Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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j 62 S A G guardaroba per riporre i più preziosi vasi sagri, vestimenti e ornamenti della chiesa. Se poi la chiesa ha capitolo di cano- nici, abbia piccoli armadi per ciascun in- dividuo del medesimo. Aggiungerò, che l'orologio nelle sagrestie riesce utile e comodo, per la celebrazione diligente delle messe e sagre funzioni. SAGRIFIZIO o SACRIFICIO, Sa- vi uni Sacrificium. Offerta e culto che si rende a Dio sugli altari da un ministro legittimo, in luogo sagro, di materia sensibile ed esteriore con distruzione o mu- tazione di essa, in ricognizione del supremo dominio di Dio su tutte le cose, per riconoscere la sua potenza, o per rendergli omaggio o rendergli grazie pe'suoi benefizi, od impetrarne alcuni,o per placar- lo irato, anche coll'oblazione di qualche vittima, li sagrifizio differisce dalla semplice Oblazione (V.) : nel sagrifizio bisogna che succeda la distruzione reale o cangiamento della cosa che si offre; nel- l'oblazione poi basta la semplice offerta del dono, che perciò resta intiera. Si di- vidono i sagrifizi, in impetratorii che si fanno per ottenere da Dio qualche gra- zia, o in ringraziamento di alcuna otte- nuta; ed in propizia torii per impetrare la remissione de'peccati. Le oblazioni e sagrifizi espiatorii sono il supplemento dell'opere buone. 11 sagrifizio èantico quan- to l'uomo, essendo esso sempre stato obbligalo a riconoscere il supremo dominio di Dio sopra di lui. Si disputa se in prin- cipio eranvi altri sagrifizi oltre gli Olocausti(f r .)A Talmudisti assicurano che Abele non ne offri altri. Grozio al contra- rio non crede che quel patriarca figlio di A damo abbia offerto sagrifizi cruenti o di sangue. 11 testo latino favorisce la 1." o- pinione, ma l'ebraico autorizza la 2. a Cre- desi che gli antichi senza mettere il fuoco ai loro sagrifizi, ne domandassero a Dio la consumazione, ed è in questo modo che Dio distinse i sagrifizi di Abele (si crede col mandare il fuoco dal cielo), a prefe- renza di quelli del fratello suo Caino. Gli SAG Ebrei (V.), propriamente parlando, non aveano che 3 sorta di sagrifizi, cioè l'o- locausto, il sagrifizio per il peccato o di espiazione, ed il sagrifizio pacifico ossia di azione o rendimento di grazie. Vi erano di più tra gli ebrei molte altre sorta di offerte, come di grano, di farina, di pa- ni, di vino, di frutti ec, eduna maniera di sagrifizio che non ha alcuna relazione coi presenti , il sagrifizio cioè nel quale davasi la libertà ad uno de' due passeri offerti per la purificazione del lebbroso, ed al caprone chiamato emissario. Que- sti animali così liberi, erano considerati come vittime di espiazione, ed im preca- vasi su di essi i peccati, pe' quali erano stati offerti. L'olocausto era offerto e bru- ciato intiero, eccettuatane la pelle, la quale toccava al Sacerdote (^.), ministro del sagrifizio in tutte le nazioni. L''Ostia (V.) per il peccato, o l'Espiazione {V.) s o purificazione di chi a vea trasgredita la legge in qualche cosa, non era intieramen- te consumata , toccandone una parte al sacerdote. Il modo con cui offerivasi l'o- stia per il peccato trovasi descritto nel Levitico. Il sagrifizio pacifico , o 1' ostia pacifica, offrivasi perringraziar Iddio dei suoi benefizi, ovvero per chiedergli delle grazie, o per soddisfare alla propria di- vozione, ovvero per semplicemente ono- rare Dio. Non eravi tra gli ebrei alcuna legge che obbligasse all'offerta dell'ostia pacifica : la leggerichiedeva soltanto che le vittime fossero senza difetti e nel numero di quelle che era permesso di offrire.Queste circostanze con altre più par- ticolari sono ben distinte nel Levitico. I sagrifizi o le offerte di farina odi liquo- ri, che si facevano per il peccato,erano in favore de'più poveri. I sagrifizi di uccelli si offrivano in 3 occasioni: i.° perii peccato, quando la persona non era abba- stanza ricca per offrire un'ostia d'un a- niraale quadrupede: » Che se non potrà offrire la pecora, offerisca due tortore o due colombini al Signore, uno per il peccato e l'altro in olocausto"; 2. ° nella Pn-
SAG rìficazionc (V.) delle donne dopo il loro parto; 3.° per quelli che venivano puri- fìcati dalla lebbra, due passerotti vivi. Del sagrifizio dell' agnello pasquale parlai a Pasqua. 11 sagrifizio perpetuo fu chiamato dagli ebrei thamid. Tra gli ebrei erano proibiti i sagrifìzi dell'ostie umane. Senza un cuore poi veramente contrito ed umi- liato, ne l'ebreonèil cristiano non possono e non potranno mai offrirne alcuno che loro sia utile. Il sagrifizio incruento del- l'altare della chiesa romana è unico: con- siste nel Corpo enei Sangue di Gesù Cri- sto offertoed immolato sull'altare dal sacerdote , sotto le apparenze del Pane e del Vino. Questo adorabile sagrifizio è figurato dalle diverse oblazioni prescritte nella legge Mosaica, e chiaramente pre- dette dal profetaMalachia.F.MESs a. Prospero Lambertini , poi Benedetto XIV, Della s. Messa trattato istruttivo, Vene- zia 1 749. P. m. Anfossi, Sul sagrifizio della Messa, Genova 1 806. De Bollo, De s. sacrificio Missae, Lugduni i568. P. Sarnelli, Lettere ecclesiastiche, t. 4^, lett. 42 : Se il sagrifizio della s. Messa sia uno, o più. Dice eh' è uno, benché per la maestà si dica in plurale, che abbraccia le perfezioni di tutti gli antichi sagrifìzi. Lett. 43 : Non essere stato mai permesso il s. sagrifizio della Messa sotto una sola specie. Nel t. 5, lett. 2 1 : Essere tenuto il parroco applicare nelle domeniche e altri dì solenni il s. sacrifizio pe* suoi parrocchiani } dichiara il valore della s. Messa infinito, ma si applica finitamente; suo fruito di 3 maniere, generalissimo, medio e specialissimo; il frutto speciale non si può applicare ad altri,nè applicare ad uno il soddisfattorio,ad un altro il propiziatorio. Nelt. g,lett. 7: Chi dimostrò maggior virtù, se Abramo in sagrificare il suo figlio Isacco 3 o questi in lasciarsi sagrificare, e dell'empietà de J gentili in sagrificare vittime umane. Conchiude che fu eroica l'ubbidienza d'ambedue, onde me- ritò che Dio impedisse il sagrifizio, e fosse sostituito un ariete; riprovando il sagri- SAG i63 fìzio fatto ai suoi dei dal re di Moab del proprio figlio, sebbene alcuno disse che l'immolasse al vero Dio, senza essere sta- to comandato. Che il senato romano abbonì le vittime umane e le vietò sotto pena di morte. Che annue vittime umane immolavano i pagani rodii, fenici,cim - bri, galli, druidi, germani, etiopi, carta- ginesi, americani, di fanciulli e verginee che nel Messico vi si sagrificavano da 70,000 uomini 1* anno, finche la intro- dotta religione cristiana abolì tanta enorme crudeltà. Ed il libro : La redenzione del genere umano, annunziata dalle tra dizioni e dalla fede religiosa, e adombrata dai sagrifizi di tutti i popoli, Venezia 1 829. Dei sacrifizi religiosi di tutte le nazioni, trattato critico storico del C. P. M. T. (probabilmente il cardinalTadini),Ge- nova 1 845.Se ne legge una breve e sugosa analisi nel t. 1, serie 2. a ,p. 32 1 degli Annali delle scienze religiose. Il dotto autore con diligenza raccolse le notizie che riguardano i sagrifìzi di tu Ite le nazioni, in tutti i tempi. I quali messi tra loro a confronto,ed osservati con occhio spregili dicato, come fa 1' autore, conducono ne- cessariamente a concludere, che le nazio ni le quali ebbero il lume della rivelazione divina, prestarono a Dio un culto santo, puro e immacolato, quale si con- veniva all'Ente supremo: e per lo con- trario i popoli privi di quel lume, in fatto di religione, delirarono; anzi un'empietà fu bene spesso per essi religione; o veramente, se alcuna traccia di rivelazione, o alcun filo tradizionale ancora si scorgeva ne'loro atti religiosi, questi erano ben to- sto guasti e corrotti dalla superstizione, dall'ignoranza e dalle umane passioni. Gli stessi savi della gentilità furon tutti, più o meno, sviati dalle preoccupazioni del dualismo e del panteismo, ond'erano in- fette le loro dottrine; siccome evidentemente apparisce dalla considerazione dei fatti, che in questo libro sono stati dal- l'erudito autore raccolti. Prova che dalla rivelazione si deve ripetere l' uso dei
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