Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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que, che ha sfondato un macigno per farsi
libero il corso. Celebre è questo luogo nel-
la storia, perchè nana Pandolfo Pisano,
die allorché Arrigo V imperatore impri-
gionò il PonteficePasqualelI l'anno i 1 1 r,
lo custodì strettamente per 6 1 giorni nel
castello di Tribuco , con 6 cardinali, a-
\endo rinchiusi gli altri in un altro ca-
stello". Che Tribuco, castello rovinato, è
l'ora corrottamente chiamato Tri vico, sul
fiume Farfa ove imbocca nel Tevere meno
d'un miglio distante da Torri o Arci
ove fu Curi, e non maiGabio, si può ve-
dere il eh. Mercuri, ha vera località di
Curi, p. 58 e seg. Ri ferisce Speraudio, che
quando Pasquale 1 1, e il vescovo sabinese
con altri del s.collegio, vennero rinchiu-
si nella rocca o castello di Tribuco in Sa-
bina, era abbate di Farfa Pietro della Co-
lonna discendente da Alberico, e favori-
to dell'imperatore Eurico V; ed ecco for-
se perchè questi portò a Tribuco i sagri
prigionieri : di questo abbate feci cenno
nel voi. XXVI l,p. 196. Ma secondo mg. r
Marino Marinicene degli abbati di Far'
faj e Marocco, Istoria dell' imperiai tuo*
nastero Farfense, dal 1099 al 1 1 18 era
utilissimo abbate di Farfa Berardo 1 1 1, di-
fensore energico di sue possidenze dall'al-
trui' rapacità, il quale ottenne da Enrico
V la conferma di tutti i beni del monaste-
ro nel 1 1 18. Ne'teinpi seguenti i conti di
Sabina non mancarono di esercitare di-
spotismo, massime allorché le turbolenze
de' scismi gliene agevolarono le prepo-
tenze; per unode'quali Eugenio III ripa-
rò in Sabina nel monastero di Farfa nel
1 i45- Riporta Galletti nel Primicero, p.
3o6,che nel pontificato di Celestino III,
Benedetto si arrogò tutta l'autorità sena*
toria in Roma, e invase le provincie di
Marittima e di Sabina, ponendovi i suoi
giustizieri ; ma Innocenzo Ili seppe re-
primere l'audacia del senatore Benedet-
to, lo rimosse dalla carica e sostituì altro.
Quando Onorio III del 12 16 volle munificamente
aiutare Giovanni di Brenna,
privato del regno di Gerusalemme, asse-
SAB
gnando per suo sostentamento le rendi-
te e il governo del Patrimonio di s. Pie-
irò, da lìadicofani a Roma, ne eccettuò
la marca d'Ancona, il ducato di Spoleto,
Rieti e la Sabina, esalvi ancora i proventi
assegnali ai cardinali Raniero Capocci di
s. Maria inCosmedin, Pietro Capocci suo
consanguineo, ed Egidio cardiuale de'ss.
Cosma e Damiano. Forse l'orgoglio dei
conti e rettori era giunto al segno di li-
rare nel loro partito i sabinesi, onde Gre-
gorio IX del 1227 s'impegnò a frenarlo,
come si legge anche nel citalo Cohellio
a p. 1 38. Ne commise l'impresa al cardi -
nal Capocci, dichiarandolo legato delle
milizie pontificie, ed egli seppe colla for-
za delle armi ridurre al dovere e alla sog-
gezione della s. Sede la provincia di Sabina
e altre città ribelli. Quindi Grego-
rio IX proibì ai romani di fabbricare ca-
stelli in Sabina,per reprimerne la baldanza.
Sebbene a ripristinare completamen-
te il buon ordine e togliere i semi delle
ri volture occorse un maggior spazio di
tempo, tuttavolta fin d'allora i conti e rettori
di Sabina dovettero serbare la dovuta
sommissionealla sovranità papale. Pa-
re che sotto Innocenzo IV avesse luogo
in Sabina qualche insurrezione , poiché
nel 1244 avendo creato cardinale Pietro
Capocci, i suoi biografi Io celebrano ri-
cuperatore della provincia; ma forse meglioè
ritenere, ch'egli come valoroso mi-
lite contribuì sotto l'altro cardinal Capocci
al ricupero del terri torio. Speraudio da
Innocenzo IV riprende l'interrotta serie
de' rettori, conti o governatori della Sa-
bina, che vado a riportare, cioè di quelli
che gli fu dato conoscere. Questo Papa
nel 1254 diresse un breve a N. Reclori
iSa&mrte. Urbano IV fece legato di Sabi-
na e Campagna il cardinal Orsini, che nel
1277 divenne Nicolò III, non conosciuto
da Speraudio. 11 successore Martino
IV deli 281 ebbe la compiacenza di ve-
der procedere la Sabina ben sistemata nel
governamento civile, e sotto di lui si trova
rettore nel 1283 Angelerio deMadcr-