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ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat

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Capitolo III Il festival sottotitolato Human Rights Nights 79<br />

3.5 Elementi culturali<br />

Where... a play, film or series attempts to portray life in a particular country, the<br />

language of that country is an essential part of that cultural experience and it should be<br />

preserved: in such cases subtitling might be the more appropriate form of language<br />

transfer. (Luykens et al 1991:130)<br />

La traduzione del dialogo filmico in sottotitoli non consiste solo in una<br />

trasposizione linguistica della lingua di partenza a quella di arrivo, bensì nel tentativo<br />

di riuscire a trasmettere tratti culturali propri di una determinata area linguistica ad<br />

un pubblico italiano.<br />

Nel caso del film Holy Cross, l’area linguistica è quella di Belfast, Irlanda del<br />

Nord, terra che da secoli è teatro di scontri religiosi, politici e sociali tra protestanti e<br />

cattolici.<br />

Holy Cross racconta di questa tensione, ancora forte, e lo fa dal punto di vista<br />

di una famiglia protestante e di una cattolica. Più volte dai dialoghi del film emerge<br />

non solo l’odio, ma anche l’antichità di questo odio. 60 Alcuni insulti, che i protestanti<br />

60 Scavare nella storia del conflitto anglo-irlandese significa compiere un cammino a ritroso che<br />

ripercorra le tappe d’un processo di liberazione nazionale durato settecento anni.<br />

Un elemento centrale per comprendere il conflitto anglo-irlandese è la questione religiosa, che<br />

diventerà decisiva soprattutto con l’avvicinarsi dell’Inghilterra al protestantesimo, sorto nella prima<br />

metà del Cinquecento e forte nelle aree settentrionali europee.<br />

“Il dominio diretto degli Inglesi sull’Irlanda ebbe inizio con i Tudor (secolo XVI), decisi ad introdurre<br />

nel paese il protestantesimo in luogo del cattolicesimo, e continuò con gli Stuart e con Cromwell. Le<br />

terre irlandesi furono confiscate e assegnate a coloro che simpatizzavano per gli Inglesi o a protestanti<br />

"trapiantati", come gli Scozzesi che Giacomo I fece trasferire nell’Ulster. Nonostante la concessione di<br />

un Parlamento indipendente, nel 1782, ottenuta grazie all’attività del leader protestante Henry Grattan,<br />

l’insoddisfazione degli Irlandesi non si placò. Nel 1798, Wolfe Tone e i suoi Irlandesi Uniti si<br />

ribellarono contro il dominio inglese. Quale conseguenza diretta della rivolta di Tone – repressa<br />

brutalmente – l’Inghilterra e l’Irlanda furono unificate nel 1800. A metà dell’Ottocento vi fu una<br />

grande carestia che costrinse molti Irlandesi ad emigrare, soprattutto verso gli USA. Dopo la grande<br />

carestia, il malcontento irlandese verso Londra si faceva sempre più acceso. Ormai gli Irlandesi<br />

volevano l’autonomia come primo passo verso la totale indipendenza. Nel 1861 nacque il partito<br />

nazionalista Sinn Fein e poco dopo si organizzò l’IRA (Irish Republican Army), un esercito segreto di<br />

liberazione che iniziò la guerriglia contro le truppe britanniche.Dopo molti rinvii, il governo britannico<br />

accettò nel 1914 l’introduzione della Home Rule, l’autonomia. Ma la sua attuazione fu spostata alla<br />

fine della guerra, appena iniziata. D’altra parte, la provincia settentrionale dell’Ulster, a maggioranza<br />

protestante, rifiutò la Home Rule e, sotto la guida di Edward Carson, si dichiarò pronta a combatterla<br />

anche con le armi. Ormai erano gli irlandesi a non accontentarsi: il movimento indipendentista riprese<br />

nuovo vigore, anche col ricorso al terrorismo, soprattutto a motivo dell' Ulster, e non si sarebbe sopito<br />

nemmeno con la nascita della repubblica nel 1922 (Ira). Tuttavia la virulenza della "questione<br />

irlandese" quale grave problema di politica interna britannica si venne attenuando e, per quanto grave,<br />

finì per essere circoscritta all'Ulster e ai rapporti internazionali tra Regno unito e Eire, divenendo una

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