Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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570 SAL aggiogano, e copiose mandre di cavalli* de'quali si fa lucroso commercio. Il più grande vantaggio però si trae dalle varie abbondanti miniere d'ogni metallo, edal- le copiose saline di Hallein : il ferro, il piombo, il marmo abbondano soprattut- to; trovasi dell'oro e dell'argento. Il principato ecclesiastico di Salisburgo si componeva di 8 città: Salisburgo, Hallein, Lau(Fen,Titmoning,Mildorf ; Radstat,Tre- siach e s. Andrea ambedue in Carintia. 1 castelli più ragguardevoli erano 22, fra i quali Galling Verfen con rocca inacces- si bile.Le rendite maggiori dell'arci vesco \o,si ricavavano dalle abbondanti saline. I principi arcivescovi si mantenevano splen- didamente, e tenevano corte nobilissima, numerosa e brillante. Dicesi che Salisburgo oSaltzburg occupi il sito di Juvavia, Juvanium, antica città del Norico, notis- sima ai romani, e loro colonia, onde Ce- sare per' opporsi alle scorrerie degli ale- manni, fabbricò sopra il monte nel mezzo della città un castello fortissimo chiamato Helfenburgjcbe in italiano significa porto d*aiutoS\ narra cheAttila la distrusse nel 448>ma GualdoPriorato dice che fu Vidomaro re degli ostrogoti che nel 476 scorrendo l'Alemagna prese Juvavia e totalmente distrusse. Allora non vi era alcuna chiesa, ma solamente pochi eremiti sacerdoti abitavano in certe cellette nel monte come spelonche, delle quali se ne vedono alcune vestigia. Que'barbari mar- tirizzarono diversi de'detti servi di Dio, gettandoli precipitosamente al basso del monte, onde in quel sito del loro marti- rio s. Ruperto fabbricò una cappella in loro onore,e poco dopo la memorata chiesa di s. Pietro, con monastero sotto la regola di s. Benedetto. Dipoi cacciati i barbari da Teodone I duca di Baviera ^dal- l'altro Teodone li il Magno, fu rifabbricata Juvavia, e per causa del sale che qui in copia grandissima nasce e trovalo da s. Ruperto, fu cambiato il nome al fiume, che prima denominavasi Juvaro,in quello che tuttavia ritiene di Salza, ed il no- - SAL me di Juvanium o Juvavia in Saltzburg che dal latino si disse Salisburgo. Altri scrivono che fosse fabbricata da Teodone III duca di Baviera, a raccomandazione di s. Ruperto. L'imperatore Carlo Magno nell'8o3 scelse questo sito per luogo di convegno tra' suoi ambasciatori e quelli di Niceforo imperatore d'oriente, che vi trattarono de'limiti dei due imperi. Qua- si ridotta totalmente in cenere nel 1 io,5, fu questa città prontamente ristabilita e presto circondata di mura dall'arcivescovo Paride di Lodron. Il principe arcivescovo avea in Salisburgo un arsenale for- nito d'ogni sorte d'armi, con soldatesche e milizie borghesi : quella assoldata era più di 10,000 uomini. Quando il mare- sciallo di Turrena coll'esercito francese, unito allo svedese condotto dal general Wrangel, nel 1646 scorreva la Baviera, pensò più volte di passare il fiume Inn ed entrare nello stato dell'arcivescovo; ma le soldatesche di questo vi si opposero con tanto valore, che impedirono ogni tenta- tivo nemico, con motta loro gloria e del principe ecclesiastico* Ciò impedì l'inva- sione dell'Austria, eriuscìdi sommo vantaggio all'imperatore Ferdinando III. Rimase sino al principio di questo secolo la capitale d'uno stato sovrano compre- so nel circolo di Baviera, ed appartenen- te all' arcivescovo che avea il titolo di principedell'imperoeprimatedella Germania, per quanto raccontai a quell'articolo : secolarizzato nel 1802, fu allora eretto in elettorato e datoin compenso al granduca di Toscana, perchè i francesi se n'erano impadroniti nel 1800; ma nel 1 808 passòallaBa viera.ltrattati del 1 8 1 la posero in manodell'Austria e unita alla contea del Tirolo,ad eccezione del territorio di Berchtesgaden che restò ai ba- varesi. Nel 1 8 1 8 un incendio vi consumò un centinaio di case. La fede cristiana fu predicata in queste contrade da s. Severino apostolo del No- rico, che comprendeva una gran parte dell'Austria e del Tirolo, il quale riposò 4
SAL nel Signore nel 482. II vescovo diWorms s. Palpato, invitato in Baviera dal duca Teodone 111, vi si recò nel 697 (vi è di- vergenza tra gli scrittori sul tempo in cui fiorì, alcuni l'anticipano, altri ritardano) e vi riaccese la fede, quasi spenta dalle superstizioni e dall'eresie insorte dopo la morte di s. Severino, il di lui fervido ze- lo portò il lume del vangelo anche alle nazioni vicine. Il santo continuò la sua predicazione a Lorch, ed a Juvavia, chiamata anche Giuvava e Turava, e stabilì la sede vescovile in quest'ultima città, la quale allora era affatto rovinata, ma dipoi venne rifabbricata e prese il nome di Salisburgo. 11 duca Teodone III vi fece molti abbellimenti e ricche donazioni, che posero il santo in istato di erigere un gran numero di chiese e di monasteri : Teodoberto o Diotpero, erede della pietà di suo padre Teodone, accrebbe di molto le rendite di Salisburgo. Dissi a Lorch, che Salisburgo occupa il luogo della me- tropoli di Juvavia, che s. Ruperto sot- tomise a Lorch da lui istituita, e che po- scia la sede di Lorch fu trasferita a Juvavia ossia Salisburgo. Che s. Ruperto predicò a Lorch, a Juvavia ove pure sta- bilì la sede vescovile, la quale venendo rifabbricata prese il nome di Salisburgo, la quale sotto CarloMagno divenne me- tropoli della Baviera e òeWJustria (F.). Notai eziandio, che la sede di Lorch fu anco trasportata a Passavia (V.), o almeno vi passarono a risiedere i vescovi, ciò che poi produsse gravi differenze tra gli arcivescovi di Salisburgo, edi vescovi di Passavia loro suffraganei, terminate a favore di Salisburgo da Innocenzo XIII, e meglio da Benedetto XIII, coroeripor- tai a tale articolo. Alcuni attribuirono a s. Bonifacio legato apostolico in Germa- nia, l'erezione de' vescovati di Salisburgo, Passavia e al tri, che confermò Papa S.Gre- gorio III nel 739. Ma essi già esistevano, e s. Bonifacio solo consagrò Giovanni in vescovo di Salisburgo, perchè vacava la sede. Nella Germania sacra del p. Haa- S A L 27 1 sizio si trovano le serie de'vescovi e arcivescovi di Lorch, e de' vescovi di Pas- savia, insieme alle notizie delle fondazio- ni di loro chiese e di Salisburgo. Di questa abbiamo ancora: Giuseppe Mezger, Historìa Salisburgensis hoc est vilae e- piscoporutn.De Gasperis, archiepiscopo' rum Salisburgensium res^dusque West- phalicos ccnvenlus in Lutheranismum gè* stae, Venetiis 1 7 79. 1 1 cita to Gualdo Prio- rato afferma che s. Ruperto avendo con- vertitoRegint ruda sorella di Teodone 1 1 F, o moglie sua e figlia di Teodoberto o Da- goberto re de' franchi, insieme al duca e suoi fratelli i duchi d' Oettingen e il duca Dietboldo di Bosan, con tutta la Baviera, fu eletto abbate del Suddetto monastero e vescovo di tutto il distretto di Salza che era grandissimo, fermando la residenza de'vescovi nel medesimo monastero. Morto s. Ruperto mentre predica- va al popolo nel giorno di Pasqua, gli suc- cesse s. Vitale abbate e vescovo di Sallzburg , e successivamente vi furono altri abbati di s. Pietro, ed i vescovi erano sem- pre eletti dal detto monastero. L'8.° abbate e vescovo s. Virgilio o Vigilio, con- sagrato nel 766, fu ili.°che si separò dal monastero di s. Pietro, fabbricò in onore di s. Ruperto la cattedrale e vi traspor- tò il suocorpo : Butler dice che rifabbricò con magnificenza la chiesa del monastero, e vi trasferì il corpo del fondato- re, la quale chiesa divenne poi cattedrale. S. Virgilio battezzò Chetimaro e Ve- tuno, che furono poi duchi di Carinlia e mandò in questo paese de' missionari, che sotto la condotta del vescovo Mode- sto vi piantarono la fede. Egli stesso vi- sitò la Carintia, e penetrò sino alle frontiere degli unni, e fino dove la Drava ha foce nel Danubio. Indi s. Paolino patriar- ca d'Aquileia andò a predicare il vangelo ai popoli della Carinlia e della Stiria, trai quali eranvi ancora molti idolatri. Gli avario unni penetrati dalla sua predicazione e dai missionari mandati tra loro dal vescovo di Salisburgo, abbandona- ,
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