Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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22 S A B seguenza in paese sabino. Nomenlo vantò le ville di Attilio, Marziale, Seneca, Ovi- dio e Quinto. Vicino ad Ereto vi fu quella del nobile s. Restituto martire. Nel territorio di Crustumeri vi furono le ville degli Stazi, di Nerone, di Servio Tullio, di Aureliano, ed anche di Mecenate. Vicino ti Curi n' ebbe la consolare famiglia di Piniano. Ne'diutorni di Regillo si notano le ville di Fabio Massimo e Pompeo Magno presso Mompeo, di M. Terenzio Varronenel territorio di Bocchignano. Tre antiche ville si riconobbero vicino a Ta- 1 anme o Tarino, cioè di Marco Agrippa vicina a Monte Buono, cosi quella della gente Fulvia, e quella della gente Flavia a Fianello.Duese ne ricordano nella campagna di Lauro delle famiglie Cotta e Pierleoni, cui successero Cottanello e Ca- stiglione. Molte ville ricorda Dionigi e si- tuate nella campagna Reatina, che deli- ziavano le nobili romane famiglie Coriolana,Cotla,Cannea,Cocceia,Clodia,Mu- nia, Appia, Quarta, Flavia, Serena e altre molte; famose furono le rammentate a Rieti. Tra Terni e Narni, P. Cornelio Scipione vittorioso de'cartaginesi, fabbricò una villa; due furono non lungi da O- li icoli o Ocricolo, di T. Annio Milone, e della celebre casa Manlia. Piazza ne con- tò 6, cioè presso Casperia, del nobile s, Eustachio martire; verso Catino, di Numa; della famiglia Gabinia in Gavignano, della Settimia in Stimigliano; di T. Vezio in Collevecchio, e di M. Tullio Cicerone tra Cantalupo e Selci,poco lontano da Fo- ro Vecchio e Foronovo, ma non è certo. I sabini passati in Roma , conservando sempre amore ai luoghi di cui vantavano l'origine, furono solleciti in erigervi ville per vivervi deliziosamente; essendo gloria il reputarsi discendenti dall'anticoechia- ro sangue sabino, e vi trassero a fare altrettanto i romani loro parenti , onde ne fu abbellita Sabina tutta. In Roma per- tanto grandemente fiorirono e brillarono il valore, la saggezza, la dottrina e altre virtù de'sabini e loro discendenti, che me- S AB rìlarono i! trono, e le più eminenti dignità e gradi. Oltre i nominati, Pomponio viene celebrato anchequal padre del sommo Numa Pompilio 2.° redi />orm7,eper il qualeivi vissero illustri le famiglie Pom- ponia,Pinaria, Emilia, Pauìa,Babula,Pa - pa, Scaura, Lepida, i inomatissime per fa - sti consolari, di dittature e di trionfi. Sa- bino fu Anco Marzio 4-° re di Roma. Ser- vio Tullio 6.° re di Roma era di Corniculo, la cui figlia sposò il successore Tar- quinio il Superbo , per le prepotenze del quale Pioma proclamò il reggimento de- mocratico, che avea meditato il sabino Servio Tullio. Non meno gloriosi i sabini furono sotto l'epoca repubblicana di Roma, avendo contribuito all' istituzione di siffatto governo il sabino P. Valerio Po- blicola, della celebre famiglia Valeria. 11 senato ebbe sempre nel suo seno disliu- ti sabini, tanto nella repubblica, che nel- l'impero, in cui ottennero le cariche più cospicue. Il valorosissimo Labieno Sabino fu luogoteuenle di Cesare, che in tutte le battaglie restando al fianco del gran condottiero, nelle guerre coi galli varie volte lo tolse a gravi pericoli, come si ha da T. Livio. Dalla famiglia Valeria pro- vennero, oltre ì Valeri, i Furi, i Papuri, i Publicoli, gli Aureli, i Flavi ed i Vela- ri, de' quali la storia ne registrò le pre- clare gesta. Tra i rami della gente Vale- ria, meritano special menzione i Flavi; e gli Aureli, che si divisero nelle famiglie Cotta, Onesta e Scaura, tutte ricordate con onore, e dalla medesima uscì il gran Marco Aurelio imperatore. De' Flavi poi sonoa nominarsi gl'imperatori Vespasia- no, il clemente Tito, e Domiziano; ed i ss. Flavio Clemente , Flavia Domitilla , Domitilla,e Serena. Questi Valeri, Au- reli e Flavi si propagarono in diversi luoghi della Sabina, come a Trebula Mutu- sca presso Stroncone , nel Vico Falacrino presso Civita Reale, di cui feci cenno a Rieti. La sabina famiglia Claudia oriun- da di Regillo ebbe tra le sue linee quelle de'Claudi, dulia quale fiorirono Tiberio
S A B e Clautlio imperatori; de'Pulcri o Publi, come P. Claudio autore della via Appia, Claudia moglie di s.Pudenle senatore; dei Rcgillensi ; de' Marcelli Eserniui, come C. Marcello che sposato a Ottavia sorella d'Augusto, il figlio Marcello dovea suc- cederlo ueirimpero;de'ClaudiNeroni che die Nerone imperatore adottato da Tiberio , divisa nelle linee Calvana ed Eno- barba famose per consolati, preture, cen- sure, pontificati e trionfi, non che per l'imperatore Aureliano come oriundo di Cru- stumeri. Si vuole chela gente Manlia deli vasse da Sabina, e che avesse villa presso Magliauo; si divise ne'Cincinnati,Acidini, e Vulsona, celebratissi me anche per Atti- co grande amico di Cicerone, e per Ani- ciò Manlio Severino Boezio. Dalla famiglia Licinia discese l' imperatore Nerva ili Narni. E' questione, se i due imperatori Filippiche pei primi abbracciarono il cristianesimo, sienodi Crustumeri, odi Bosra d'Arabia, sabini essendone i proge- nitori; da loro uscì l'imperatore Licinio. Si reputano sabini i Corneli, fra'quali il proconsole s. Sergio Paolo; altrettanto di- casi di M. Curio Dentato, che vuoisi deli vaio da Curi, vincitore de'sanniti e di Pirro, e autore della cava Curiana nella valle di Ridi, che divenne il più fertile terreno di tutta Sabina diseccata la pa- lude^ e per la quale le acque del Velino e del Turano nel cadere nella Nera formano il tanto famoso spettacolo della caduta delleMarmore, tuttoavendo descrit- to a Rieti. Con maggior fondamento sem- brano sabine le nobilissime consolari famiglie Servìlia fidenate, e Pompea forse di Regillo; Sertoria di Norcia, di cui Q. Sei-torio nel 666 trionfò nelle Spagne. Sabine furono le imperatrici Poppea moglie di Nerone, Giulia sposa di Tito; sabini furono quegli altri celebri che notò Sperandio, tanto caldo raccoglitore delle patrie glorie, di monumenti e d'iscrizio- ni onorevoli. Seguendo il suo metodo , qui dirò iu breve, de'costumi e della religione degli antichi sabini. Questi, come SAB 23 notai in principio, furono ammirali quali seguaci della pura morale e della religione,percui si spiega l'etimologia del loro nome. Con molte virtù, i sabini posse- derono in grado eminente il valore guer- riero, la probità, la giustizia, l'amore alla fatica, la modestia, la frugalità, che li rese alquanto severi. Gli storici sono con- cordi in esaltare ne' sabini questi e altri pregi, che infusero ne'romani co'quali si unirono, e con le popolazioni che si pre • giauo discendere. Cicerone non dubitòdi proclamare i sabini, fior d'Italia , ed il più sicuro appoggio della romana repubblica, per l'alta stima che generalmente godeva il nome sabino. Sperandio riunì le testimonianze degli scrittori, sulla forte e virtuosa uazione sabina, paese fecondo e abbondante, ubertoso e fertile d'ogni specie di frutta e di vino, anche per l'at- tenta coltivazioue degl'industri abitanti. Soprattutto fu encomiata la prudenza e la politica de'sabini, che rifulse ne'primari personaggi che die a Roma domina- trice del mondo. Noma principalmente introdusse fra i roma ni,colla religione, le più belle istituzioni e costumanze. Tra i sabini prevalsela credenza di adorare un Dio solo, ne ebbemoltiplicitàdi numi, e fu contraria al politeismo. Presso loro era in grande onore la deità Vacuna, in cui simboleggiò l'unità, ed a cui innalzò più magnifici templi, avanzi de' quali sono nella valledi Licenza, e presso l'antica In- tcrocrea città sabina in luogo che ritiene il vocabolo di Vacunio, non che in altri luoghi; ed in Roma stessa ne furono innalzati, e conosciuti anche sotto il nome di Vesta. I sabini di Vacuna ebbero l'i- dea che fosse un dio universale,immenso, infinito. Vacuna fu quindi venerata sot- to diversi nomi, comedi Cerere, Diana, Minerva, Bellona, Vittoria, Giunone. AffermandoDionigi che tra'sabini fu in ve- nerazione la dea Ferouia, ed in fatti del culto a lei prestato si conservano alcune memorie in diversi luoghi di Sabina, par- ticolarmente in Trebula Mulusca ed in
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