Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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274 SAL e i sudditi dalle conseguenze prodotte dalle lunghe guerre che tanto aveano afflit- to Germania, e togliendo annui 100,000 scudi di gabelle. Ricuperò le fucine nella valle Trentina, fece eseguire nuovi sca- vi nelle miniere d'oro e d'argento con molto successo. Troncò le antiche differenze pei confini, con quelli dell'elettore di Baviera. Impiegò da 60,000 scudi per innalzar' la torre della basilica cattedrale, ne adornò la facciata con maestosa ar- chitettura di marmi bianchi, e coprì di lastre di. rame tutto Y ampio episcopio, che di molto abbellì. Fece erigere nella stessa cattedrale due cappelle, ed un bel monumento all'antecessore con onorevo- le epitaffio. Adiacente al palazzo costruì altra fabbrica, e sulla piazza del duomo edificò la superba fontana con istatuedi marmo. Riparò ad Halla Hallein i gravi danni d'un'alluvione, con la spesa di 200,000 scudi. Aumentò le rendite del capitolo d'annui scudi 4000, facendone approvare il decreto dal Papa. Nella cit- tà fabbricò quartieri per le milizie, ed altri edilizi, ampliando la zecca. Si deve a lui la bella casa con vago giardino, nella villeggiatura estiva di Mirabelle Sopì le differenze tra il capitolo e l'abbazia di s. Pietro, e con questo pure fu benefico. Fu generoso colle chiese di sagri utensi- li, ed incominciò la suburbana della B. Vergine di Plain. Piicevè in Salisburgo splendidamente l'imperatore Leopoldo I, e due volte celebrò alla sua presenza nella cattedrale, sotto baldacchino e circon- dato dalle sue guardie ; ed operò tante altre cose che lungo sarebbe accennai le. Nel 1668 gli successe, con pieno consenso de'capitolaii, il conte Massimiliano Gan- dolfo di Rienburg, già canonico di Sali- sburgo e principe vescovo di Lavant, ove rese splendida la cattedrale e rinnovò l'e- piscopio, non che principe vescovo di Se- covia. Generoso co'poveri, aiutò i vene- ziani nella guerra contro il turco, eresse un nobile sepolcro al cardinal predecesso- re, e istituì un anniversario in di lui suf- SAL fragio, confermando nelle cariche i suoi officiali. A quest'epoca la corte de'principi arcivescovi di Salisburgo si componeva : del maggiordomo maggiore , came- riere maggiore, cavallerizzo maggiore,cac- datore maggiore, 24 camerieri della^chia- ve d'oronobilidi ragguardevoli famiglie, 17 gentiluomini, 1 1 nobili paggi, 3 cap- pellani, 2 medici, guardaroba maggiore, soprastante all'argenteria con 1 o servi, 24 aiutanti di camera, 26 portieri, 5o scri- vani, 1 2 trombetti, 20 musici, 1 2 cantinie- ri,^ staffieri, nella scuderia oltre 8 officiali maggiori 60 persoue, con 1 00 caval- li, maestro della cucina, cuochi e aiutanti, 4° cacciatori, 1 o famigli di palazzo, sen- za enumerare le milizie, ed i magistrati e consiglieri. Scrivendo i cardinali all'arcivescovo di Salisburgo, gli davano questo trattamento : Eccelso e Reverendissimo Signore. Sua Eccelsa Persona. Di Sua Eccelsa Reverendissima Persona. All'eccelso e Reverendissimo Signore, Monsi- gnore A rcivescovo e Principe di Salisburgo. L'arcivescovo Gio. Ernesto di Thun istituì circa il 1703 l'ordine equestre dei cavalieri di s. Ruperto (F.) per la difesa della fede cattolica e dell'arcivescovato. Nel 1706 fu eletto in suo coadiutore Francesco Antonio conte d'Harrach, col quale si termina la serie degli arcivescovi nella Storia ecclesiastica d 3 Alemagna. Be- nedetto XI II colla bolla, Arcano Divinae, deli. giugno 1728, Bull. Rom. 1. 12, p. 281, terminò le gravi differenze tra l'arcivescovo di Salisburgo, ed il vescovo di Passavia che dichiarò esente dalla sua giurisdizione, con l'obbligo però che cele- brando concilii provinciali, dovesse invi- tare l'arcivescovo di Salisburgo, per es- serne presidentecome metropolitano.Nel- l'anno precedente era stato fatto arcivescovo Leopoldo Antonio barone di Firmian; indineli736 tal zelantissimo pa- store con pia generosità fondò in Salisbur- go molte missioni per convertire gli ere- tici, affidandole agli agostiniani, cappuc- cini, benedettini e francescani riformati,
S AL che Clemente XII confermò col breve Pastorum Prìnceps, de 1 2 gennaio 1 789, Bull, de Propaganda fide, t. 2, p. 2/$, comprendendovi le regole per le medesi- me. Ma queste missioni ora più non esisto- no, poiché a molte vicende politiche sog- giacque il principato, il quale però ragionevolmente può gloriarsi, per la provvida istituzione dell' encomiato arcivescovo, di non aver protestanti ne'molti pae- si di sua vasta giurisdizione. Neh 745 fu traslato da Olmùtz a questa arcidiocesi Giacomo Ernesto Liechtesteint di Hert- sigswaldau suo feudo in Slesia. Gli successe nel 1 749 Andrea Giacomo Dietrich- Stein d'Iglau. Nel 17 53 Sigismondo Cri- stoforo de Schraltembach di Gratz diocesi di Salisburgo. Nel 1772 vi fu trasla- to da Gui k,Girolamo Colloredo di Vien- na, il quale colla pastorale de'29 giugno 1 782, pel suo spinto d'innovazioni, si mostrò alquanto avverso alla s. Sede; e quando Pio VI nel 1785, a richiesta dell' e- lettore di Baviera e Palatino (^.), accordò a Monaco un Nunzio^.), l'arcivescovo con altri prelati fecero una lega stra- vagante contro la suprema autorità pon- tifìcia, e contro la nuova nunziatura; ri- corsero all'imperatore, e nel 1 786 fecero celebrare il concilio d'Ems^F), manife- stando ambiziose pretensioni. Pio VI fece compilare un autentico trattato in difesa dell'autorità dellenunziature apostoliche, e con suo breve esortò l'arcivescovo e gli altri prelati a desistere dai loro scandalo- si attentati, eia nunziatura di Baviera re- stò in pieno vigore. All'arcivescovo Col- loredo lo stesso Papa avea accordato la facoltà di erigere in nome della s. Sede il vescovato di Leoben(l r .), per accudire alle pressanti istanze di Giuseppe II, al quale ne accordò la nomina, l'istituzione e la consagrazione all'arcivescovo, laonde fu il 5.° vescovato eretto dagli arcivescovi di Salisburgo, per quelle particolarità nar- rate al citato articolo. Pare che l'arcivescovo adottasse più savi consigli, impe- rocché leggo nel n.°4o del Giornale Ec- S A L 27J clesiastico di Roma del 1796, che l'arcivescovo a' 29 settembre 1 795»,alla presen za di molti canonici della metropolitana, di molti signori della primaria nobiltà, e di molti professori dell'università di Sa- lisburgo, pronunziò queste eroiche paro- le.»» Signori, l'uomo facilmente si riscal- da. Io ho creduto finora che il sinodo diP/- stoia (T r .) fosse stato ingiustamente con- dannato dalla s. Sede Romana. Ora che la voce universale della Chiesa mi parla (per bocca di Pio VI ) al contrario col- 1' autorità della bolla dogmatica Aucto- rem Fidei t io me ne ritratto interamen- te; venero con tutto l'assenso dell' intel- letto e del cuore questa bolla, ed in questo momento mi dispongo ad abbrucia- re il sinodo di Pistoia, e allontanarmi da quelli che lo difendono ". Indi lo giltò colle proprie mani sul fuoco, e lo fece consumare dalle fiamme : tutta l'adunanza ne provò la più grande consolazione, ammirando l'edificante fortezza d'animo del principe arcivescovo. Propagatasi la no- tizia per la città e pel principato, tutti ne provarono indicibile contento,trannequei pochi ch'erano infetti di Giansenismo e Luteranismo (^.), e altri nemici della s. Sede. Perle vicende politiche che raccon- tai a Francia e Germania, l'arcivescovo Colloredo fu spogliato del dominio sovrano del principato di Salisburgo , che fu secolarizzato e diviso al modo già nar- rato. Per morte del Colloredo fuvvi lunga sede vacante, durante la quale Pio VI pubblicò la bolla Ex imposilo nobis, dei 2 maggio 18 18, Bull. cont. 1. 15, p. 4° : JYova dioecesum distributio in provinciis Tyrolensi y et Vomlbergensì , ad istanza dell'imperatore d'AustriaFrancescoT, per cui vi comprese la descrizione dell'arci diocesi di Salisburgo, di Trento, di Bres« sannone, della nuova diocesi Veldkirken- se che affidò al vescovo di Bressannone. Le sedi vescovili suffraganee della metropolitana di Salisburgo, al presente sono 6: Trento, Bressannone, Lavante Gurk t Secovìa, Leoben (F.). Finalmente la sede [ -
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