Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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i 9 8 SAG ri lori dell'Apocalisse. Sisto V stabili il n. di 70, secondo quello de'seniori, anziani o savi che assistevano Mosè, e da lui e- letti pel governo del popolo d'Israele^.) per comandamento di Dio. Si ha dal li- bro de'Numeri, cap. 1 1 , v. 1 6, che Dio dis- se a Mosè: Congrega mihi septuaginta viros de senibus Israel, quos tu nosti i quod senes populi siiti, ac magistri, et duces eos ad ostium tabemaculi foederis 3 fa- ciesque ibi stare tecum, ut descendam, et loquar Ubi, et auferam de spirila tuo, tradamque eis, ut sustenlent tecum onus populi, et non tu solus graveris. Dice Novaes, Dissert. i. a n.° 3 2, a questo esempio stabili Sisto V il numero de'cardinali di 70, i quali dovessero assistere il Papa nel governo della Chiesa universale, non al- trimenti che i 70 anziani d' Israele assistevano nel governo della Sinagoga. Per questo numero ancora di 70 da Sisto V statuito, trovano alcuni una nuova ragio- ne di convenienza, poiché le lingue delle uazioni sono principalmente 70, e ai cardinali appartiene, come consiglieri e as- sistenti del Papa, il giudicar le cause di tutte le genti e nazioni. Dovendolo dunque assistere co' consigli, tanto più conveniva che eleggessero essi soli il romano Pontefice. Inoltre Sisto V decretò, che tra' 70 cardinali sieno inclusi almeno 4 maestri in teologia degli ordini re- golari mendicanti, e non meno di 4- Nel medesimo paragrafo dissi quanti cardinali crearono diversi Papi, e meglio a Ordinazioni de' Pontefici, ed a Promo- zioni pontificie, con erudizioni relative, e riportai alcuni esempi che lo scarso numero prolungò il Conclave (Z 7 .). Dichia- rai poi a Presbitero o Presbiterio § 3.°, che con questo vocabolo si chiamò ancora l'antico senato del Papa ora sagro collegio, e del vescovo ossia l'odierno capi- tolo, perchè ne'primi secoli i cardinali di s. romana chiesa, preti e diaconi, forma- vano il presbiterio romano o sia il con- siglio del Pontefice romano, il quale lo consultava in tutte l'occorrenze. Che ad SAG essi erano quasi di continuo uniti i vescovi suburbicari e qualche altro vescovo che veniva chiamato a consulto, per cui tale consesso era un concilio permanente del Papa. Che già nel IX secolo l'eletto Papa faceva una protesta dopo l'elezione: di mantenere le cose spirituali e tem- porali, e difar tutto col consìglio/Morui/i meorum S. R. E. Cardìnalium, ciò che si fa anco al presente e con giuramento, il quale prestano pure i singoli cardinali, e di tutto parlai a Professione di fede. Che nello stesso secolo s. Leone IV sta- tuì che tutti i cardinali due volte la settimana si portassero al Palazzo Apostolico (F.) pel Concistoro (F.), e Tomas- sini chiama Collegium questo consesso di cardinali. Inoltre in detto secolo Giovanni Vili prescrisse che due volte al mese si adunasseroper trattare diversi affari, adu- nanze che somigliarono alle posteriori e odierne Congregazioni Cardinalìzie (F.). Nel secolo X Arnulfo vescovo di Lisieux chiamò il corpo de' cardinali Collegium Sanclorum, laonde a poco a poco il vocabolo Sagro Collegio venne sostituito al Presbiterio della chiesa romana. Sono moltissimi gli articoli che ho scritto e pub- blicato in questo mio Dizionario, riguar- danti il sagro collegio , tuttavia ora ri- corderò quello dell' Ozione (f .), ossia il passaggio de'cardinali da un ordine all'altro, da quello de'diaconi all'ordine pre- sbiterale, e da questo all'altro de' vescovi suburbicari , ovvero da una diaconia all' altra, da un titolo all'altro, e da un vescovato suburbicario all' altro. Parlai pure delle prerogative del salto, pei cardinali diaconi, quanto all'anzianità, già iu uso per l'ordine de' vescovi, ed in vigore per quello de'preti. Come Clemente XII regolò le ozioni de' cardinali suburbicari, rendendole meno fiequeuti.Nel Bull. Rom. cont. t. 2, p. 352 si legge 1' Allo- quutio habila in consistono secreto dici 26 maiiij63, qua Pontifex Cardinalibus significai, ecclesias Ostienscm, elVt- litrensem, una cum Dccanatu Sacri Col-
SAG Irgiì, quae munta antiquiori ex Cardino. libus ordinis episcoporum conferuntur, anlìquiore ob aetatem, vel infirmarli va- letudinem ad ea munia explenda impe- dito, posse sub Decano conferri. All'articoIoCardinali ho avvertito, che tal nome leggesi anticamente attribuito a molti di que' Sacerdoti (V.)e altri chierici, i quali erano addetti a qualche chiesa, a cui titolo erano ordinati, laonde Ravenna^.) ebbe i canonici della metropolitana chia- mati cardinali e colle rispetti ve chiese per titolo. Questo nome fu in uso e proprio anche nelle chiese greche, come notai ad Esocataceli; parlando delle latine, riportai di molte le notizie de'cardinali preti, diaconi e altri ecclesiastici , poi denomi- nati Canonici (V.), venendo loro proibi- to usare il nome antico, onde la qualifica di Cardinale restò esclusivamente, oltre la dignità, ai soli vescovi suburbicari, preli e diaconi di s. romana chiesa, e forman- ti il gran senato del sagro collegio. In tempo di s. Gregorio III del 731 i cardinali regionari essendo cresciuti dal n.° di 7 a 14» quel Papa ne aggiunse 4 col nome di Palatini (?'•), per assistere sempre il Papa mentre celebrava. Stefano III detto IV nel concilio di Laterano del 769 ordinò che niuno fosse promosso al Pontificato (V.), se prima non età creato cardinale di s. romana chiesa , e dell' ordine soltanto de' preti e diaconi : nondimeno il sagro collegio non osservò sempre questo decreto, ed elesse più volte per Papa personaggi che non erano insigniti della dignità cardinalizia , e ne die l'ultimo esempio con Urbano VI nel 1378. Qui noterò che ne riportai il no- vero a Porj?oba, insieme s alle deposizio- ni dal cardinalato, edalle virtuose rinun- zie di esso. Si afferma nell'ateneo Ligu- stico,^. 1 8 1 ,e da Pan \\n\o,Annot. ad Pia- tinam, p. 1 12, riportandolo Novaes nella Storia de' Pontefici, che il cardinal For» moso (V.) vescovo di Porto, nell'891 fu il i.° vescovo cardinale di determinata chiesa che salisse al papato. All'articolo SAG 199 Elezione de'sommi Pontefici, nel descriverne tutti i riti antichi, ed i diversi mo- di, la celebrai l'atto il più augusto eso- lenne che si faccia nel mondo dal sagro collegio , dopo che ai cardinali vescovi, preti e diaconi, fu decretato solamente appartenere, prima da Nicolò II, e dal grembo del sagro collegio, l'elezione del Papa, col consenso del clero e l'acclama- zione del popolo, in che ebbe tanta parte il gran Ildebrando pois. Gregorio VII (V.)> indi da Alessandro III del tutto fu abolito l'intervento del clero e del popolo romano, ed intieramente devoluta al sagro collegio, dovendosi riconoscere per legittimo Papa quello nel quale concor- ressero i suffragi delle due parti de'cardinali elettori, con legge ferma ed inva- riabile, per rimuovere del tutto le occa- sioni de'funesti scismi. Quanto però al- l'antico ristretto numero de'sagri elettori cardinali, tuttavia abbiamo, che Pasqua* le II dal 1 099 al 1 1 1 8 creò 8 1 cardinali, come notai nella sua biografìa con Car- della : però riferisce il p. Tamagna, che Pasquale II in varie promozioni creò fra tutti 90 cardinali, citando Platina e l'Ol- doino; aggiunge che sotto Innocenzo II deli i3o, e Celestino II del 1 143, i cardinali non furono più che4o. Quanta au- torità e zelo energico già avesse il sagro collegio in quell'epoca, lo si apprende dal- l'annalista Rinaldi, che all'annoi i48,n.° 1 4j riporta il grave ragionamento fatto dai cardinali ad Eugenio III, per l'affare di Gilberto di Poitìers trattato nel concilio di Reims, in cuis. Bernardo fece una professione di fede o nuovo simbolo. » Eb- be il sacro senato de'cardinali tanto per male questo fatto della chiesa gallicana, che iti tutti insieme con gran sdegno dal Pontefice gli dissero ad una voce: Tu dei sapere, che da noi, ne'quali, come in car- dine si volge il polo della Chiesa universale, sei stato promosso al governo di es- sa, e che di persona privata ch'eri (sem- plice abbate cisterciense e già discepolo di s. Bernardo), t'abbiamo fatto Padre u-
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