Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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238 SAL postolica nel 1 809, e di cui eziandio trat- tai a Roma; ma fu breve il servizio che le potè rendere, giacché venne ben tosto an- ch'esso costretto ad emigrate durante la prigionia del Papa, e andò ramingo e fug- giasco pei monti dell'Umbria, esposto a tutti i disagi di que'tempi calamitosi, sen- za però dimenticare giammai l'incarico affidatogli, poiché ad onta di mille osta- coli mantenne lungo carteggio con Savo- na, dov'era tenuto l'immortale Pio VII, e giovò moltissimo al buon andamento delle cose sagre.Ricomposto l'ordine pub- blico , e ritornato Pio VII a Roma sua sede nel i8i4> subilo lo nominò prelato domestico e protonotario apostolico, e Io volle del suo seguito, allorchèdovette al- lontanarsi nuovamente daRoma nel 1 8 1 e recarsi in Genova. Da quel tempo in poi non vi fu quasi affare d'importanza in cui mg. r Sala non prendesse attivissima parte. Fu uno de'prelati della s. Penitenzie- ria,cioè datario, e segretario delle sagre congregazioni della riforma, degli affari ecclesiastici straordinari, de'riti, e del concilio. Venne nominato assessore della vi- sita apostolica, e visitatore di tutti gli o- spedali urbani; fu adoperato con molto vantaggio per la Chiesa, allorché la s. Sede intavolò e conchiuse un nuovo Concordalo colla Francia, e condussea buon termine le trattative sugli affari ecclesiastici col Piemonte. Tutti questi incarichi ed altri molti lo resero accettissimo, ama- to e stimato a Pio VII, Leone XII e Pio Vili. Di questo ultimo ne fu propriamen- te amico, e come tale l'inviò dopo la sua esaltazione alla sua patria Cingoli (V.)) ed ai suoi parenti. Finalmente Gregorio XVI giusto conoscitore e apprezza tore del vero merito, ne premiò la lunga e splen- dida carriera nella sua 1."promozione car- dinalizia, creandolo e pubblicandolo cardinale dell'ordine de'preti nel concistoro de' 3o settembre i83i, laonde fu la 2.' creatura degli 80 cardinali da lui creati e de'quali 75 ne potè promulgare. Ecco con quali parole Gregorio XVI nell'ai- 5 SAL locuzione, Ace.rbtisde Carissimi, elevò alla sagra porpora il Sala. » Quibus autem laudibus venefabilem fra t rem Berytiarchiepiscopiun , et apostolicum nuntium nostri prosequutisumus (il cardinal Lambruschini i. a creatura), iisdem dilectum quoque filium prolonotarium apostolicum Josephum Antonium Sala pontifi- ciae congregationis Tridentinae Synodi interpretis secretarium ornamus. Nani et ipse in rerum ecclesiasticarum tractatio- ne triginta annorum spatio scite, indefesseque versatus, dignum se reddidit quem S. R.E.Cardinalem renuntiemus. Isenim comes datus cardinali Gaprarae episcopo A esino, quando legatus a latere a Pio VII Lutetia Parisiorum missus fuit, legatio- nis ilfius per quam salebrosae ac discri- minis plenaesecretarius;quo ingenti acumine, qua sacrarura rerum scientia, qua fide, qua animi firmitate eminuerit, nemo vestrum ignorat. NihiI igitur mirimi praesulem, de quo agitur, tanti a summo Pontifìce Pio V.II factum esse, ut idem Pontifex numquamsatis laudandus cum itinerum in re trepida a se susceptorum comitem, et lateri suo adhaerentem vo- luerit. Congregationem postea sacris ri- tibus ordinandis, extraordinariis eccle- siae negotiis pertractandis, Tridentinae Synodo interpretandae gradatim secreta- rius, merita sibi ad sublimem cardinalati dignitatem assequendam, quae laborum sedi apostolicae insumptorum mercessimul etpraemium est, intente cumu- lavit". Indi Gregorio XVI gli conferì per titolo la chiesa di s. Maria della Pace, e Tanno vero alle congregazioni del s. offizio, concilio, residenza de' vescovi, propagan- da, indice, ritijCeremoniale, disciplina re- golare, esame de' vescovi in sagri canoni, affari ecclesiastici straordinari, studi, spe- ciale per la riedificazione della basilica di s. Paolo : in tutte queste primarie congregazioni cardinalizie, la sua opinione fu assai valutata, per accoppiare a profonda dottrina, felice esperienza de'svariati affari. Dai cardinali colleghi era desidera-
SAL tissimo il suo intervento olle congregazioni pei* l'ammirabile facilità e prontezza ch'egli aveva di propone ne' casi dubbi i più sensati temperamenti. Questo elogio ben si doveva al suo merito distinto. Ma col crescere degli onori, crebbero insieme per lui le gravi fatiche. Si adoperò moltissimo per le sorelle della Misericor- dia, dappoiché instancabilefu lo zelo con cui amministrò fino alla morte ne'diver- si ospedali di Roma il patrimonio de'po- veri infermi, e la cura indefessa da esso mostrata nell'impianto del benemerito i- stituto delle ospedaliere delle medesime sorelle della Misericordia, col quale rag- giunse il doppio scopo di procurare alle povere inferme una squisita assistenza, e di eliminare i più gravi disordini dagli o- spedali di donne. Successivamente Gre- gorio XVI lo nominò arciprete della pa- triarcale basilica Liberiana, prefetto della congregazione dell'indice, e poi di quella de'vescovi e regolari. Al modo che dissi a Pestilenze, sostenne nel tempo del tremendo cholera la presidenza della cora- ni issione straordinaria eli pubblica inco- lumità, e dispiegò in quella circostanza luttuosa tutta 1' attitudine del cristiano suo zelo. Inoltre Gregorio XVI lo depu- tò in protettore dell'accademia teologica nell'università romana, della congregazione dell'ospedaliere dettele sorelle della Misericordia o Carità,óe\ le quali ripar- lai nel voi. XLIX, p. 289, dell'arciconfraternita delle sagre Stimmate di Roma, della pia unione del cimiterio di s. Gio- vanni ad Sancta Sanctorum, e della confraternita del ss. Sagramenlo in s. Maria in Via. Che se a questi sì lunghi, sì lumi- nosi, sì rilevanti servigi resi da sì distin- to porporato alla Chiesa universale e allo stato papale, si aggiungano la generosità del suo animo, non che le abbondanti e per lo più segrete limosine, onde solleva- va l'altrui indigenza, e le preziose suppel- lettili onde generosamente ornava le chiese^ la protezione onde onorava gli studi, e i' ingenuo candore con cui palesava il SAL »$g suo animo, e l'amore schietto della verità, e l'intemerata sua giustizia, non dovrà punto recar meraviglia che presso tutti egli fòsse in altissimo credito, e che tutti in Roma e altrove prendessero parte e particolare interesse nell'ultima di Ini ma- lattia; onde gli ammiratori di tali sue do- ti caratteristiche, gli applicarono in encomio il detto del salmo : Veritas mea, el misericordia meacum ipso. Un tratto singolare di sua modestia e di nobile de- licatezza, qual mirabile esempio lo indi- cai nel voi. XLIX, p. 289; mentre nel voi. XIX, p.i 57 lo celebrai archivio am- bulante della s. Sede, come ragionevol* mente veniva denominato, in parlare con il dovuto elogio del di lui celebre e benemerito fratello abbate Domenico. Il pri- vato suo archivio era ricco di copiosi e preziosissimi monumenti, i quali oltre al- l'aver fornito capitali importanti alla segreteria di stato, giovarono altresì ad ar- ricchire nella parte che li riguardava, la segreteria della s. congregazione de' vescovi e regolari, ove furono depositati i lavori da esso fatti per la riforma de'cor« pi morali, e gli ospedali di s. Spirito, di s. Giovanni o Sancta Sanctorum ,e di s. Gallicano ^ ove furono diramati dopo la sua mortegli atti della rispettiva loro am- ministrazione. Giunto all'età di 77 anni meno più di 3 mesi, e fatta indocile al- l'arte medica la cura di detta sua infer- mità, dopo avere esercitato lungamente la sofferenza, munito de' ss. Sagramenti da lui caldamente richiesti, e con singolare edificazione ricevuti, sospinto dai più accesi ardori della celeste carità che lo rendevano nella soda sua pietà impazien- te di presto unirsi al suo Dio, colla ferma e consolante fiducia, che espresse al suo assistente spirituale, di non porta- re al divin tribunale alcun atto d'ingiu- stizia commesso ad occhi aperti, lascian- do una viva brama di se e fra il pianto universale de'buoni, morì in Roma a'23 giugno 1839. Fu aiutato fino al momento estremo coll'assistenza efficace delle pre-
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