Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 60.pdf - Bibliotheca ...

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72 SAB te urbane, ed il sito presenta una certa naturale sicurezza.il paese è abbondantemente fornito d'acqua salubre, avendo bellissima fonte con sei bocche incontro Ja porla maggiore di s. Lorenzo, unito alla quale vi è vasto lavatoio. Vi sono pub- bliche scuole; e vi risiedeva il vicario ge- nerale dell'abbazia di Farfa. Il territorio è fertile specialmente d'olivi e di uve, frut- ta e altro. Per ampie e decorose scale si ascende alla collegiata e parrocchia di s. Maria Nuova della Visitazione, la cui e- sterna facciata è molto antica, e vuoisi che l'edilìzio formasse parte del palazzo dei baroni Orsini. Ivi si venera con altre re- liquie il corpo di s. Fausto, e viene uffi- ciata dal capitolo composto di 1 1 canonici coll'arciprete, i quali sono decorati di vesti paonazze: il quadro della Visita- zione della B. Vergine è di buon pennel- lo. Ragguardevole è l'antica collegiata di s. Lorenzo, ora considerata suburbaua, come discosta alquanti passi dal castello; fu pure già parrocchia. Dal prospetto e- s tenore si rileva che l'edilìzio era un tem- pio pagano,con figure d'idoli, e Calindri dice credersi dedicato a Giano. Il quadro del santo martire titolare ed esprimente il suo martirio, è pittura superba del cav. Manenti il vecchio. Ivi riposano i corpi dei ss. martiri Saturnino,Sisinnio e Cristina. La chiesa cou solenne pompa a'24 giugno 1281 fu cousagrata dal benedettino Leone vescovo in partibus, vicario e vi- sitatore pei vescovo di Sabina. Questa il- lustre chiesa fu chiamata seconda sede di Sabina, perchè dopo l'eccidio diForono- vo,operato dai saraceni, il vescovo e clero si portarono in Toffia e formarono cattedrale la chiesa di s. Lorenzo. Quando poi i canonici foronovani si stabilirono nella chiesa di s. £ulimio,il capitolo della collegiata di s. Lorenzo nel 964 restituì loro molle di quelle cose che i detti canonici e i vescovi di Foronovo avevano lasciale nella propria chiesa, per cui i canonici di Toffia ebbero allora il diritto di procedere nella chiesa di s. Eutimio SAB ad eosdem honores post suprascriptam congregationem reverendissimorum pre- sbyterorum et clericorum s. Euthimii, e donde la chiesa collegiata di s. Lorenzo ebbe il ricordato nome di secundaesedis in Sabinis, di cui decorata si trova anche nella s. visita del 1 345 tenuta in Tof- fia da Lupo Santi vicedomino del cardinal Gomez vescovo di Sabina, conser- vata nell'archivio della collegiata, e della quale, come di molti altri antichissimi e singolari di lei pregi, a lungo se ne tratta nella Nullius seu Farferi. praecedentiae, agitata e favorevolmente decisa nel 1770 dalla s. congregazione de'riti, come af- ferma Speraudio. Da questi apprendo pure, che alla morte del cardinal Francesco Barberini giuniore e abbate commendatario di Farfa, nel i 738 i due capitoli delle chiese collegiate di detta abbazia eles- sero il vicario capitolare, di che sino allora non si avea esempio, la quale elezio- ne si fece nella nuova chiesa collegiata di s. Maria di Toffia, alla quale perciò con- corsero le due altre collegiate dell'abbazia, che godevano di tal privilegio, cioè di s. Antonino di Fara e della Beata Vergine Assunta di Poggio Mirteto, benché nel sinodo celebre del cardinal Carlo Bar* berini predecessore del nomiuato abbate, se ne conoscano sino a i5. Leggo nel n.° 225 del Giornale di Roma i85 1 ,che l'o- dierno vescovo di Sabina cardinal Bri- gnole agli 8 settembre si recò nella chiesa collegiata di s. Ma ria, a solennemente co- ronare con aureo diadema da lui offerto, la miracolosissima immagine di Nostra Si- gnora della Speranza, la cui cappella era- si elegantemente restaurata. La di vota funzione fu preceduta da 9 giorni di mis- sioni fatte dai religiosi riformati del ritiro di Roma, e chiusa con predica del cardinale, il quale pontificò ne' vesperi prece- denti al rito, e nel mattino di questo alla messa cantata, prima della quale esegui la coronazione, e dopo il Credo pronunziò coujinoventissima omelia al gran popolo accorso da più parti. Assisterono alla s. ce -
SAB 1 emonia anche i prelati suflìaganeo e de- legalo dello provincia, vari canonici della cattedrale di Magliano e gli alunni del seminario: dopo avere il cardinale pontifi- cati i secondi vesperi, celebrò un triduo di ringraziamento che terminò con pro- cessione. Prima esisteva l'antico convento francescano di s. Alessandro, posto in sito atto alla vitaconlemplativa, ottenuto dal- lo stesso s. Francesco. In loffia vi sono ragguardevoli famiglie che dierono uomini illustri: Sperandiofa memoria di due cavalieri di s. Giovanni di Gerusalemme di nome Fazio. Calindri riferisce che questa Terra fu eretta da certo Teofilo, pel quale poi corrottamente si disse Toffia. Marocco pubblicò le notizie su questo castello, dell'origine e descrizione, ricavate dall'archivio della collegiata, notando di loro poca autenticità, che rilevasi dalla qualità del latino in cui sono scritte, e dal carattere piuttosto moderno. Consistono nella descrizione topografica di Toffia, po- sta alle radici di eccelso monte, colla cattedrale dedicata ai santi Apostoli e Lo- renzo, con forte rocca, in territorio salubre, ridente e fecondo particolarmente d'olio, ch'era frequentato da cardinali, prelati e abbati. Che i saraceni avendo botto re Brassedo devastata 1' Italia, nel luogo poi detto Toffia si rifugiò Jacopran- dod'Amiterno, col permesso di abitarvi concesso da Giovanni abbate diFarfa cui spettava la proprietà. Verso questo tem- po il marchese Teobaldo, ragguardevole personaggio di Spoleto, recandovisi a cac- cia, trovò il sito opportuno per costruirvi unpalazzoe uncastello,e neottenne l'au- torizzazione dall'abbate Farfense, a condizione che l'avrebbero posseduto metà per ciascuno. Galletti, Memorie di tre antiche chiese di Rieti 3 a p. 120 riportò una bella carta appartenente a Toffia, della quale parla pure Fatteschi a p. 1 35, e con- sistente in un placito ivi tenuto juxta ec- clesiam s. Laurentii secus Casale Cu- rianimi, da Roccione luogotenente del marchese rettore del territorio della Sa- SAB 7 3 bina nel 940, alla presenza d'Amico o Amicone vescovodiFermo,uonconoscÌLi- to da Ughelli. In esso sono assicurali al- l'abbate Cam pò ne di Far fa i beni che la sua badia già possedeva in Tophila, et in Cursiano s et in Majamila, et in Criplula. Inoltre Galletti notifica, che in Vaticana abbiamo uu bel sigillo, nel cui mezzo è un cane in piedi su una gamba e colla testa volta in alto: sulla testa ha una mezza luna, e su di questa una stella, coll'epi- grafe, Theodinus de Thofia. Altri docu- menti riguardatiti Toffia si ponno vede- re in Sperandio. Nel 1746 divenuto abbate commendatario di Farfa il cardinal Federico Lante della Rovere, trasferì il seminario abbaziale ch'era in Toffia, nel comodo monastero di s. Salvatore maggiore. In questo si formò pure un nume- roso convitto che fiorì molto, finché il seminario fu trasferito a Poggio Mirlelo(P r .) dal cardinal Lambruschini.e sostituendo nel monastero i passionisti. Magliano, Manlianum, Malleamun. Città residenziale del cardinal vescovo suburbicario di Sabina e del suosuffia- ganeo vescovo in partibus, lungi 44 mi " glia da Roma. Sorge sul dolce declivio di vago, cretoso ed eminente colle, le cui falde sono piene di crostacei, in clima espo- sto allo scirocco, godendo di un delizioso e vastissimo orizzonte. Le sue falde uua volta erano bagnate dal Tevere, e vi si specchiava,prima che fosse costretto a di- rigere il suo corso sotto il ponte Felice, dal qual fiume è distante due miglia e poco lungi finisce. L'ampia soggetta pia- nura, che verso occidente è parte del suo territorio, viene tagliata in mezzo dalla via consolare Flaminia in distanza di un miglio circa; vasta ancora è l'altra parte di territorio che si estende verso il set- tentrione. Il Tevere anticamente serviva a Magliano di porto, e si vedono i piloni e le vestigia del ponte che Augusto edi- ficò e uno de'suoi 4 più. magnifici, ed uni va la via Flaminia; ma poiché fu disfat- to, serviva pel tragitto de' viandanti la bar-
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