Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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sa professa de'gesuiti, il cardinale dicesse :
Che egli era quello che avea bisogno di
prendere la riforma non già di _,
farla 3
tutta volta osserva Bercastel.» Questa for-
malità rancida di umiliarsi in alcuni ec-
clesiastici in dignità,contraddetta poi tan-
te volte dall'aria imperiosa e superba con
cui esercitano la loro ecclesiastica giuris-
dizione, comparve nel cardinal visitato-
re e riformatore in tutta la sua estensio-
ne". Il contegno tenuto poi dal cardina-
le, fu intieramente secondo il volere di
Carvaglio, e questo basta per attenuare
l'espressioni usate da Cardella, su affare
tanto grave e di tante deplorabili conse-
guenze, come si può riscontrare nel Ber-
castel, e negli storici imparziali ed onesti.
Uno di questi è il barone Henrion, Sto-
ria universale della Chiesa t.i i, all'an-
no r 758, il quale rimarcò che Carvaglio
vedendo che i suoi libelli contro i gesuiti
non aveano alterato la pubblica stima a
riguardo loro,sollecilòdaBenedettoXIV
il breve di visita e di riforma, per mez-
zo de'cardinali Archinto e Passionei, che
da lungo tempo erano conosciuti tutt* al-
tro che favorevoli alla compagnia di Ge-
sù. Che l'esecuzione del breve fu confi-
data al cardinal Saldanha, creatura di
Carvaglio, che gli faceva sperare il pa-
triarcato di Lisbona in premio della sua
compiacenza. Il cardinale non seguì alcuno
de'pontiflcii ordini e istruzioni pie-
ni di saviezza, di prudenza e moderazio-
ne: fece molti passi irregolari, procedendo
a malgrado degli ordini del Papa, in-
rominciando con biasimevole editto, colmo
di odiose pretese, sul decantato commercio
di derrate, che i gesuiti tenevano
in luogo di denaro, e vendevano per
sussistere. Il cardinale con minaccie in-
timidì il patriarca di Lisbona, e l'obbli-
gò a interdire i gesuiti dalla predicazione
e confessione, il che scandalezzò la no-
biltà e il popolo che ne fu pure irritato :
il patriarca poco dopo si appassionò e mo-
rì, deplorando la sua fatale condiscen-
denza, ed altamente riconoscendo l'inno-
SAL
cenza de'gesuiti, per cui ne fece stendere
atto autentico di riparazione. La sede pa-
triarcale fu poi data al cardinal Salda-
nha, in premio della sua sommissione al
ministro Carvaglio, Nota il barone Hen-
rion, che nel discorso fatto al cardinale dal
p. Camera illustre gesuita, questi chiamò
surrettizio il breve di Benedetto XIV,
perchè Carvaglio non l'ottenne che die-
tro una falsa esposizione. Nell'anno 1 759
il cardinale ottenne il patriarcato di Lisbona
e la carica di gran cappellano, mo-
strò zelo per la religione e per 1' eccle-
siastica disciplina, avendo posto in ope-
ra tuttociò che giudicava spediente per
la salute del suo popolo, senza però di-
menticare lo splendore dei sagri templi,
da lui abbondantemente provvedu-
ti di ecclesiastiche suppellettili e di o-
gni sorte di sagri arredi. Divenuto l'og-
getto dell'amore universale per l'affabi-
lità di sue maniere, e per la profusa ca-
rità onde sollevava le miserie de'po veri,
incontrò il i.° novembre 1776 in Lisbona
con gran pietà la morte, d'anni 64 non
compiti e fu pianto. Non essendosi trovato
quanto occorreva per la spesa del fune-
rale, supplì alle spese il regio erario , ed
il suo cadavere trovò ouorevole sepoltura
nella chiesa di Betlem de'raonaci di s. Gi-
rolamo, nella tomba de'suoi antenati.
SALE e SALINE, Sai, Salina. Il sa-
le è uno de'primi componenti di tutti i
misti, da'quali artificialmente si cava, ed
in particolare dall'acqua marina, per condimento
de'cibi, e per preservare le cose
dalla putrefazione. Dicesi salina il luogo
dove si cava e si raffina il sale. I sali sono
in numero grande, formando altret-
tanti generi quanti sono gli acidi, de'qua-
li ciascuno comprende più o meno specie.
Io qui intendo parlare del salecomu-
ne o sale marino. Abbiamo dalla s. Scrit-
tura, che Dio ordinò nel Levitico che si
facesse uso del sale in tutti i sagrifizi,col
viuo e la farina, come condimenti alle carni
ch'erano sagrificate.Credesi che la mo-
glie di Lot fosse cangiata in una statua