Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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34 SAB classare Ceva. 1628 Marcantonio Braga- {Uno, poi cardinale. 1629 Didaco Sersale di Spoleto. i632 Gaudenzio Poli di Spo- leto,nipote del cardinal Polì,che dal vice- governatorato di Tivoli passòal governo di Sabina, e dopo vari altri governi fu vescovo d'Amelia. 1 636 Pietro Vidoni, già di Tivoli e in seguito di Rimini e altri luoghi, e cardinale. i63y Marcello Mei chiotti romano già vicegerente di Tivoli, poi governatore di Norcia, indi luogote- nente dell'A. C.Carlo Terzaghi milanese, già di Tivoli e di Fano, per cagione di salute ripatriò. i643 Virgilio Crispolti. 1 643 Raimondo Castelli. 1 648Girolamo Casamala 3 che dopo altri governi fu cardinale. 1 652 Ranuccio Ricci. 1 65i Gio. Alfonso Puccinelli. 1 654 Odoardo Cibo, in appresso di Viterbo. 1 656 Vittorio A- gostinoRipa, e dopo altri governi vescovo di Vercelli. i658 Alessandro Rinuc- cini. 1660 Federico Ubaldi.i665 Pietro Alberini romano,già abbreviatole di pai- co maggiore, e governatore di Città di Castello, poscia di Sabina, Norcia, ponente di consulta, nunzio di Savoia e di Spa- gna. 1666 Giovanni Bussi romano, stato abbreviatoree governatore di Faenza; dopo Sabina lo fu di Loreto, segretario del buon governo, votante di segnatura, uditore di rota. 1670 Francesco Boncompagni. 1 67 5LodovicoGhislieri.i677Gio. Francesco Rota cremonese, da abbreviatole e governatore di Faenza e di Rieti, passò in Sabina, indi in Norcia, da dove ri patrio. 1 680GÌ0. Fra ncescoAIbanid' Ur- bino già di Rieti, e per altri gradi giunse al cardinalato e al pontificato in cui visse dal 1700 al 1721 col nome di Clemente XI. 1681 Gio. Antonio Frigeri: neh 685 vicegerente il dott. Arcangelo Arcangeli. 1690 Gio. Francesco Leonini. 1691 Pie- tro Corbelli. i694Fisimbo Marabottini. 1697 Orazio Salinari Liccio. 1699 Pietro Sante Buzi romano, poi d'Orvieto ove morì. 1701 Lorenzo Vannicelli. Noterò che pel tremendo terremoto del 1703 nei Vi^iuii ecclesiastici, la Sabina fu la più SAB danneggiataci perchèCIementeXI già suo preside vi spedì Pietro de Carolis per es;i minare i bisogni de' popoli,a'quali poi die il soccorso di cui abbisognavano, oltre l'e- senzione per 5 anni da ogni dazio impo- sto oda imporsi. Tra le strade che restau- rò Clemente XI, si noverano quelle degli ernicijdel Lazio e della Sabina. 1 705 Pier Lorenzo Galerati. 1 7o6Pietro Regi. 1 707 Leonini per la 2. a volta. 1 709 Fabio Ca lacciolo. 1709 Jacopo Oddi, in seguito cardinale vescovo di Viterbo. 17 io Ca- milloMarazzani,epoco appresso vescovo di Piacenza sua patria. 1711 Ercole Mar- liani. 1 7 1 3 Cosimo Imperiali, poi della Marca e cardinale. 1717 Cosimo Vali- gnani, indi commendatore di s. Spirito. 1718 Carlo Ambrogio Mezzabarba, poscia patriarca d'Alessandria, vicario apostolico e legato in Cina. 17 19 Giuseppe Ercolani. 1721 Basilio Sciriman, morì nel 1 767 chierico di camera e presidente delle ripe. i726DomenicoM. a Corsi. 1 730 Carlo Gonzaga, poi chierico di camera. i73oGiuseppe Vitelleschi.i 732 Alessan- dro Bianchi, morto chierico di camera e presidente degli archi vi nel 1 768:3 lui suc- cesse nel 1 733 per vicegerente il dott. Giu- seppe Bargelli ni. 1733 Saverio Dattilo, trasferito nella Marca o morto in Napoli: gli fu sostituito a esercitar le veci di vicegerente il conte Luigi de Angelis nel 1736, e di vice-governatore nel 1738 il dott.LodovicoSoderini. 1 738 Ignazio Ro- vero San Severino d'Asti, poi di Città di Castello e Fauo, e vescovo di Novara. 1739 Emetico Bolognini, morto governatore di Macerata, che celebrai a Paludi Pontine, per quanto fece pel loro diseccamene. 174* Giambattista Baldassini, e dopo altri governi morì in quello di Marittima e Campagna. 1743 Realino Tafurri. 1 746 Gio. Battista Mirelli, in seguito di Fermo, Civitavecchia, e di Ma- rittima e Campagna ove cessò di vivere. 1749 Emmanuele Filingeri, morto governatore di Viterbo. 1 754 Francesco Dentice, poi di Spoleto, ponente di con-
SAB sulta e chierico di camera. 1 7G2 Gio. Battista Nicolai, che dal governo di Camerino fece ritorno in patria. 1765 Giuseppe Francesco M. a Cacherano di Bri- gherasio, che lodai in più luoghi per le sue opere di pubblica economia, poi governatore di Fano, Jesi, Montaltoe Marittima e Campagna. 1767 Antonio Tornati o Tommasijindi passò a Fabriano, ad Ascoli, e ponente di consulta. 1775 Stefano Riva, poi di Benevento e Fermo. 1 777 Francesco Celani, governatore poi di Camerino,e votante di segnatura. 1 778 Viviano Orfini di Foligno, poi governatore di Fano, ponente di consulta, morto cardinale. 1783 Francesco Marazzani, indi governatore di Fabriano, morto cardinale di Leone XII. 1786 Giuseppe Ciauli dell'Aquila: con questi Sperandio termina la serie de'prelati governatori di Sabina. Nelle Notizie di Roma trovo il prelato Ciauli governatore sino al 1789, e nel medesimo anno Francesco Brivio milanese, il quale è pure nominato nella aggiunta fatta a Sperandio,e che nel 1 793 passò a Rieti, restando vacante il governo di Sabina sino al 1 795 inoltrato, in cui fu eletto Giulio Cesare Ginnasi romano, ma veramente d'Imola ove morì, il quale vide la costernazione prodotta in tale anno dal terremoto, e terminò il suo uffizio nel febbraio per l'invasione de' re- pubblicani francesi di tutto lo stato della Chiesa, e detronizzazione di Pio VI, la- sciando di se onorata memoria in Sabi- na. Nel 1800 Pio VII restaurò il governo pontificio, e per governatore provvi- sorio assegnò alla Sabina l'avv. Nicola Santucci. Nel 1802 trovo governatore di Rieti e Sabina il prelato Vincenzo Sanzi, e continuò sino al 1809, in cui gl'imperiali francesi tornarono a occupare tutto quanto lo stato pontificio, e la Sabina fu attribuita al dipartimento di Roma con Rieti per capoluogo. Nel 1 8 14 ricuperati Pio VII i suoi dominile ritornato a Roma sua sede, col moto-proprio de'6 luglio 1816 fece un nuovo riparto territoriale, SAB 3> col quale divise lo stato in 1 i provincie, oltre il distretto di Roma che compren- deva i luoghi suburbani ed i governi di Tivoli e di Subiaco; una di dette provincie fu la Sabina con titolo e grado di De- legazione apostolica di Rieti, e due governi distrettuali, Rieti e Poggio Mirteto, compresi i luoghi baronali. Avendo il Pa- pa abilitato alla rinunzia de' Feudi\V .), a poco a poco 'si effettuò, tranne Magliano del senato e popolo romano. A Delega- zioni apostoliche riportai i nuovi riparti territoriali di Leone XII del 1827, e di Gregorio XVI del i83i: il i.° riunì la delegazione di Rieti e Sabina a quella di Spoleto; il i.° ristabilì separata la delegazione di Rieti con prelato delegato residente in tal città, per governare anche il resto di Sabina, con quel riparto che vado a descrivere. A Mabina Pontificia ed a Porti dello Stato Pontificio parlai delle introdotte barche a vapore da Gre- gorio XVI, co'quali mezzi di trasporto, grandi vantaggi ne ha inteso la Sabina, sotto tutti i rapporti, e non hanno bisogno di commenti. Nel 1 84 « allorché Gregorio XV Isi recò alla visita d'alcuni san- tuari dell'Umbria e della Marca, incedendo da Narni a Otricoli, trovò la popo- lazione di Magliano riunita presso la chiesa de' Frangellini, ov'era stato eretto un arco trionfale con vasta tenda, per tenere al coperto i maglianesi, e il nobilissimo trono innalzato e decorato di bellissimi arazzi di disegno e opera cinese (anzi vuoi- si trono già servito all'imperatore della Cina, ed i vescovi se ne servono nei pon- tificali), raro monumeuto della cattedra- le di Magliano, e dono del cardinal Al- bani vescovo. Allo smontar dalla carroz- za, il Papa fu ricevuto dal suffraganeo mg. T Augelini vescovo di Leuca, dalla ma- gistratura civica e dal clero, e salito sul trono affettuosamente benedì più, volte gli acclamanti sabini, molti de'quali ammise al bacio del piede. Avendo poi il Papa onorato di sua presenza il territorio sabinese,con recarsi a Monte Rotondo, ne
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