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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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SAC<br />

non troppo amico del clero : Pensées lì-<br />

vres sur la Religion. » Che un ecclesia-<br />

stico, il quale sod<strong>di</strong>sfaccia al suo dove-<br />

re, ha un <strong>di</strong>ritto incontrastabile alla stima,<br />

alla gratitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tutta la uazione,<br />

e niuu altro può pretenderlo a più giu-<br />

sto titolo , giacche non vi è impiego gè-<br />

neralmenle più utile". Mai ministri dell'altare<br />

non sono buoni, ne adempiono<br />

i loro propri doveri, dal che non emer-<br />

gerebbe l'utilità pubblica <strong>di</strong> sopra accen-<br />

nata. Ecco la querela, <strong>di</strong>ce 1' encomiato<br />

mg. 1* Bronzuoli, in parte esagerata, in<br />

parte vera, ma non mai bastante a stabi-<br />

lire un che ragionevole contro il rispet-<br />

to e la venerazione dovuta al sacerdozio;<br />

querela che <strong>di</strong> continuo viene ripetuta, e<br />

sulla quale è <strong>di</strong> tutta necessità il preve-<br />

nire i creduli e precipuamente la cri-<br />

stiana gioventù. Siccome il principal dovere<br />

de'ministri dell'altare è <strong>di</strong> combat-<br />

tere il vizio e la incredulità, dal che ri-<br />

sultano i vantaggi più stimabili pel ben<br />

essere pubblico e privalo, è troppo natu-<br />

rale che abbiano tanti nemici, quanti sono<br />

i. viziosi e gl'increduli <strong>di</strong> professione:<br />

e non riuscendo questi a rendere ineffi-<br />

cace lo zelo degli ecclesiastici, se non con<br />

scre<strong>di</strong>tarli, avvilirli e renderli o<strong>di</strong>osi alla<br />

società, profittano assai volonlieri de'<strong>di</strong>-<br />

fetti <strong>di</strong> alcuni <strong>di</strong> loro, li esagerano grande-<br />

mente, li propalano quanto possono, e li<br />

coloriscono colle più perfide tinte. Si ag-<br />

giungono a questo le private passioni, l'in-<br />

vi<strong>di</strong>a, la vendetta , il genio malevolo <strong>di</strong><br />

denigrare l'altrui fama. Non si nega però<br />

che non vi siano stati e che non vi siano<br />

veramente de'<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni in alcune persone<br />

del clero : e come potrebbero non essere,<br />

se i ministri dell'altare sono uomini? se<br />

non ostante l'eminente carattere, che in<br />

alcune azioni li pareggia con Dio, non la-<br />

sciano <strong>di</strong> esser formati della carne <strong>di</strong> Adumo<br />

peccatore? Ma alla esistenza <strong>di</strong> que-<br />

sti <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni quante volte contribuisce la<br />

miseria, in cui si lascia una gran parte de-<br />

gli ecclesiastici, la barbara violenza fat-<br />

ta ai giovani, da chi avea autorità sopra<br />

SAC 107<br />

<strong>di</strong> loro, <strong>di</strong> abbracciare uno stato cui non<br />

sentivano inclinazione, la licenza e la cor-<br />

ruzione <strong>di</strong> quel mondo perverso, che dopo<br />

averli a se attratti li condanna e li <strong>di</strong>-<br />

sprezza?Ma sia ancheche i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> alcuni<br />

del clero non si possano in verun modo<br />

<strong>di</strong>fendere ;<br />

che per questo ? Id<strong>di</strong>o gli<br />

ha sempre permessi, soggiunge l'egregio<br />

vescovo, perchè meglio che con impe<strong>di</strong>re<br />

le tenebre, Ei manifesta la sua potenza<br />

e sapienza, col trarre dalle tenebre la lu-<br />

ce : la religione, la chiesa non li favorisce<br />

certamente, anzi altamente li condanna,<br />

e fa loro sapere che qualora non si con-<br />

vertano e non riparinogli scandali, gli a-<br />

spetta un inferno incomparabilmente più<br />

penoso <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> chiunque altro, e che<br />

senza misericor<strong>di</strong>a saranno più severamente<br />

trattati, proporzionatamente alla<br />

<strong>di</strong>gnità e ai doveri, che loro competeva-<br />

no. Ma se vi sono stati e vi sono degli ec-<br />

clesiastici viziosi ? moltissimi però sono sta-<br />

ti e sono tuttora, perchè Id<strong>di</strong>o non ha<br />

mai lasciato <strong>di</strong> far trionfare laChiesa sua,<br />

i morigerati, i saggi, i zelanti, quelli che<br />

sentono 1' importanza de' loro doveri, e<br />

che a costo <strong>di</strong> qualunque privazione ri-<br />

levante e sagrifizio penoso gli adempio-<br />

no, oltre quelli <strong>di</strong> santa vita. Questi però<br />

non sono i più conosciuti dalla gente del<br />

mondo, mentre appunto perchè sono co-<br />

sì, fuggono le scorrette società, le licen-<br />

ziose conversazioni; ma quando si vuole<br />

affidare ad alcuno un affare d'importan-<br />

za, che si brami <strong>di</strong> vederlo per interesse<br />

proprio condotto a buon fine, allora que-<br />

sti si cercano e si ritrovano facilmente.<br />

Ora consente forse la buona logica, che<br />

si attribuiscano ad un intero ceto i <strong>di</strong>fet-<br />

ti propri solo <strong>di</strong> alcuni in<strong>di</strong>vidui? E' egli<br />

giusto l'avere a vile un'intiera classe dì<br />

persone per ministero, per dottrina, per<br />

fraterna carità sommamente rispettabile,<br />

perchè le azioni <strong>di</strong> alcune souospregievo-<br />

li e detestabili? E' egli ragionevole il far<br />

<strong>di</strong>pendere dal carattere, <strong>di</strong> cui questa clas-<br />

se è insignita, i vizi che sono reffetto del-<br />

la fragilità o della malizia dell'umancuo-

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