Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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142 SAG liei, i quali ne usano, l' essere su questo punto superstiziosi con Gesù Cristo, con gli apostoli, colla chiesa universale, con quella principalmente de'primi 3 e 4 secoli. Si pretende che questi riti talvolta a maliziosi e inonesti fìnisieno stati adope- rati; ma se uomini irreligiosi ne abusaronoè forse colpa della Chiesa, che gli ha ricevuti come santi e come tali gli ha cu- stoditi? Ella alzò la voce, e ne condannò j profanatori. Quanto agli edèlti de' sagramentali, mg. r Bronzuoli rammenta , che i cattolici non dalla materia che co- stituiscono i sngramentali debbono spe- rare e ripetere gli effetti e le grazie so- prannaturali che ad essi sono attribuiti, ma dalla potenza e misericordia di Dio, richiamata su queste cose, dall'accettissima preghiera della Chiesa, dall'efficacia meravigliosa del Nomeò'i Gesù Cristo da lei invocato sopra lemedesime>giusta l'in- segnamento di s. Paolo: Che tultocib che Iddio ha creato è buono, e si santifica per la parola divina e per Vorazione. Gli effetti de' sagramentali sono la sanità del corpo,la liberazione de'flagelli ch'avremmo meritato pe' nostri peccati, la difesa dall'infestazione del demonio, e precipuamente la remissione de' peccati veniali. Questa intendesi principalmente perciò che spetta al reato di colpa; ponno però i sagramentali rimettere ancora le pene ad essi dovute, e questo più meno, secondo il maggiore o minore grado di at- tuai fervore versoDio. I sagramentali producono i loro effetti in virtù della dispo- sizione della fede e della carità, che si tro- vano nell'animo di chi ne fu uso, avendo- li i primi cristiani sperimentali meravi- gliosi, e ne risentirono i vantaggi, per la divozione co'quali li adoperavano. Quantunque tutte le co*e, sulle quali la Chie- sa per mezzo de'suoi ministri pronunzia una formale benedizione, accompagnata da qualche preghiera, possano riguardar- si sagramenlalijlultaviaiprincipalie quel- li che come tali sono comunemente rico- nosciuti dai sagri dottori, li rimarcai con SAG carattere corsivo , comechè esistendone articoli in questa mia opera, in essi altre nozioni vi sviluppai. Vedasi Zaccaria, iSVz cramentale, ritualis liber, in Bibliolhe- cani Ritualem 1. 1 , p. 1 56. SAGRAMENTARI. Eretici Berenga- riatti (F.) che negavano la presenza reale di Gesù Cristo nella ss. Eucaristia (F.), condannati ripetutamente dalla Chiesa e da'Papi perchè rappresenta vano solamente in figura il Corpo e Sangue di Gesù Crislo(F.)> erroneamente sostenendo che non accadesse mutazione alcuna nellaso- stanza del Paneeòcì Fino ( J 7 .). Non solo s. Leone IX condannò il loro capo Be- rengario, ma eziaudio il libro: Del Corpo di Cristo, di Giovanni Scoto. Principalmente contro questa eresia fu istituita la fesla eia Processione (f r .) óe\ Corpus Do- ni ini. FVai tanti eretici che rinnovarono questi errori, i seguaci di Cai vino e di Zuiniglio, ed altri furono pur chiamati Sa- gramentari, i quali oltre il negare la presenza reale, nella ss. Eucaristia riconob- bero semplicemente un segno sagro sagl'amen lo, che significando la grazia nou la dava. In seguito furono altresì denominati Sagramentari tutti gli eretici che hanno combattuto la dottrina dellaChicsa sui Sagramenti (T'.), o come altri me- glio chiamarono anti-Sagramentari.F'i nalmente Sagramentari, Sacramentalis , si disseroi testimoni dell'innocenza pro- dotti da un imputalo di qualche delitto, dopo di aver egli colla prova della Pur* gazioneo Giudizio di Dio (F.) } ossia del giuramento, sostenuta la sua innocenza, perchè il Giuramento (Z 7 *.) si appellò anche Sagra mento. SAGRAMENTARIO, Sacramenta- riunì. Libro antichissimo ed ecclesiasti- co, che comprende tutte le preci che si praticavano nella celebrazione della Messa (F.)e nell'amministrazione de Sagra- menti (F.),òei[o pure anticamente Ales- sale e Rituale (F); ed appunto ne' sagramentari trovasi riunito tuttociò che abbiamo ne'nostri messali e rituali: tale
SAG libro nella chiesa greca è Y Elico logio(L\). A Liturgia o voi. XXXIX, p. 54 e 74, parlai delle liturgie o sagramentari di s. Leone I de!44°> di s. Gelasio I del 492, di s. Gregorio Idei 590. Ri ferisce Novaes, ne\[aStoria dis.Gelasio /,che questi pub- blicò un codice ossia messale delle messe con buon ordine disposte, e alle antiche Prefazioni o Prefazio (/'.), ne aggiunse altre, come delle collette, di cui si vuole autore. Non pochi autori affermano che s. Gelasio I è il 1 .* autore del Sagrameli- tarlo. Muratori pubblicò nuovamente gli antichi Sagramentari, il Leoniano che avevamo già nel t. 4 di Anastasio Biblio- tecario pubblicato in Roma con tante giunte ; il Gelasiano, quale era stato da- to fuori nel 1680 dal b. Tommasi ; e il Gregoriano, veramente assai volte stampato, ma dal dotto Muratori a più sin- cera antica forma ridotto per due vetusti codici, uno Valicano, scritto 900 anni in- nanzi, ed uno Ottoboniano, scritto esso pure nel IX secolo. A questa utilissima Raccolta di Liturgia rom ana pie mi se li- na dissertazione di 24 capi, ben degna di lui, esarà sempre un memorabile monumento tra 'cattolici, essa porta il titolo : Liturgia romana vetus tria Sacramenta' riacomplectens, Leonianum, scilicet,Ge- lasianum,et antiquum Gregorianum.... ad confirmandam prae caeteris catholicae ecclesiae de Eucharistia doctrinam 3 etc, Venezia 1748. Del Sagramentario Leoniano in particolare è da vedersi la bellissima dissertazione apologetica del conte Giacomo A carni : Dell' antichità e pregi del Sagramentario veronese pub- blicalo dal M. R. P. Giuseppe Bianchi- ni della congregazione dell'oratorio, nel L 4 di Anastasio Bibliotecario , Roma 1748, ove eruditamente attribuisce a s. Leone I questo Sagramentario, che altri hanno attribuito a diversi altri Papi; Il principale scopo del conte Acami fu di provare,che ilSagramentario estratto dal- l'archivio di Verona, detto perciò Vero- nese, sia ima raccolta falla da s. Leone SAG 143 I Magno di tutte le messe composte dai Papi suoi predecessori. Dicesi Leoniano perchè s. Leone I l'uni insieme, ritoccò le messe dai suoi antecessori composte, dando loro miglior torno di elocuzione, lo accrebbe ancora, componendone alcu- ne altre , le quali non erano nel Sagra- mentario della chiesa romana, che usa- vasi prima del suo tempo, e lo propose alla medesima chiesa per la celebrazione de' misteri divini; in conseguenza egli è questo un deposito e un tesoro della fede e della disciplina della chiesa romana dei primi 4 secoli, e il più antico di quanti Sagramentari finora siano a noi pervenuti. Ma dell'utilità e pregi del Sagramen- tario Leoniano ne trattò l'autore dell'e- stratto della dissertazione pubblicato dal Giornale de' letterati per Vanno 1748, e stampato in Roma dal Pagliarini, artico- lo 28. 11 medesimo Novaes, nella Storia di s. Gregorio I, narra che ridusse a mi- gliore e più emendato metodo il Sagramentario di s. Gelasio I , e perciò compose un libro che eziandio si chiamò Sa- grrtmeHtanOjCometestificaGiovanniDia- cono, in vita s. Greg. lib. 2, cap. 1 7, il quale Sagramentario pubblicato dal Parodio nel t. 2 delle Liturgie, e da mg. r Rocca dedotto dai mss. del Vaticano, fu dato alla luce con eruditissime note nel 1624 dal p. d. Ugone Menardo celebre benedettino. Magri al vocabolo Sacramentarium, dice che con tal nome fu in- titolato il libro composto da s. Gregorio I, nel quale raccolse tutte le collette e o- razioni delle messe, con altre preci ap- partenenti all'uffizio divino ed a' sagri riti di tutto l'anno. Vedasi Zaccaria, Sacramentarium liber, nell' Onomasticon Rituale. Il medesimo nella Storia lette- raria 1. 1, p. 64 e seg.,e t. 5, p. 4^5, difende il Sagramentario Leoniano e la sua antichità j egualmente difende e contro Basnage, il Sagramentario Gelasiano e la sua antichità ; e di questo e del Sa- gramentario Gregoriano tratta con eru- dita critica.
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