Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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286 S A L stabilmente ogni giorno. E questo con- tinuo esercizio delle persone di chiesa so- pra il salterio, è d'uso cosi rispettabile e sagro nella Chiesa di Gesù Cristo, che di poche altre pratiche di nostra religione troveremo esempi cosi continui e univer- sali presso de'noslri maggiori, fino all'età degli apostoli. Anche S.Girolamo in epist. 4 ad Rustie, epist. 8 et 18, Fernando, Praef. in Psalm. cap. i, ed altri molti affermano, che non eravi vescovo, eccle- siastico o monaco, che non sapesse a spe- dita, ferma e prontissima memoria tut- to intiero il libro de'salmi. Che anzi i se- colari stessi e persino le donne, gli aveano in pronto continuamente, e come dell'e- tà sua dices.Ambrogio^rtfe/ì in Psalm. di essi risuonavano non solo le chiese,ma le case private, le strade, le botteghe, le mense ed i campi; in modo che nell'/Zexam. lib. 5, cap. 12, attesta che non si sarebbe trovato uomo, di comun senso fornito, che non avesse avuto vergogna di chiudere la sua giornata senza la so- lennità de'salmi. La mattina in alzarsi tutti cantavano il salmo 62, Deus, Deus meus,adte de luce vigilo; e alla sera il salmo i^.o t Domine clamavi ad le, exaudi me, e perciò furono detti salmi quotidiani. Con questo celeste pascolo si nu- trì e rafforzò la fede e la pietà di quei primi credenti: questo li rese l'ammira- zione de' gentili, il terrore dell' inferno, la delizia del paradiso. Ed in fatti pare che di tutta la divina Scrittura (F.), Dio abbia specialmente ripieno i salmi, di quanto a lui può essere di maggior glo- ria, ed a noi di utilità più perfetta. Psalmorum liber 3 quaecumque utilìa sunt ex omnibus, contine^ dice s. Agostino, che inoltre Io chiama communis quidam do- ctrinae thesaurus, aple singulis necessaria subministrans. Mirabilmente s. Am- brogio ne spiega l'utilità, perchè ne'salmi si contiene ogni cosa: «Lex docet, hi- storia instruit, prophetiaannunciat,cor- reptio castigai, moralilas suadet.In libro psalmorum profectus est omnium,et me- , SAL dicina quaedam salutis humanae.... lue Dei Iaus,plebis laudatio,plaususomnium, sermo universorum, vox ecclesiae, fidei canora confessio ". Quivi, prosiegue, io trovo riuniti tutti i misteri della mia religione, tutti gli oracoli de'profeti: » in bis revela tionum gratiam, Resurrectio- nis J. C. recenseo testimonia, repromis- sionis mimerà; in his disco vitare pecca- ta, dedisco erubescerepoenitentiam de- lictorum...,. finalmente: certat in psalmo doctrina cum gratia simul; cantatur ad delectationem, discitur ad eruditionem". La versione latina de' salmi che abbiamo nel breviario, dopo s. Girolamo cominciò poco a poco ad introdursi quasi in tutto l'occidente. Già fino da'tempi apostolici, era in uso una latina versione, fatta da un discepolo degli apostoli dalla greca versione de'70, che s. Ago- stinochiama verborum lenaciorcum per- spicuitale sententiaej e chene'posteriori tempi si distinse col nome di versione I- tala Itala antica 3 ricevuta prima dalla chiesa romana, e poi da tutta la chiesa occidentale. Ma siccome per la moltipli- cazione degli esemplari si trovò in pro- gresso di tempo molto corrotta, perciò in occasione che nel 382 fu in Roma s. Girolamo, ebbe eccitamento da Papa s. Damaso I di correggerla sul testo della versione de'yo, come egli medesimo attesta di aver fatto, liceteursim, nella sua lettera a Paola in capite Psallerii Ma nemmeno dopo questa correzione sembrando a molti emendato sufficientemente il salterio, dalla stessaPaola e daEustochio fu nuovamente stimolato s. Girolamo, che allora nel 384 s * era ritirato a Bel- letti me,ad intraprendere una nuova versione sul testo de'70, com'egli riferisce, che fece diligentissime, nella sua prefa- zione a Sofronio. Anche un'altra versione sull'originale ebraico ne intraprese di- poi, e questa si ha tra le di lui opere. Quella però ch'è stata ricevuta general- mente, e che oggi si usa dalla chiesa romana, e si contiene nel Breviario e nel-
SAL la Bibbia, è la a." fatta in Betlemme alle preghiere di Paola e di Eustochio, che riuscì più fedele e più esalta, una vera nuova versione in tutto corretta. Nella chiesa romana però nel pubblico uffizio, anche dopo le emendazioni di s. Girolamo, anzi fino a'tempi di s. Pio V, si con- tinuò ad usare l'antica Itala, finché per disposizione dello stessoPapa ne restò tolta^ sostituita quella di s. Girolamo, che il concilio di Trento avea dichiarata au- tentica nellasess.4,col decreto sulla Vol- gata. In questa occasione l'insigne capi- tolo Vaticano ritenne nel suo breviario l'antica Itala, ossia il vecchio salterio, con approvazione di s. Pio V. Gallicano si chiamò il salterio, perchè i galli furono i primi che si discostarono dall'Italica antica edizione de'salmi, e ne abbracciarono un' altra di s. Girolamo, cioè quella das. Pio V comandata alla Chiesa. L'antica Itala versione si usa per antichissimo costume dalla chiesa ambrosiana, tran- ne qualche variazione nel testo, secondo le opere di s. Ambrogio : si usò pure nella basilica di s. Marco di Venezia fino al 1 807; e nella Spagna si osserva da quelli cheseguono la liturgiaMozarabica. Nel- le altre chiese d' occidente, eccettuato il salmo lenite exultemus Dominus,\\ qua- te Invitatorio (V.)s\ dice quotidianamen- te (sul quale Sarnelli fece riflessioni nelle Lett. eccl. t. 4, lett. i3), si recitano i salmi secondo l'antica Italica edizione; e solo nella festa dell'Epifania quasi da tutti si recita il detto salmo, giusta l'edizione Volgata o Gallicana, come afferma d. Diclich, Diz. sacro-liturgico, in Salte- rio. Questi inoltre avverte, che il salterio dell'ultima versione non fu ricevuto da per tutto, perchè non si ponno abro- gare le due prime versioni, che sono di uso quotidiano nella chiesa, senza cagio- nare una gran confusione e disparità nel- 1' uffizio divino. Il medesimo sacerdote Diclich all' articolo Salmi, ecco quanto riporta. «Nell'uffizio de tempore per tutte le ore nelle domeniche e nelle ferie si SAL 287 dicono nel modo con cui sono distribui- ti nel salterio, purché in proprio de tem* porc non si segui altrimenti. Nelle feste poi si dicono come si assegnano ne'pro- pri luoghi; altrimenti come sono estesi nel comune de' santi. I salmi alle laudi della domenica col cantico Benedicite si dicono in tutte le feste fra l'anno, e nelle ferie del tempo pasquale. Il salmo Con- filemini si dice a prima, come gli altri salmi nel salterio assegnati,in tutte le domeniche (quando si faccia di domenica, come nel salterio,ed eziandio in quelle che occorrono fra Ieottavede'santi),dalIa 3. a domenica dopo la Pentecoste inclusive sino al giorno del s. Natale exclusive: e dalla domenica 2. a dopo l'Epifania sino alla settuagesima exclusive. Dalla settuagesima poi sino a Pasqua, in diluì vece si dice il salmo Dominus regnavitj perchè il Confi- temini si dice alle laudi dopo il Miserere t come si pone a suo luogo. Nelle domeniche del tempo pasquale, cioè da quella in Albis inclusi vamente sino all'Ascen- sione, si dicono 3 salmi, come nelle feste, aggiuntovi il simbolo di s. Atanasio. Gli altri salmi per tutte le ferie, distri- buiti a prima, si dicono in luogo del salmo Confitemini nell'uffizio feriale soltanto, quando si fa di feria fuori del tempo pasquale; nelle feste fra l'anno, e nel sa- bato, o si faccia uffizio di s. Maria, o di feria, si dicono 3 salmi soltanto, cioè Deus in nomine tuo, Beati immaculati, e Re- tribue, ancorché si celebri una festa di ri- to doppioin domenica. Nelle domeniche, quando si fa di domenica, come nel salterio, dopo i salmi si aggiunge sempre il simbolo di s. Atanasio. 1 salmi delle ore, cioè a 3. a , 6.", 9/ e compieta, mai si mu- tano, come si vede nel salterio, o si faccia de Sanctis o de Tempore. I salmi della domenica ai vesperi si dicono anche in quelli delle feste, eccettuato l'ultimo, il quale si muta; quando poi si deve fare altrimenti, si nota a'suoi luoghi. Ne' vesperi fra l'8. a si dicono i salmi, come nei secondi vesperi della festa; ma ne'primi
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