Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...
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26 SA B<br />
lo, come ancora non fu denominato «em-<br />
pie patrimonio. Qualche volta fu chiamato<br />
Romania o territorio romano o<br />
<strong>di</strong> Roma, al quale articolo <strong>di</strong>chiarai in<br />
che consisteva tale contrada, cioè con sif-<br />
fatto nome sembra venisse in<strong>di</strong>cato quel<br />
paese, che dal fiume Fa rf.i, fin dovegiun-<br />
geva il ducato Spoletano, stendevasi lun-<br />
go il Tevere e l'Aniene verso Roma. Trovasi<br />
anche detto Patri monilim utrumque<br />
Sabinense,e questo espressamente <strong>di</strong>cen-<br />
dosi appartenere alla s. Sede, pare che<br />
possa intendersi per quella parte <strong>di</strong> Sa-<br />
bina già chiamata Romania, sulla quale<br />
mai si erano intrigati i duchi longobar-<br />
<strong>di</strong>, e per l'altra superiore che è noto aver<br />
essi dominata. Almeno, <strong>di</strong>ce Speran<strong>di</strong>o,<br />
non si sa quale altro principio possa aver<br />
sortito l'accennala <strong>di</strong>visione, percui mg.r<br />
Dorgia Dell' Istoria del dominio tempo-<br />
rale della s. Sede, da esso ripete il titolo<br />
<strong>di</strong> Efjiscopus utriusque Sab'inae 3 da<br />
Leone X <strong>di</strong>poi inlrodottoa quietare i po-<br />
poli malcontenti dell'unione da lui fatta<br />
della chiesaForonovana con quella <strong>di</strong>Magliano,<br />
ed usato in seguito nelle meda-<br />
glie che più tar<strong>di</strong> <strong>di</strong>spensò ai seminaristi<br />
il car<strong>di</strong>nal AndreaCoiMui: Episc. utriusq.<br />
Sabinae. Seppure non voglia credersi ta-<br />
le titolo utriusque Sabinae, allora essere<br />
stalo ritrovato a comprendere e signifi-<br />
care le due chiese unite, onde il vescovo<br />
sabiuese,fin lì privativamente inteso pel<br />
foronovano, da ambedue avesse il nome,<br />
e non da una sola, ed in ispecie dalla Ma-<br />
glianese, su <strong>di</strong> che verteva il contrasto<br />
maggiore. Dai sunnominati conta<strong>di</strong> e du-<br />
cato, nella Sabina ebbero originealtrifeu-<br />
<strong>di</strong><strong>di</strong> minor considerazione, dappoiché ri-<br />
trovandosi essa dopo la desolazione in cui<br />
i <strong>di</strong> lei citta<strong>di</strong>ni lasciate aveano le sue cit-<br />
tà, e dopo l'ultima rotta chea questeed<br />
alle villeerasi data dai medesimi barbari,<br />
quanto piena <strong>di</strong> popolo, altrettanto scar-<br />
sa <strong>di</strong> abitazioni, quali anche reggere po-<br />
tessero alle minacciate invasioni <strong>di</strong> nuo-<br />
vi e più fieri nemici, d'uopo fu che per<br />
indulgenza de' memorati couli o del du-<br />
SA b<br />
ca, e <strong>di</strong>altri conti da essi investiti, espe-<br />
cialmente degli abbati Farfensi, le popo-<br />
lazioni alcune rocche e castelli si fabbri-<br />
cassero, e quin<strong>di</strong> altri feu<strong>di</strong> derivassero<br />
<strong>di</strong> iuferior con<strong>di</strong>zione, o in favore <strong>di</strong> quel-<br />
li che l'aveanoe<strong>di</strong>ficati,o <strong>di</strong> coloro a'qua-<br />
li T investitura ne venne accordata coll'utile<br />
dominio. Molti <strong>di</strong> essi vi si man-<br />
tennero lungamente, passandone il <strong>di</strong>rit-<br />
to ne' <strong>di</strong>scendenti; e per la morte o civile<br />
o naturale <strong>di</strong> molti, l'utile dominio col<br />
<strong>di</strong>retto restò consolidato. Finche pertan-<br />
to e quanto potè la s. Sede esercitarvi la<br />
sua sovrana giuris<strong>di</strong>zione liberamente,<br />
costumò sempre o <strong>di</strong> ritenere, o <strong>di</strong> frequentemente<br />
spe<strong>di</strong>re nellaSabina qualche<br />
personaggio, che col titolo ora <strong>di</strong> rettore,<br />
ora <strong>di</strong> <strong>di</strong>fensore , ed anche <strong>di</strong> conte del<br />
territorio sabinese, in suo nome la gover-<br />
nasse, mentre ogni popolazione, rocca o<br />
castello veniva retta dal proprio feuda-<br />
tario barone o vicario. Quin<strong>di</strong> la giuris-<br />
<strong>di</strong>zione de' rettori, <strong>di</strong>fensori e conti generali<br />
della Sabina non fu sempre h me-<br />
desima, dovuta essendosi regolare a mi-<br />
sura delle prepotenze e vicende, alle qua-<br />
li fu più voltesoggetta,o nell'interno dagli<br />
stessi feudatari baroni e vicari, o nell'e-<br />
sterno dai più forti competitori. Ma re-<br />
pressa l'insolenza de'primi e tutto all'in-<br />
torno il buon or<strong>di</strong>ne ripristinato, singo-<br />
larmente da Sisto V nel 1589, e per la<br />
riforma eseguila da Clemente XI, il go-<br />
verno <strong>di</strong> Sabina si estendeva non solo so-<br />
pra i castelli della camera apostolica e<br />
perciò detti camerali, ma sopra i<br />
feuda-<br />
tari ancora o baronali <strong>di</strong> qualunque specie.<br />
Imperocché i castelli camerali, come<br />
imme<strong>di</strong>atameute soggetti al temporale<br />
dominio de'Papi, erano retti per mezzodì<br />
Governatori o Podestà ( f^.) destinati dal-<br />
la s. Congregazione <strong>di</strong> Consulta (^.), col-<br />
la <strong>di</strong>pendenza e subor<strong>di</strong>nazione al retto-<br />
reogovernatore generale della provincia.<br />
1 feu<strong>di</strong> e castelli baronali pure alla s. Se-<br />
de imme<strong>di</strong>atamente soggetti, erano go-<br />
vernati da quelle persone medesime che<br />
gli aveano infeudo.odailoro luogotencn