ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat

obiettivo per noi fondamentale. Un festival che intende promuovere il documentario deve
anche occuparsi della formazione.
È un festival internazionale…
Sì, è un festival internazionale, per di più siamo inseriti da tempo nel coordinamento
europeo dei festival di cinema. Siamo membri, giuridicamente tra l'altro il coordinamento si
è formato a Firenze nel 1994 nel corso di non ricordo quale edizione fosse, e siamo stati nel
consiglio di amministrazione per quattro anni. Poi c'è una sorta di rotazione, in modo da
permettere a tutti i festival piano piano di partecipare anche alle sfere alte del
coordinamento, e insomma questo per noi è stato importante perché ci ha consentito di
allargare la rete di collaborazione e di conoscenze che già avevamo a livello europeo, ma
non solo europeo. Con il coordinamento abbiamo realizzato anche dei progetti importanti,
dei progetti tematici, ad esempio la sfida della realtà e “metropolized”, che sono due
progetti che hanno a che vedere con una sorta di realismo che sarebbe emerso in questi
ultimi anni del cinema europeo, e l'altro con i problemi che riguardano invece la città, cioè
come il cinema si è occupato dei problemi della città.
C'è tra gli obiettivi del festival è quello di promuovere altre culture/cinema
altro/cinematografie di altri paesi?
C'è l'obiettivo di promuovere un cinema altro, che è il documentario, che è un cinema
che ha pochissime possibilità di trovare una diffusione, per cui stiamo trovando e abbiamo
trovato alleanze, per esempio con alcune sale cinematografiche. Cerchiamo di incrementare
la distribuzione, non soltanto quindi attraverso le Università o le scuole medie superiori, ma
riguarda proprio le sale cinematografiche.
Secondo lei nella scelta di un sistema di traduzione, sottotitoli o simultanea, può in
qualche modo incidere sulla promozione di un altro cinema
Sì sicuramente. Secondo me il sottotitolaggio in italiano di un documentario straniero
è il modo migliore di promuovere questo tipo di film e anche quello più corretto rispetto alla
simultanea.
Perché nel documentario si soffre ancora di più: essendo il documentario
istituzionalmente il cinema più legato alla realtà, qualsiasi intervento deformativo di questa
realtà va ad incidere in maniera importante sulla comprensione anche del documentario
stesso.
Come giudica una buona interpretazione simultanea?
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