Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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Eberardo, pel ristabilimento della disciplina,
quasi del lutto distrutta nel tempo
del grande scisma d'occidente. Il p. Lab-
be' mette questo concilio nel 14^0, con-
fermandolo con un sinodo di Salisburgo,
tenuto in quell'anno da Giovanni Hun-
dio, prevosto e arcidiacono di detta chie-
sa, coll'autorizzazione del suo arcivesco-
vo. Visi confermarono molti antichi sta-
tuti, e se ne fecero 34 di nuovi. Ecco i
più importanti. E* un errore l' insegnare,
che un preteo curato in peccato mor-
tale non può né assolvere, né consagra
re. Quelli che non sonouati di legittimo
matrimonio non potranno essere ammessi
agli ordini sa,gri. Non si pronunzierà per
lievi cause sentenza d'interdetto. Questo
concilio rinnovai canoni intorno alla mo-
destia che gli ecclesiastici devono osser-
vare negli abiti loro. 1 chierici prima di
prendere possesso d'un beneficio giureranno
dinanzi al vescovo di non aver commesso
simonia per conseguirlo. I patroni
e collatori de'benefìzi non ne riterranno
nulla delle rendite, sotto qualunque pre-
testo. I curati avranno cura d'insegnare
ai loro parrocchiani la forma del batte-
simo. Si pubblicheranno 3 volte all'anno
nelle cattedrali e collegiate i
decreti del
concilio di Costanza contro i simoniaci.
In questo stesso concilio si fece un gran
numero di statuti intorno la disciplina ec-
clesiastica. Ecco i più rimarchevoli. » I
chierici non devono entrare nelle osterie,
uè mangiare in casa de' laici, né andare
alla caccia, ne giuocare a nessun giuoco
d'azzardo. Resta loro proibito di aver in
casa donne sospette d'incontinenza. I sagramene
devono essere amministrati gra-
tuitamente, e non si deve esigere nulla
per le sepolture. Si dee proibire l'ingres-
so delle chiese agli adulteri ed ai pecca-
tori scandalosi. 1 matrimoni clandestini
sono severamente puniti. Si dee negare
la comunione alle donne vestite immodesta
mente". Labbé* t. 7; Arduino t. 4; Man-
si, Supplem. t. 3, p. 1 3 1 . 11 cardinale
Scbwarlzeubergcou l'episcopato aleman-
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no, nel concilio da loro tenuto in Salisburgo
e nelle altre assemblee, di cui YAnii
de la Religion registrò successivamente gli
atti e le dichiarazioni, e delle quali il i.°
pensiero è dovuto al medesimo cardinal
arcivescovo, cominciarono il movimento
provvidenziale, che dovea condurre alla
solenne emancipazione proclamata dal
decreto imperiale del regnante Francesco
Giuseppe imperatored'Austria neli85o.
»» Libertà di corrispondenza de' vescovi
colla s. Sede, abolizionedel Placet regiuni
o Regio exequatur (P\) per tutte le pub-
blicazioni emanate dall'autorità ecclesia-
stica, riconoscimento della giurisdizione
canonica, consagrazione della libertà del
riposo nelle domeniche, rispetto e defe-
renza pel parere de' vescovi, assicurazio-
ne di non fare alcuna presentazione epi-
scopale senza avere preso consiglio dai
vescovi della provincia, annunzio di negoziazioni
colla s. Sedeiu oidi ne ai pun-
ti da regolarsi fra le due potenze: tali so-
no le disposizioni di questo decreto. E' la
dichiarazione più luminosa dei diritti e
dell'indipendenza della Chiesa. Nulla poteva
attrarre sopra l'imperatore d' Au-
stria una gloria più pura e benedizioni
più meritate. Sua mercè la casa d' Absburgo
riprende nella storia il grado illu-
stre che per sì luuga pezza vi tenne, al-
lorquando presentavasi come una delle
potenze più devote al cattolicismo, e più
riverenti alias. Sede. Grazie a lui, la con-
dizione del cleroe dell'episcopato austria-
co, ch'era per la cristianità oggetto di do-
lore e di vergogna, addiviene oggetto di
gioia e d'invidia. E' in verità cosa gran-
de e nobile lo spettacolo di quel governo
che con una mano comprimeli disordi-
ne, soffoca l'anarchia, ristaimi la pace, la
calma , il regno delle leggi , e coli' altra
spezza le catene oppressive, il cui pondo
infiacchiva la sola forza che abbia potere
di salvare l'ordine sociale! Si sa quanto
il governo imperiale aveva, nel XVII I se-
colo, deviato dalle sue antiche tradizioni;
si sa come la casa d'Absburgo aveva tri-