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3o2 S A L ne de' cristiani, che gli antichi solevano tra loro mandarsi per la festa della na- scita del Signore, è un altro avanzo di sì antica disciplina, che in processo di tempo si amalgamò con l'augurio delle buone Feste (V.). Dura ancora cogli assenti la commendevole costumanza e corri- spoudenza nella solennità Natalizia, per dare un contrassegno di gratitudine, di rispetto, ai padroni e Protettori (F.), e dagl'inferiori verso i superiori, ed anche fra persone che si stimano, e in fine tra gli amici". Nel p.Menochio, Stuore 3 cen- turia xi, vi sono: cap. 99. De' saluti u- sali dagli antichi nel principio delle let- tere : cap. 100. D'altri atti e maniere di cortesia,che usavano fra di loro gli ebrei e altri popoli. De'buoni augurii a chi ster- nuta, feci parola nel voi. L1I, p. 222. Sa- luto o salutazione dicesi d'una patte del- V Uffizio che si canta la sera dopo Com- pieta, per divozioneein onore del ss. Sa* gramento, della B. Vergine, ec
SAL ree nel Piemonte, nipote dell'antipapa Clemente VII, fu da lui creato anticar- dinale, e da Alessandro V riconosciuto per cardinale : ne feci la biografia nel voi. Ili, p.2i4- SALUZZO Ferdinando Mafia, Cardinale. Nacque a'21 novembre 1744 m Napoli dai duchi di Corigliano, e fino dalla prima sua adolescenza diede non equi- voci segni di quella pietà e saviezza, the non mai smentì fino alla morte. Compito in Roma il corso de'suoi studi, ed am- messo da Clemente XIV fra* prelati del collegio de'protonotari apostolici parteci- panti, non molto dopo venne destinalo vice-legato di Ferrara, indi sostenne l'in- carico di legato in assenza del cardinal Borghese, che dovette recarsi al conclave per morte del Papa. Con quale esattezza egli si diportasse, ne resero testimonianza i ferraresi, che rammentarono con lode il suo governo. Tornato in Roma, occupò per qualche tempo il postodi ponente di consulta, conferitogli da Pio VI, il quale nel 1784 a' i3 luglio lo fece arcivescovo di Cartagine in parlibus e nunzio di Po- lonia, ove nelle politiche e gravi vicende di quel regno tenne la più savia condotta. Amato dal ree dalla nazione, rispet- tato da tutti, colla sua prudenza e accor- tezza sostenne il decoro della s. Sede, l'o- nore della sua rappresentanza, e gli affari ecclesiastici a lui affidati, come si può vedere in Tavanti, Fasti di Pio VI, ed in Novaes, Storia di Pio VI. Disimpegnata con soddisfazione di tal Papa la nun- ziatura, fu decorato nel 1796 della presidenza d' Urbino, e talmente dipoi tossi in tempi difficilissimi, che tuttora quella provincia, almeno i più vecchi, ricorda con riconoscenza la di lui rettitudine ed im- parzialità nel governo. Benché per la so- pravvenuta invasione dello stato pontificio breve fosse tal presidenza, nondimeno colle sue energiche cure ebbe la soddisfazione di veder condotta a fine la strada del Furio col bellissimo ponte della Scheggia. Nel voi. XLVI, p. 193, narrai come SAL 3o3 si trovò costretto di far consegnare la for- tezza di s. Leo, a'7 dicembre 1797 ai francesi. Trovandosi in Pesa io in sì pericolo- so frangente, la sera del 21 dicembre per terribili minacce dovè cedere agi' insorti repubblicani e partire, al modo che rac- conta Baldassari, Relazione delle avversità di Pio VI, t.2, p.i64.Elelto Pio VII e ricuperati 1 domimi della s. Sede, ne vol- le premiare i meriti nel concistoro de'2 3 febbraio 1 80 1 , creandolo cardinale prete del titolo di s. Maria delPopolo, dal quale dopo alcuni anni passò a quello di s. Ana- stasia. Lo annoverò alle congregazioni della visita apostolica, concilio, riti, immuni- tà, consulta, propaganda, e vescovi e re- golari, dichiarandolo prolettore della con- fraternita degli Amanti di Gesù al Calvario detti i sacconi rossi. Invasa nuovamen- te Roma dai francesi nel 1809, da questi fu obbligato a recarsi a Parigi, da dove nel 18 io fu rilegato aSedan, perchè non assistè al i.° matrimonio dell'imperatore Napoleone, col cardinal Galleffi, separan- dolo dalla compagnia del cugino cardinal Pignattelli, indi a Charleville, di che fa ricordo pure l'ab. Bellcmo, Continuazio- ne della storia del cristianesimo t. 2, p* 57. Quando Pio VII fu fatto partire da Fontainebleau nel declinar di gennaio 1 8 1 4 per Savona, donde passò a Roma, tra i cardinali ch'eragli stato permesso di portarsi a Fontainebleau vi era il cardinal Saluzzojma partito il Papa, fu mandato a s. Pons, come notò Pistoiesi, Vita di Pio VII, t. 3, p. 1 75, donde alcun tempo dopo coi colleghi fu lasciato in libertà. Giun- to in Roma , il Papa nel detto anno gli conferì la prefettura del buon governo. Ma indebolito da quanto avea patito, cessò di vivere in Roma a'3 novembre 1 8 1 6, d'anni 72 non compiti. I funerali si celebra- rono a s. Maria in Vallicella, coli' inter- vento di Pio VII, donde il suo corpo fu trasferito in s. Anastasia e tumulato, giu- sta la sua testamentaria disposizione. Il n. ° 9 1 del Diario di Roma del 1 8 1 6, che ne riportala necrologia, aggiunge. « Que-
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