Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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1 92 S A G stalo professore di teologia nella patria università e seminario, ed eloquente pre- dicatore; avea esercitato diverse prela- ture nell'ordine, o fu teologodi Pio Vili nel suo cardinalato. Essendo morto in Roma a'a3 marzo 1839, il n.° 2 5 del Diario di Roma ne annunziò la perdita con onorevoli parole. Meglio celebrò l'illustre prelato, l'eccellenza della dottrina, la ra- ra modestia, la singolarprudenza, la mul- tiforme carità, la gentile affabilità, V Elo- gio funebre di mg. 1 ' Gio. Augustoni del- l'ordine di s. Agostino, vescovo di Por- firio3 sagrisla di N. S.> assistente al soglio pontificio, ec. recitato nella chiesa degli agostiniani di Fermo dal can. Francesco Michelesi, Fermo 1 839. Gregorio X VI dichiarò sagrista e agli 8 luglio vescovo di Porfirio l'attuale rispettabile mg.«"Gw- seppe Maria Castellani romano, già prio- re del convento e quindi parroco della chiesa di s. Agostino, il quale più volte avea sermoneggialo nella cappella ponti- fìcia. Molte volte fu confessore del Papa, che. lo condusse seco nel 1841 nel viaggio per diversi santuari delle Marche e del- l'Umbria, e nel 1 843 nel viaggio per le Provincie di Marittima e Campagna, fa- cente funzione di segretario de'memoria- li. Per morte di Gregorio XVI esercitò il suo uffizio nel conclave del 1846. Quanto alla facoltà de' cardinali per disporre de' loro sagri utensili alla loro morte, cioè paramenti e arredi sagri, al- trimenti se muoiono ab intestato, senza l'autorizzazione d'un breve pontificio, divengono proprietà della sagrestia pontificia, ne parlai nel voi. Vili, p. 98, e X, p. 17, ove citai le relative disposizioni dei Papi in proposito. Il Cancellieri, Notizie tuli a nello cardinalizio, p. 7 r, riporta il moto proprio di Paolo IV a favore degli eredi del cardinal Girolamo Feralli, per l'esenzione dall'obbligo di pagare alla camera 5oo scudi d'oro peri' Anello cardinalizio (F.) } di lasciare alla sagrestia pontificia le suppellettili sagre della sua cappella, e di pagare le solite regalie al- SAG le confraternite deY.uoehi e de' Palafrenieri (F.). Ivi si legge : quodque omnes calices, patenae, libri, et alia ornamen- ta, et indumenta ecclesiastica sacristiam ejus cardinalis continentia, eamdcm sacristiam speclan. et pertinen. Sacristiae Rom. Pon tificis, et illius Sacri s tae ... gra- nose donamus, et concedimus ... condo- na ndo anche gli Spogli(F. )c\ie appartenevano alla Camera Apostolica ...necnon restilutione omnium calicum , patenarum, librorum,et aliorum ornamentorum ecclesiasticorum Sacristiae noslrae , et Sacristae nostro, et prò tempore existenti. Quantunque ne'luoghi citati diedi un cenno intornoai sagri arredi de'cardinali, nondimeno le recenti disposizioni del Papa che regna, sopra gli utensili sagri de'cardinali e vescovi dopo la loro morte, mi pongono nel dovere d'aggiungerealtre interessanti notizie su tale argomento, di molta importanza per le dichiarazioni che troncano le questioni più volte insorte e ne stabiliscono le norme. Perintelligenza delle medesime è d'uopo premettere, che in forza della costituzione di s. Pio V, Romani Pontificis,òe3o agosto 1 ^67, le sagre suppellettili de* vescovi sono dovute dopo la loro morte alle rispettive chiese cattedrali, e quelle de'cardinali per l'altra costituzione di Urbano Vili, Aequum est, de'24 luglio 1 642, conferma toria di altra diClementeVII,apparlengonodopola loro mortealla sagrestia della cappella pontificia. Peròai nuovi cardinali,quandoab- biano pagato per disposizione di Gregorio XV la tassa per l'anello alla Congrc- gazione di propagandafide (F.), con ap- posito breve che principia, Cumfel. ree. Urbanus FUI , è permesso di disporre de' sagri arredi a favore alicujus eccle- siae seu cappellae, velloci ^o/r, derogan- dosi con ciò alia ricordata costituzione Aequum est, del medesimo Urbano Vili. Ma nello stesso breve di deroga al la costituzione Urbana, v'era la riserva del l'altra costituzione Piana, nel caso che il cardinale cui il breve era di retto fosse stato vescovodi
SAG residenza,e perciò in tal caso sembrava come clusorio l'accordato indulto, tanto più che da alcuni si metteva in dubbiose nella memorata costituzione di s. Pio V fossero compresi i vescovi cardinali, non essendo essi ivi espressamente nominati onde sovente nascevano delle contesta- zioni e questioni tra' capitoli delle chiese cattedrali, ed i luoghi pii in favore dei quali i cardinali vescovi avevano dispo- sto dei sagri arredi in forza dell' accen- nato indulto. Si accresceva poi la diffi- coltà dal considerare che nell'altro breve, De benignitate Sedis apostolicae ( il quale si spedisce ai novelli cardinali contemporaneamente a quello detto di sopra per disporre de'sacri arredi, ed ha per oggetto di autorizzarli a testare di tutti gli altri loro beni), si derogava espressamente alla bolla citata di s. Pio V, Romani PontificisAltre questioni nascevano pure dopo la morte de'semplici vescovi, quando i medesimi o contemporaneamente o successivamente avessero presieduto a più. chiese. Per tutte queste ed altre ragioni si rendeva necessaria una nuova disposizione della s. Sede, colla quale si togliesse l'occasione alle molte questioni che natu- ralmente insorgevano dopo la morte dei cardinali, i quali fossero vescovi residen- ziali, ed anche de'semplici vescovi, intor- no alle sagre suppellettili che essi lascia- vano. Il Papa Gregorio XVI, ad istanza del cardinal Ostini,vista l'importanza del- l'affare, ne commise l'esame alla congregazione de' vescovi e regolari, ma essendo quindi prevenuto dalla morte, le risolu- zioni della stessa congregazione de' 9 a- gostoi844> basate sul dottissimo ed eruditissimo voto del consultore della me- desima (che ho potuto ammirare e profit- tarne nella lettura che ho fatto della po- nenza) mg.r Luigi Ferrari sotto-segretario degli affari ecclesiastici straordinari vennero approvate dalPapa PioIX e pub- blicate col breve stampato, Quum illuda deli. giugno 1847, di cui la sostanza è la seguente. In 1 .°luogo dichiara il Papa, VOL. LX. , , SAG i 9 3 che quanto ai sagri utensili i cardinali vescovi sono obbligati a quanto si dispone nella bolla di s. Pio V, eccettuati però i cardinali vescovi suburbicari, e que cardinali che godono di qualche abbazia nullius, e dimorano nella curia romana. E- saminando la costituzione Aequum est, di Urbano Vili, si vede chiaramente perchè siéno stali eccettuati i cardinali vescovi suburbicari, ed abbati ««/////^dimoranti in curia. Imperciocché, quanto ai cardinali vescovi suburbicari, t medesimi sono compresi nella delta costituzione Urbana colle parole S. R. E. Episcopi Car- dinalesca ognuno sa che nella gerarchia cardinalizia per vescovi s'intendono i soli vescovi suburbicari. Quindi è, che se le loro sagre suppellettili sono dovute dopo la morte alla cappella pontificia, le medesime non appartengono alle rispettive chiese cattedrali, e per conseguenza labol- la di s. Pio V non può riguardare i sud- detti porporati. Rapporto ai cardinali abbati nullius dimoranti in Roma è da osservarsi, che la stessa costituzione Urbana ha per oggetto di provvedere la sagrestia pontifìcia di sagri arredi con quelli di cui i cardinali si servono in vita nell'assislei e alle funzioni papali. E siccome i cardinali abbati nullius dimoranti in Roma en- trano nel numero di que' porporati che frequentano le cappelle pontificie, cosi essi sono compresi nella bolla di Urbano Vili, ed esclusi da quella dis. Pio V. Inol- tre sembra esservi un'altra ragione vali- dissima per cui tanto i cardinali suburbicari, quanto i cardinali abbati nullius che dimorano in curia fino dal tempo in cui fu emanata la citata bolla di s.Pio V,non vi fossero compresi. La ragione si è, che prima di s. Pio V, i cardinali, prelati ed altri del clero di Roma erano stati per privilegio da Sisto IV colla bolla Etsi u- niversalis, del i.° gennaio i474> liberati almeno in parte dalla legge dello spoglio, privilegio che poi venne ampliato da Giu- lio III cojla costituzione Cupientcs ut alma Urbs nostra. Ora s. Pio V colla co- i3
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