Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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3o4 S A L sto porporato di cui piangiamo la perdi- ta, ha tenuto sempre un'esemplare condotta. Nel trattare gli affari al medesimo affidati ha saputo unire insieme la destrez- za ed il candore, e le qualità sociali, col de- coroso ecclesiastico contegno. Amico della verità, retto in tutte le sue operazioni, dolce nel tratto, caritatevole, fornito di rara umiltà, si è acquistato presso ogni classe di persone una opinione corrispondente alle sue virtù ". S ALUZZO (Sa lutia rum). Città con residenza vescovi le degli stati sa rdi,di visione ecapoluogo della provincia che tiene luogo dell'antico marchesato del suo nome, e di mandamento (re Carlo Alberto a'20 novembre 1847 dispose, che il circonda- rio di Cuneo comprendesse anche la provincia di Saluzzo); tra il Po e la Vraita, sul pendio ed a pie d'un poggio assai eie- vato,in deli/iosa situazione, circondata da verdeggianti pianure. La città Alta ha stra- de scoscese ma pulite, e vi si gode di assai bella vista sopra una gran parte del Piemonte; peròquantunqueassai ben fab- bricata, è meno popolata della cittàBassa, cheslendesi tra la collina e la pianura. La cattedrale, uno de'più belli tra' sagri monumenti che le regioni subalpine d'Italia presentano agli amatori della così detta impropriamente gotica architettura osti- le ogivalo, è dedicata alla B. Vergine As- sunta, con fonte sagro e molte reliquie, fra le quali è in gran venerazione il capo di s.Soifredo martire patrono della città. S'intraprese la costruzione diquesto splen- dido tempio, uno de'più sodi e vasti edi- fìzi del Piemonte, nel declinar del secolo XV dal marchese di Saluzzo Lodovico II, principe di gran senno e magnanimo fau- tore delle arti figurative e d'ogni maniera di buoni studi, secondato dalla mar- chesana sua moglie Margherita de'conti di Foix e nipote di Luigi XII re di Fran- cia. Pensiere comune de'due pii coniugi, fu d'invitare e spingere co'loro esempi le suddite popolazioni a dare qualche splen- dido segno del loro affetto alla religione SAL degli avi, anco perchè ne'confini del Sa- luzzesee in alcuni angoli più remoti della provincia anda vasi occultamentespargendo il germe degli errori de' Valdesi. Laon- de per le cure di tali principi stimolatori del generoso zelo degli abitanti della città, s'intraprese la costruzione della ma- gnifica chiesa; ma le sopravvenute guer- re impedì di compiere l'esteriore non che l'interna decorazione, per renderla degna di ciò che per la parte architettonica era stato terminato. Nel i849iiacceso nell'animo de'saluzzesi i sensi dell'antico fervo- re religioso, non perdonando a spese e fa- tiche, impresero sotto gli auspicii del vescovo il restauro ed abbellimento del duomo, allogarono l'ornato interno di fregi e pittureai valenti concittadini i fratelliLui- gi e Francesco Gautieri, egregi nell'arte pittorica a fresco, delle volte e mura delle 3 navate del vastissimo tempio. Il lavoro va avvicinandosi al suo termine: l'inven- zione dagl'intelligenti venne giudicata nobile e ricca; la composizione grandiosa, e la distribuzione delle varie parti buona e ben intesa, il disegno corretto: si loda pure la forza e la varietà de'tuoni, l'elegan- za e verità di ornati, sia architettonici pro- pri, sia pittorici, medaglioni, statuine in chiaro-scuro, e quanto altro meglio si de- scrive nel n.° 35 de\\*Album di Roma t. 18. Solo aggiungerò, che alla costruzione del duomo avendovi concorso coi saluzzesi anche i contadini, fu loro concesso il singolare privilegio di precedere nella festa del Corpus Domini la processione con due carri tirali da buoi, sui quali due uomini tenevano due grossi ceri ornati di spiche e di fiori; e siffatti ceri entravano nel duomo, e ne facevano il giro per le navi laterali, usanza che poi ces^ò al fi- nir del XVII secolo, quando per ingres- so al tempio fu fatta la gradinata. Il ca- pitolo si compone di 3 dignità, la 1 /delle quali è l'arcidiacono, di 16 canonici com- prese le prebende del teologo e peniten- ziere, e di altri preti e chierici inservienti alla divina ufliziatura. L'arciprete, 3." di*
SAL gnità, esercita la cura delle anime. L'epi- scopio, alquanto discosto dalla cattedrale, è* buon edifizio. Tra le altre chiese, una soltanto è parrocchiale con battisterio. Vi sono due conventi di religiosi, un mona- stero di monache, un conservatoriodi don- zelle, confraternite, ospedale,monte di pie- tà, seminario con alunni, collegio reale ed altri benefici e scientifici stabilimenti.Mol- ti sono i grandiosi fabbricati, che sotto i beuefici influssi del genio veramente ita- liano del suddetto marchese Lodovicoll, s'alzarono in Saluzzo,luogo di sua abitua- le residenza, e fra essi la vastissima chiesa de'predicatori, nella quale si ammira il mausoleo eretto a detto marchese dalla moglie Margherita, in marmo bianco fi- nissimo e opera di bravissimi artisti; quel- la oggidì chiesa degli agostiniani, il palazzo vecchio del comune, quello attiguo delle scuole, per tacere di altri che adornano alcune terre del marchesato, come Rovello, Carde, ec. Munificentissimo come era Lodovico II,fra'sa pienti suoi ospi- ti si novera il sommoLeonardoda Vinci, alla scuola del quale si crede appartengano gli autori di parecchi lodevoli dipinti, che qua e colà sopra le mura e nell'interno e all'esterno di vecchi palazzi s'in- contrano nella città, nonché alcuni qua- dri in varie chiese e cappelle, come pure in case private. Alcuni dipinti appartengono al saluzzese Cesare A rbasia, uno dei fondatori dell'inclita accademia di s. Luca di Roma. Nel palazzo del conte Pensa di Marsaglia si vede una cappella dittica in legno, produzione stupenda dell'arte pittorica de'tempi migliori; questa mirabile ed elegante opera, per lo splendore del co- lorito si tiene di Luca d'Olanda, tanta es- sendone la meravigliosa bellezza. In Sa- luzzo si trovano accreditati filatoi di se- ta, concie di pelli, fabbriche di cappelli, fucine; e molto n'èil commercio di vino, foraggi e bestiami massime cornuti. E' pa- tria di parecchi uomini illustri, di valoro- si guerrieri usciti dai marchesi di Saluzzo principalmente; del cardinal Amadeo di VOL. LX. SAL 35o Saluzzo[ V.); come degli storici F. A . ed L della Chiesa; del conte Giuseppe Angelo Saluzzo di Menusiglio, generale d'artiglie- ria del re di Sardegna e principale fondatore dell'accademia delle scienze di Torino; del dotto tipografo Bodoni, che meritò un busto marmoreo nella protomo- teca Capitolina di Roma, come nel descriverla notai nel voi. XLVII, p. 89, avendo riparlato e meglio di quel genio tipogra- fico a Parma. Nella chiesa di s. M." d'A- raceli di Roma vi è il monumento storico di Michele Antonio marchese di Saluzzo, morto in Napoli, capitano de'francesi in Italia dopo il sacco di Roma dato da Bor- bone, che rimase alla testa delle cose francesi in Italia dopo la morte del generale Lautrec, cioè quando Francesco I re di Francia e Enrico VIII re d'Inghilterra pel trattato d'Amiens inviarono un buon esercì toinltalia per liberareClementeVII: del monumento e delle guerresche im- prese del marchese, si legge un erudito articolo nel t. i5,p. 33 del citato Album. Nel n.° 78 del Diario di Roma 1 835, si riporta un.elogiò funebre del celebre saluzzese p. m. Maurizio Benedetto Olivie- ri domenicano commissariodella s. inqui- sizione, e già maestro generale del suo be- nemerito ordine, professore di lingua e- braica nell'università romana e di lingua greca nel collegio Urbano. Fu il p. Olivie- ri uno de'più dotti uomini del suo tempo, infaticabile e laborioso; accoppiò al felice e suo vasto sapere, cospicue qualità del- l'eccellente suo cuore, e l'esercizio delle più belle virtù, che dichiarò ne'suoi fune- rali con eloquenti parole il p. Bernardino da Ferentino minore osservante. Io non voglio qui svolgere i grandi encomi che in se comprende il chiaro nome del p. Olivieri, tanto più che un suo correli- gioso promise di pubblicare l'interessan- te sua vita, per celebrare la vera virtù e la vera sapienza: a me basta aver qui po- sto un tenue tributo di venerazione che sempre gli protestai, e di riconoscenza per la particolare benignità con cui si degnò 20 . .
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