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tempi, secondo quello che inculcò s. Bernardo,
ed il sinodo Tridentino ai romani
Pontefici, i nostri predecessori nel confe-
rire simili onori e dignità stimarono opportuno
con grande utilità della religio-
ne cristiana di far pregio e stima di quelle
estere persone, le quali fossero benemerite
della Chiesa, coll'oggetto che mediante la
partecipazione d'una dignità così ampia
e distinta, si rendesse comune e si aumen-
tasse l'impegnodi promuovere ilbenedel-
la Chiesa e di questa apostolica sede, e
crescesse sempre più l'unione degli animi;
con quanto maggior diritto si dee prati-
care questa massima nella presente tur-
bolenza de'tempi, onde consolidare con
maggior forza l'unità della Chiesa, la quale
sarà tanto più ferma e stabile, quanto
più apertamente da noi si dimostrerà, che
la chiesa romana nel conferire dignità e
onori, non conosce alcuna distanza di pae-
se e di regno, quando si professi la fede
stessa, e ch'ella abbraccia lutti i fedeli siccome
abitanti della stessa casa. E Dio vo-
lesse che noi potessimo oggi tutti quegli
uomini di tali nazioni, per li quali questa
sede apostolica, secondo la costumanza e
gl'inslituti suoi, esolità aver riguardo, fre-
giare con distinti onori, de'quali li rendono
meritevoli, e i loro meriti particolari
e gli uffizi de' loro sovrani. " Napoleone
imperatore de'francesi avrebbe desiderato
che il 3.° del sagro collegio fosse com-
posto di francesi, considerandosi per tali
ì nati nel Piemonte, Parma e Geno va. Ma
Pio VII costantemente vi si ricusò, per
non sovvertire le costituzioni fondamen-
tali della s. Sede, e per non aprir la via
ad altre simili petizioni proporzionatamente
per parte delle altre corti cattoli-
che, come si legge nel Pistoiesi t. 2, p. 1 69
e 1 72. A Promozioni dissi ancora, chePio
VII superò tutti iPapi nella creazionedei
cardinali, pubblicandone 98; fece pure come
Leone X una promozione di 3 1 car-
dinali, ma soli 2 1 ne promulgò, gli altri
serbò in petto. Tra* pubblicati vi comprese
sei religiosi, cioè due monaci, uno
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cassinese, l'altro camaldolese; tre chierici
regolari, vale a dire un teatino, un soma-
sco, un barnabita ; ed un frate de' servi
di Maria. Delle creazioni di Leone XII,
con solenne protesta che non voleva ag-
gregare al sagro collegio che meritevo-
li, e di quelle di Pio VIII, ne trattai alle
loro biografìe. Negli articoliGREGORioX VI
e Pio IX, le loro promozioni registrai, con-
tinuandole sino alla morte del i.°, e fino
al presente pel 2. a Promozioni. Dai calcoli
che ivi feci risulta, che Gregorio XVI
nelle sue numerose promozioni cardina-
lizie creò 80 cardinali, de'quali ne pub-
blicò y5, lasciando soli 2 cappelli vacan-
ti, mentre teneva riservati in petto i delti
5 cardinali. Laonde Gregorio XVI, sebbene
non visse nel pontificato gli anni di
Pio VI, che dopo s. Pietro ebbe il più
lungo pontificato, come lui però creò un
medesimo numero di cardinali, e perciò
dopo Pio VII sono i due Papi che per notizie
certe hanno dato al sagro collegio un
maggior numero di principi della Chiosa,
Nel n.°57 del Giornale di Roma del 1 853
si legge un catalogo de' personaggi degli
ordini regolari, che in questo secolo sono
stati innalzali al cardinalato, cioè Pio VI I
annoverò al sagro collegio 6 religiosi, 4
Leone XII, uno Pio VIII, 8 Gregorio
XVI, ed io vi aggiungerò il 9.°con Francesco
Soraiva benedettino; uno Pio IX
felicemente regnante, ossia il cardinale
Giusto llecanati camerinese e cappuccino,
creato nella promozione de' 7 mar-
zo 1 853, quindi gli conferì il titolo presbiterale
dei ss. XII Apostoli. A compimen-
to delle succennate promozioni di Pio
IX, aggiungerò che gli altri cardinali di
quella del 7 marzo furono: Michele Via-
le Prelà di Bastia, Giovanni Brunelli. romano,
Giovanni Scitowski arcivescovo di
Slrigonia, Francesco Morlot arcivescovo
di Tours, tutti assenti da Roma; Domenico
Savelli della diocesi d' Aiaccio,
diacono di s. Maria in Aquiro; Prospero
Caterini d'Onano delegazione di Viter-
bo, diacono di s. Maria della Scala; Vin-