Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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i56 SAG cassa e luogo ove si conservava il denaro e i tesori dellechiese.il p. L[ip\,DissertazÌ0' Tilt. i,p. 33, parla delle sagrestie dette anticamente Sacrarli, Secretarli, Pastopho- rii, Scevofilacii e Biblioteche, parti delle antiche basiliche cristiane che furono i- mitate dalle fabbriche sagre gentilesche, le quali aveano contigui Secretarli, ove il senato si radunava; dicendo ancora che si ha per tradizione antichissima due sagrestie fabbricarsi per ogni chiesa: tali de- nominazioni derivarono dal conservarsi in una di esse i sagri vasi, nell'altra i libri e le scritture alla chiesa spettanti. Gli antiquari non sonoconcordi neli'assegna - re loro il luogo, ma i più, dicono che que- ste sagrestie si edificavano di qua e di là della tribuna di mezzo,non ostante quan- to scrisse Du Cange nella descrizione di s. Sofia in Costantinopoli, della cui sagrestia vastissima, dice il p. Chardon che i turchi formarono il loro famoso arsena- le. Leggo pure nel p. Chardon, che anticamente il vescovo cresimava in chiesa o nella sagrestia, come gli tornava più comodo, citando V Ordine romano, essendo le antiche sagrestie per la loro vastità luoghi proprissimi per tali ceremonie.Ne- gli antichi Battisteri o Fonti sagri (Z 7 ".) eranvi propinque le sagrestie, luoghi ne- cessari per tenere i vasi sagri, i paramenti, e forse ancora le vesti che i Neofiti (V.) nell'8.° giorno dimettendo lascia vano,almeno ne' più antichi tempi, alla chiesa. Inoltrecredeil p. Lupi, che ivi si spogliassero quelli che al sagro fonte si dovevano accostare: anche presso i battisteri vi furono biblioteche o armadi pei libri eccle- siastiche in conseguenza nelle loro sagrestie. Probabilmente nelle biblioteche delle sagrestie si saranno anche conservati i sagri Dittici e le Matricole (K). Il magnanimo Pio VI dopo aver edificato alla Chiesa di s. Pietro in Faticano (V.) la magnifica sagrestia,somministrò generosamente al dotto Cancellieri i mezzi per pubblicarne l'eruditissima e importantissima illustrazione: De secrelariis Basi- SAG licae Vaticanae veteris ac novae. Prae- mittitur syntagmade secretariis ethnicO' rum, ac veterum christianorum apud graecos etlatinos. Inoltre Cancellieri già avea pubblicato: la Sagrestia Vaticana eretta da Pio VI,q fu prodromo dell'encomiata grande opera in 4 tomi. Il Strat- ta delle sagrestie in genere degli antichi cristiani; il 2. la storia particolare delle sagrestie che ha avuto la basilica Vatica- na in diversi tempi e in diversi luoghi; il 3.° la descrizione delle sagrestie avute dalla nuova basilica; il 4«° i monumenti antichi e moderni, sagri e profani delle sagrestie Vaticane. Darò un cenno delle parti principali, perciò che spelta alle sagrestie, la cui origine può dirsi contem- poranea a quella de'sagri templi, di cui sono state quasi le ancelle, fino da'primi secoli della Chiesa, avendo trattato Can- cellieri anche della loro dignità e della somma riverenza in cui le tenevano gli antichi cristiani, esponendone tutti i san- ti usi. Laonde non solo nelle sagrestie , molte delle quali hanno altari, vi deve re- gnare l'ordine, ma anche il silenzio e la modestia, non essendovi nulla di più in- decente quanto il farne un luogo di tu- multo, di conversazione, di convegno per le notizie, e di dissipamento: ivi i sacerdoti si raccolgono a fare la preparazione pel tremendo Sagrifizio(V.),W\ dopo la celebrazione rendono le dovute grazie a Dio per avere eseguito I' azione la più grande e la più santa del culto cattolico. Siccome il titolo di Secretarli, dato da Cancellieri alle sagrestie de'cristiani, è sta- to in uso anche presso i gentili, così nella i. a parte del syntagma dimostra che questo era il sito in cui da essi giudicavansi le cause civili e criminali, chiamato a scernendo i giudici dai rei, e dal resto del popolo, o dal secreto con cui si trat- tavano. Ivi era il tribunale con molti gra- dini, sopra di cui sedeva il giudice , cir- condato dagli onorati e dai difensori. Tut- to il sito era cinto di cancelli e coperto di doppi veli, oltre i vessilli che pendevano
SAG intorno al tribunale, e l'ara che stava nel mezzo, come dichiarasi con molte testimonianze prese dagli atti de'martiri e dai concilii. Nel Foro Romano (V.) dov'è ora la chiesa di s. Martina, anticamente stava il secretano del senato, che doveva essere in questa guisa adornato, e che essendo rimasto consunto dal fuoco, fu poi ri- storato ai tempi d' Onorio. Le nostre sagrestie sono state promiscuamente chiamate Secretarla e Sacrarla, quindi nella 2. a parte del syntagma si prende ad illu- strare ogni sacrario pubblico e privato, dentro e fuori di Ptoma, di cui ci è rima- sta memoria negli antichi classici greci e latini. Nell'enumerazione degli usi a cui servivano, si fa rilevare che in una parte di essi era il santuario, ossia la parte in- teriore e recondita; e nell'altra si custo- diva la suppellettile necessaria ai sacrifi- zi, colle tense (o specie di carrette o car- ri) per portare in processione gl'idoli, oltre gli archivi, le biblioteche, e le abita- zioni de'custodi e de'sacerdoti che vi erano annesse. Ad imitazione de'romani, anche gli altri popoli avevano i loro sacrari, come gli avevano gl'imperatori, i magnati ed i privati, pei loro Mani (V.) o lari, o dei penati. Tutti questi sacrariovevano i loro custodi, con diversi nomi, come di Neocori e di Pastofori. Nelle fa- visse e pavisse i gentili religiosamente riponevano tutto quello che per la sua an- tichità non poteva più servire agli usi sagri. Nelle altre due parti del syntagma si tratta de 1 secretari e de sacrari de'cristiani, nella chiesa greca e latina. Duediversi luoghi de' sagri templi, quali sono l'altare maggiore e la sagrestia, sono stati indicati dai ss. Padri e dai liturgici col medesimo titolo di secretali e di sacrari. Quindi facilmente è accaduto che i loro passi ora siano stati presi in un senso ed ora in un altro, benché contrario alla ve- rità. Onde per separare una cosa dall'altra, si parla prima dell'altare maggiore, cVie per distinguerlo dalla sagrestia, det- ta secretano maggiore, chiamavasi secre- SAG i5 7 tario minore. E qui si osserva che questa parte non solo corrispondeva esattamen- te nel nome al sacrario, ma anche al secretano de'gentili, pe'cancelli con cui era difeso, pei veli con cui era coperto, pe'gra- dini per cui visi ascendeva, e per l'uso di celebrarvi i concilii, eh' erano i giudizii che si pronunziavano dalla Chiesa, facen- dovi i chierici la parte de'cancellieri,che custodivano l'ingresso de secretari de giudici gentili, e ne alzavano le cortine; i sacerdoti le veci degli onorati edegliavvo- cati, che godevano il privilegio di sedervi^ i vescovi la persona de'giudici, ©predicando o assistendo alle sagre funzioni. Dopo si dichiarano vari altri usi di questo rito, e quelli specialmente dideporvi le Oblazioni (F.), di ordinarvi i sacerdoti, e di accettare la professione delle Ve- dove (V.). Si viene finalmente a parlare del segretario maggiore, ch'era la sagrestia. Comparisce anche questo luogo so- migliante -asecretari de'gentili, per esservi stati celebrati spesse volte i concilii, e per esservi state annesse le Carceri ec- elesiastiche (V.),\n cui si rinchiudevano i chierici rei di qualche colpa. Si vengono poi enumerando tutti gli usi, a cui era anticamente destinato questo sito, e si dimostra che ivi si conferivano gli ordini minori, si ordinavano i sacerdoti, si con- sagravano le vergini , si faceva la professione delle vedove, si benedicevano le noz- ze, si riponevano le oblazioni, si lavoravano le Oblate (V.), si custodivano le uve scelte per farne il vino pel sagrifizio,e v'e- ra la piscina, come nell'altare maggiore. Ma soprattutto s'illustra l'antichissimo ri- to di tenervi l'Ostia consagrata,che si por- tava innanzi al Papa dentro una cassa , tutte le volte che dovea celebrare ( del quale rito parlai altrove, ed anche a ss. Eucaristia che precede i Papi ne'viaggi), perpoi riportarvi la nuova che consagrava nell'altare maggiore; e si deduce che da questo principalmente derivi il titolo di secretano e di sacrario promiscuamente attribuito alla sagrestia e all'altare mag-
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