Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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1 02 S A. C lino Sacchetto fu gian giustiziere nel re- gnodi Napoli, dei normanno Ruggiero re delle due Sicilie, cioè capitano generale delle armi terrestri, barone d'Àlessano, Cogia ed altre signorie; nel 1 173 Gu- glielmo li confermò i diversi feudi e pri- vilegi ottenuti dai Sacchetti da diversi suoi predecessori. Nelle prelature fiori- rono Ottone nel 12 38 patriarca d'Anlio* chia, due vescovi di Melfi, un vescovo di Volterra. 11 ramo di Toscana ebbe 8 gon- falonieri , egregi capitani e cavalieri : a Foriere maggiore del Papa parlai dell'odierno, olti e quanto dissi nel voi. LUI, p. 204, e del virtuoso suo geuitore. Ritornando a Urbano, egli era nipote del celebre precedente cardinal Giulio ; ap- plicossi allo studio della giurisprudenza e della storia, e all'acquisto di molteplice e svariata letteratura, a cui diede maggiore risalto per mezzo d'un viaggio che intraprese per tutta 1' Europa , dopo il quale ottenne la laurea di dottore nell'u- niversità di Pisa.Ritornatoin Roma, fu ascritto tra i protouotari apostolici, e fat- to prima presidente della camera, poi a mezzo del cardinal zio chierico della me- desima, e commissario generale delle armi, e finalmente uditore generale della slessa camera apostolica. Innocenzo XI il i.° settembre! 681 lo creò diacono cardinale di s. Nicolò in Carcere, e passato all'ordine de'preti, ebbe in titolo la chiesa di s. Bernal do alle Terme, e nel i683 vescovo di Viterbo. Ivi celebrato il sinodo, visitata la diocesi, e comparliti insi- gni benefizi alla chiesa, per cagione delle indisposizioni da cui era travagliato fu costretto a rinunziare il vescovato nel 1700 a Innocenzo XII, che gli accordò 2000 scudi di pensione. Il cardinale fu pure abbate delle abbazie nullius di Ga- leata, e di s. Maria dell'Isola, in cui nel 1682 celebrò il sinodo diocesano, il quale fu dato alle stampe nell'anno seguen- te : queste due abbazie nel 1784 furono soppresse da Pio VI , ed unite una alla chiesa di Bei t'inoro, l'altra a quella diEor- SAC go s. Sepolcro. Intervenne ue'conela vi per Alessandro VIII, Innocenzo XII e Clemente XI, morendo in Roma a'6 aprile 1 7o5, d'anni 65, e fu sepolto nella chiesa di s.Giovanni de' fiorentini, presso il PalazzoSacchetli^F^neWa. eappella gen- tilizia del ss. Crocefisso. SACCO, Saccus. Vocabolo ebraico che passò quasi in tutte le lingue; oltre però al suo significato comune, prendesi anche per abito de' Conffatti o Confratelli o Fratelli (F.) delleArciconfralernite 3 del- ie Fraterniteo Confraternite, e de' Soda- Uii(f r .) : alcune di queste pie istituzioni non vestouo sacco. Contrassegno di penitenza e di dolore. Veste sagra usata dai greci. Dell'ordine del Sacco furono delti i Sacchetti (F.) t dal sacco che i religiosi portavano in segno di penitenza , ed era l'ordine anche detto dellaPenitenza. Sacco fu detto in significato di borsa, e don- de derivò il vocabolo di Saccellario (f^.)- Parlerò de' sacchi de'confratri,di quelli di penitenza, del sacco de' greci. I sacchi de'confratri delle nominate pie unioni e di vote congregazioni, sono ordinariamente di tela bianca, nera, rossa , turchina, bigia e di altri colori , o di altri drappi più o meno grossi : Yarciconfralenti te e confraternite che gli adottarono più ruvidi, furono denominate de*Sacconi. Sono abiti piuttosto larghi, con maniche della forma deWesoltane, con cappucci, e gene- ralmentehaunoaggiuntelewiozze/fcsulle quali si pongono gli stemmi ole immagini de'santi patroni de'sodalizi, della B. Ver- gine, o i simboli delle persone divine della ss. Trinità. Si sogliouo cingere i confratri con cordone e fiocchi, che sovrappongono al medesimo sacco, i quali cordoni e fiocchi sono del medesimo colore de'saechi o d'altri, ovvero con cinture di cuoio o di corda. Anticamente da tale cintura solevano appendervi \aDisciplina penitenzia- le ed i Flagelli (F.) per flagellarsi e disci- plinarsi, religiosa mortificazione quasi comune incerti tempi, ed ancora in uso in alcuna confraternita, per cui sitlalle uuio-
SAC ni furono nominate Penitenti, Dìsciplì- natiti t Battuti, Flagellanti, come notai in tanti articoli. Dal diarista romano Gigli apprendo, che Urbano Vili nel 1629 proibì alle confraternite di andare nella settimana santa, come uel giovedì e ve- nerdì santo, di notte a s. Pietro, ove si so- leva loro mostrare la s. Lancia, il Follo santo, e la ss. Croce, ma solo permise che v'incedessero di giorno. Tuttavolta nel giovedì santo del 1647 si portò di notte a s. Pietro l'arciconfraternita di s. Marcello con solenne processione, e vi anda- rono alcuni cardinali; ma con questa dif fetenza, che mentre prima vi andavano incogniti con sacco e cappello nero, questa volta portarono i cappelli rossi, tanto che erano da tutti conosciuti. Leggo in una pastorale dell'attuale arcivescovo d'Avignone mg. r Debelay del 1 85 1, sul- le confraternite: « Tra tutte le consola- zioni, che ci consolarono il cuore a mezzo le tribolazioni, onde la malizia de'terapi affligge il pastorale zelo, noi contammo sempre la fortuna di veder sussistere in questa bella diocesi le confraternite (fra le prime istituzioni di esse , certamente deve riguardarsi Avignone e sua diocesi), che la fede de* vostri padri avea fondate. In un' epoca di delirio, gli uomini che non amano capire, perchè non amano bene operare, spregiano le varie associazioni de'penitenti : ridouod'un risodi compassione alla vista de'simboli di penitenza e delle ceremonie proprie a queste associazioni. Que'segni esteriori, quel- l'abito severo hanno un senso troppo al- to per essere sentito da intelligenze, che allontanarono i loro pensieri dal cielo. Ma noi cristiani, noi che conservammo le sante e sublimi tradizioni del passato, glo- riamoci di ciò che confonde i pretesi spi- riti forti : siamo fieri di conservare viven- ti e operose quelle confraternite che altrove non sono più che uuariminiscenza, che altrove sono cadute; dove cioè si spense il vigore della fede antica ". Accenna come l'associarsi col prossimo è nella na- SAC io3 tura stessa dell'uomo, quindi parla delle moderne associazioni, di quelle inventale per interesse, l'associazione nella ma- teria e peggio. « Ciò che si cerca con tan - ta fatica e inutilmente , la religione da lungo tempo l'avea inventato : da lungo tempo essa aveva operato, nella maniera tutta sua propria, di cui sola possiede il segreto, il riavvicinamento e l'unione, che fa che tutti divengano come uusolo: essa aveva operato questo riavvicinamen- to, come si addice a nature intelligenti per via del cuore, dello spirito, della ca- rità, della comunione di fede, di speranza e di preghiera ". Viene quindi a mostrare, come il medesimo sacco, di cui si rivestono i confratelli, senza distinzione di grado , esprime l' eguaglianza innanzi a Dio;il nomedi confratello ricorda lamu tua affezione e il dovere di soccorso ; il titolo di penitente esprime la condizione dell'uomo quaggiù,e insegna a immolarci, aspettando una vita migliore. Eccole idee che ricordano le coufi a terni te. Esor- ta i confratelli a mostrarsi degni de'segui di pietà che rivestono, e di avviarsi ver- so lo spirito della fondazione delle confraternite, e praticarne le divozioni. Il sacco fu contrassegno di dolore, di Penitenza, e dì Lutto (/^.) dopo la mor- te de'parenti piti prossimi. Fu veste usata nelle grandi calamità, ed abbiamo nella sagra Scrittura, che del sacco si ci gevano le reni ne'lempi di penitenza e di afflizione: al contrario nell'allegrezza si toglieva il sacco da dosso e laceravasi. I profeti erano ordinariamente vestiti di sacco; e Baruch dice che il sacco era uti abito col quale si vestivano le personedab- bene quando pregavano. F. Gio. Gorino, in Ada ss. falsi t. 4,p- 666, racconta di s. Pietro da Foligno, che vilissimo et de- spectissimo induebatur vestimento, de panno siquidem canepino, grossissimo , asperrimo, atque durissimo. Ejus vesti- menti forma nonnisi quidam saccusveridice dici potestj cum nec manicashabeat, nec gironcs, nec capitellos, atque
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