Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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i 7 6 SAG Palazzi apostolici Vaticano e Quirinale, e delle Cappelle pontificie, vi com- presi la descrizione non meno delle sagrestie papali, che delle sontuose e magnifi- che cappelle, ed altresì delle camere dei paramenti. In tanti luoghi e descrivendo i paramenti e ornamenti del Papa, trat- to ancora dello spoglio, dilapidazione e dispersione, cui soggiacque quanto di pre- zioso era nelle sagrestie pontifìcie, negli avvenimenti di triste politiche vicende, l'ultime delle quali ebbero luogo nel finir del secolo passato e ne'primordi del corrente. Piidolfino Venuti, nella Roma mo- derna, pubblicatane! decorso secólo,a p. 1 163 così descrive la sagrestia del palazzo Vaticano. «Fra le ricchissime suppel- lettili, che si custodiscono nella prossima sagrestia, deve ammirarsi una pianeta di tela d' oro, nella quale sono effigiati con ricamo i 7 Sagramene della Chiesa; mol- te pianete, tonicelle e dalmatiche con ri- cami di perle indiane; il pallio pontificio, e due mitre cariche di gioie diverse; una croce con perle e diamanti, che dal Pontefice si porta sul petto nelle funzioni pub- bliche; un anello con un gran zaffiro e 4 diamanti per l'uso medesimo; un Croce- fisso adornato di varie gemme; un gran calice d'oro, dove i cardinali pongono le schedole ne' loro scrutini in conclave ; e inoltri altri calici e vasi d'oro e d'argen- to. Si conservano ancora in detta sagrestia diverse sagre reliquie, fra le quali il capo di s.Lorenzo martire; una porzione della spugna, che fu appressata alle labbra del Salvatore; una spina della sua coro- na; un pezzo della sua Croce (forse quella che Gregorio XVI ordinò esporsi nel venerdì santo, e che io descrissi co'can- dellieri e statue degli apostoli dispersi, nel voi. Vili, p. 3 1 ie3i3,illustrata dal Rocca); una tazza di s. Silvestro I Papa; e una veste di s. Prisca martire del 2. secolo". L'accuratissimo mg. r Baldassari,Z?e/rtz/o- ne delle avversità di Pio VI, t. 2, p. 5 e seg., parla degli argenti e ori lavorati che neh 797 per ammassare i 3o milioni di SAG lire tornesi, prescritti a Pio VI dalla fa- tale pare di Tolentino, si portarono alla zecca pontificia per ridurli in moneta, per cui allora rimase sospeso l'uso della Maz- za d'argento dorato ch'era portata innan- zi a ciascun cardinale; nella quale calamitosa circostanza si tolsero le perle e le gemme ond'erano ornati i Manti, le Pianele e le Stole (V.) e altri antichi ornamenti pontificali, di cui fece la descrizione il sa- ggista : le perle ascesero a libbre 5o e onde 7, per non dire delle granate, rubini e altre gemme. Si disfecero egualmente le due mitre preziose ed i 4 triregni del Papa, che si custodivano in Castel s. An- gelo. Descrive pure i ricchi anelli eformali guastati per lo stesso uso, e per tan- te disgrazie fu tolta la distribuzione pa- latina del pane e del vino. Indi Baldas- sari a p. 346 e seg. racconta le depreda- zioni commesse dai repubblicani francesi dopo l'invasione di Roma nel 1798, nel completo spoglio del palazzo Vaticano e sagrestia pontificia, di due mitre preziose, e di tutti i vasi e arredi d'oro e d'argento restati, e de'messali scritti benissimo e ornati d'eccellenti miniature, alcu- ni de'quali poi si ricuperarono, non per- donandosi neppure alle tovaglie ed ai ca- mici. I paramenti di moderno e elegante lavoro furono portati via; gli altri nella maggior parte vecchi, con barbara avi- dità furono in parecchi giorni bruciali nel cortile di Belvedere, per ricavarne l'argento: sparirono persino gli elenchi e gli inventari. Tuttociò ho voluto premette- re, per accennare qualche cosa della sagrestia pontificia, egli articoli in cui trattai i ricordati argomenti, per farne di meno nel dare un succinto ragguaglio delle o- pere di Rocca e di Cancellieri, onde non oltrepassare i limiti impostimi. Incomincia Rocca la Chronhistoria col trattale de Sacrarii etSacrislae nomini - bus, de'quali già parlai, ed accenna che l'autore del Ceremoniale in lib. 3, cap. ig,sect. 2, chiama il sagrista, Apostolici Palalii Sacrista. Questi è Patrizi uel Sa-
t S AG crarum caerinioniaruni : De officio Sa- rmtof?, che compilò sotto Innocenzo Vili. Lo chiama officio perpetuo, come Io è ancora^ nedichiara le principali attribuzio- ni, come d'aver cura dell'inventario della sagrestia, e della custodia de' paramenti e ornamenti appartenenti all'altare e alla persona del Papa, cardinali, vescovi, e ministri che celebrano in cappella; dovendo eziandio custodire tutlociò che spetta alla Cappella segreta (V.) del Papa, ed alla cappella comune del palazzo (della quale tenni proposilo nel citato articolo, ed a Palazzo apostolico Vaticano, e Quiri- nale), ubi quotidie celebralur. Deve preparare per mezzo de'chierici della cappella l'altare, e nella camera de* paramenti gli abiti sagri pel Papa sul letto de'para- nienti, aiutato da un cappellano o socio. Egualmente deve preparare i libri propri secondo le sagre funzioni; il ss. Sagra men- to nelle cavalcate pontificali. /// concla- vi electione noviPonlifìcis interest^etprae- parai quae ad rem divinarli pertinenti et ìpse celebrai corani patribus,etpro no- vo Ponti/ice indumento, congrue subministrai (cioè i pontificali, poiché i dome- stici, compresa la mozzetla e stola, li pre- parano i Maestri delle ceremonie pontificie, y,). Rocca passa a ragionare : De Sacristae Romani Ponlificis officio cum dignìtale conjunclo. kwevie, che qualora il sagrista non fosse vescovo, come avven- ne in lui prima che vi fòsse dichiarato, deve vestire, supra mantelletlum rolundum scapularum tegumento cum capitio modico, quod cuculia seu poùus cucitili loco, mozzettam, che suole imporre il Pa- pa o un cardinale , ed in lui lo esegui il cardinal Pietro Aldobrandini nipote di Clemente VI II. Che alla carica di sagrista era unita la dignitàdi abbate della Chiesa di s. Sebastiano fuori le mura (I r .), per la quale nella coronazione del Papa epi- scopo omnes praecedit : qua profeclo e- minentia caeteri Urbis abbates potiriso- leni. II sagrista anticamente era confessore del Papa, penitenziere, e bibliotecario vol. lx. S A G 177 apostolico: Sisto IV separò la carica di bibliotecario, e la conferì al famoso Pla- tina. Tra le prerogative del sagrista es- servi quella di parroco, conservando co- stantemente in cappella Sistina il Viati- co pel Papa, per darglielo in articolo di morte, oltre l'estrema unzione come fosse il suo curato , per cui nella sagrestia deve tenere l'olio santo; e facendo som- ministrare i sagramene ai prelati e altri palatini. Ogni 7 giorni dovea consagrare un'ostia grande per dettoViatico, alla cui messa cantavano i pontifìcii cantori. Il sagrista essere insignito della dignità di Pro- tonotario apostolico e notaio della s. Se- de, colle relative prerogative. In segno di prelatura usare ovunque la mantelletta, con precedenza sui prelati addetti al ministero della cappella pontificia. Godere le facoltà di benedire gli ornamenti del» l'altare, i paramenti e pannilini sacerdotali e tutt* altro, in quibus carisma non adhibilur. Appartenere al collegio de'teo- logi di Roma, edalla congregazione de's. riti. De Sacristae Romani Pontificisfuti- ctionibus. Assistealla messa privata e so lumie del Papa, ed a tutte le funzioni che celebra. Perciò quando il Papa celebra la messa, tanto pontificalmente (ora in questa sola), cheprivatamente, il sagrista alla di lui presenza assapora il pane e il vino, lo che praticasi in questa maniera : se il Papa celebra la messa privatamen- te, avanti l'offertorio gli-presenta due 0- stie, dicui egli ne mangia una, ed un ca- meriere gli versa in una tazza dorata del- l'acqua e del vino nell'ampolle, e beve; se poi il Papa celebra pontificalmente, il cardinale che a lui serve da diacono presenta al sagrista 3 ostie,di cui egli ne mangia due. Sempre imponeva la Stola (F.) al Papa, tranne quando eranvi presenti i cardinali: ascoltando il Papa la messa privata, il sagrista V assisteva, e gli dava a baciare YEvangelo e l' istromenlo della i\zce(/^.).Distribuisce ai cardinali le mes- se, che devono celebrare in cappella pontificia solennemente; ma deve prima mo- 12
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