salisbury e fondatore del ritoSarisburiense, che una volta si se- guiva in molte chiese del regno. La sagra fu fatta a'6 settembre 1848 da mg/ UI- lathorne vescovo di Etalona facente le ve- ci del novello vicario apostolico, il quale non aveva ancora ricevuta la consagra-
SAL zione episcopale. Il giorno seguente fu ce- lebrata la messa pontificale, alla quale assistevano sacerdoti del clero secolare. Furono presenti il fondatore della chiesa sig. r Lambert, lord Ai undell e molti altri cattolici. 11 discorso della mattina sopra la s. Messa, e quello del giorno sopra la divozione a Maria Immacolata furono assai ammirati. III." fu recitato dal r. d. Federico Oakeley, e l'altro dal r. p. Cof- fin filippino, ambedue stati ministri anglicani. Nelle due questue furono raccol- te lire sterline i4o incirca". SALM (de) Francesco Saverio, Car- dinale. Nacque in Vienna ili.° febbraio 1 749, dai principi e antichi conti di Sa lui • Keillerscheid-Krautheim. A vendo esaurito regolarmente gli studi anche legali, mo- strando divozione alla s. Sede, Pio VI ai 6 giugno 1 780 lo fece uditore di rota teu- tonico, nel quale geloso e grave incarico si procacciò la pubblica estimazione. Lo stesso Papa nel concistoro de' 24 luglio 1784, lo preconizzò vescovo di Gurk in Carintia. Pio VII volendone premiare i meriti , nel concistoro de' 23 settembre 18 16 lo creò e pubblicò cardinale del- l'ordine de'preti, dicendo nell'allocuzione che si legge nel Bull. cont. t.i4, p. 242, e nell'ab. Bellomo, Continuazione della storia del cristianesimo, t. 2, p. 1 59. «De- stinato a reggere la chiesa di Gurk, fece in tanta luce comparire le sue pastorali virtù, chepunto non dubitiamo,se la sua nomina possa essere accettissima al dilet- tissimo figlio nostro in Gesù Cristo, Fran- cesco I imperatore d'Austria; siccome lo è pure per noi questa occasione di pale- sare i nostri grati sentimenti verso di lui, per la gran parte ch'egli ebbe, in unione co' principi confederati, onde venissero restituite le proviucie alla sede apostoli- ca , delle quali era stata ingiustamente spogliata ". Il Papa notificò al cardinale Ja notizia di sua esaltazione, e gli spedi il berrettino cardinalizio per la guardia nobile d. Emmanuel e de' principi Ruspoli. Non essendosi il cardinale recato in Ilo- SAL 281 ma, non ebbe né il titolo, né il cappello cardinalizio, e pianto per le sue belle qualità morì inKlangenfurt capitale della Carintia, a' 19 aprile 1822, di 74 anni non compiti, dopo una malattia di soli 6 giorni. Si legge nel n.°37 del Diario di Rooiai 822, che ne die l'annunzio:» Questo personaggio è stato accompagnato al se- polcro dalle lagrime non solo degli abi- tanti di delta capitale , ma da quelle di tutto il popolo di Carintia. Imperocché in tutto lo spazio della sua vita benefica sino al suo fine, riputato universalmente immaturo, egli si esercitò nelle più luminose virtù, especialmente meritò nelle indigenti contrade del circondario, il bel nome di padre de' poveri ". SALMAS,SALMAST,SALMA oSA- LAMA (Salmasien Chaldaeorum). Città con residenza vescovile nella Persia, provincia d' Adorbigaua. Si conoscono due vescovi nestoriani, cioè Giuseppe che assistette all'elezione del cattolico Jabal- lahaIII,edN. che abbracciò la fede orto- dossa sotto il Papa Giulio III; credesi sia lo stesso Simone, il quale fu innalzato alla dignità di Cattolico (/\) , come dissi all'articolo Caldea. Al presente è un ve- scovato di rito caldeo, sotto il patriarca della Caldea(P r .) ì e n'è vescovo mg.r Mel- chisedecco Isciojaus. A'i3 ottobre 1847 gli fu dato in coadiutore con futura suc- cessione il vescovo mg. r Agostino Gior- gio Bar-Scinu. Secondo le ultime notizie, eranvi in SalmasS sacerdoti, con scuole, chiese, e 1 54o cattolici. I noltre Salmasebbe alcuni vescovi latini , cioè Tommaso trasferito ad uu'altra chiesa nel 1 02 > Gu- glielmo Wildenhotez frate minore, nominato da Bonifacio IX, Marco dello stesso ordine sotto Martino V neli43o, Enrico di Praga domenicano verso il 1460. Gli armeni ebbero purede'vescovi del loro rito a Sai mas, ma non si conosce che Giacomo, che assistette al concilio di A- dana. Oriens dir. t. I, p. i444> l * 2 > P* 1329 e 1 383. SALMO, Psalmus. Cauto, canzone sa- 4
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